Rublo russo si rafforza a 96 per dollaro dopo il rialzo dei tassi
L’andamento dopo l’intervento di emergenza della Banca centrale che ha alzato i tassi di interesse dall’8,5 al 12%
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Si rafforza il rublo russo dopo l’intervento di emergenza della Banca centrale che ha alzato i tassi di interesse al 12% dall’8,5%. La mossa è arrivata dopo che la valuta russa aveva toccato i minimi da un anno mezzo sul biglietto verde americano superando la soglia dei 100 rubli per un dollaro raggiungendo anche quota 102. Il cambio è sceso fino a 96,2 rubli per dollaro arrivando a cedere quasi il 2% rispetto alla sessione precedente . Il rapporto tra euro e rublo attesta invece a 105.
Il calo dell'export e il possibile controllo dei capitali
La decisione dell'istituto centrale, guidato da Elvira Nabiullina, è arrivata non solo in risposta alla crisi della valuta locale ma soprattutto per la riduzione del surplus commerciale russo. A giugno le esportazioni, calcolate in dollari, hanno accusato una contrazione del 38% scontando in particolare la flessione dei prezzi delle materie prime, mentre le importazioni hanno registrato un incremento del 18%. Inoltre l'inflazione ha toccato a luglio il livello massimo da cinque mesi portandosi al 4,3% a fronte del 3,3% di giugno.
Secondo quanto riportato dalle agenzie internazionali, Mosca sta valutando anche l'introduzione di forme di controllo dei capitali a difesa del rublo: la vendita obbligatoria dei proventi derivanti dalle esportazioni e limiti ai trasferimenti bancari in valuta estera potrebbero essere tra le misure allo studio.
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