Processo dal 5 aprile

Ruby-ter, Berlusconi rinviato a giudizio a Milano

(ANSA)

3' di lettura

Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Milano con l'accusa di corruzione in atti giudiziari per il caso Ruby ter. Lo ha deciso il gup di Milano, Carlo Ottone De Marchi, che ha accolto la richiesta della Procura. Il processo per l'ex premier si aprirà il 5 aprile davanti alla quarta sezione penale del Tribunale.

L’udienza preliminare si è svolta, contemporaneamente alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario al Tribunale di Milano davanti al gup di Milano Carlo Ottone De Marchi. Nel corso dell’udienza, avvenuta a porte chiuse, ci sono stati gli interventi dei difensori di Berlusconi, Franco Coppi e Federico Cecconi.

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Le nuove indagini
Sono almeno 13 se non di più le ospiti delle serate ad Arcore alle quali Silvio Berlusconi avrebbe continuato a versare soldi, in qualche caso anche in tranche da 15mila euro, fino a allo scorso autunno. È quanto emerge dalle indagini dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio del nuovo filone sul caso 'Ruby ter' e, in particolare, da una testimonianza dello scorso dicembre di Giuseppe Spinelli il ragioniere di fiducia, addetto ai “pagamenti” per conto del leader di Forza Italia. Spinelli, con le sue dichiarazioni, ha aperto un nuovo capitolo della vicenda per cui domani si dovrebbe concludere l'udienza preliminare nei confronti dell'ex premier, accusato di corruzione in atti giudiziari per aver comprato il silenzio delle sue avvenenti invitate su ciò che accadeva a villa San Martino.

Per i pm avrebbe comprato la reticenza delle ragazze
Silvio Berlusconi, nella ricostruzione dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, avrebbe comprato il silenzio o la reticenza delle ragazze-testimoni, Ruby compresa, con circa 10 milioni di euro, di cui 7 milioni alla sola Karima El Mahroug. Il leader di Forza Italia ha invece sempre qualificato i versamenti di denaro alle giovani, come ribadito oggi dal suo legale Federico Cecconi, come atti di «generosità» nei confronti di ragazze che hanno avuto la vita «rovinata» dal clamore dei processi.

Assegni da 2.500 a 15mila euro
Il ragioniere a inquirenti e investigatori avrebbe raccontato che l’ex Cavaliere, descritto come persona generosa, lo avrebbe incaricato di effettuare versamenti a titolo di 'aiuto' economico alle ragazze. Versamenti che, pur con un periodo di “pausa” da Spinelli chiesta a Berlusconi quando è spuntata la denuncia per la presunta estorsione da parte della Rigato, sarebbero avvenuti tra la primavera-estate del 2015 e un paio di mesi fa e non hanno mai riguardato Ruby. Si andava dai 2500/3000 euro in contanti al mese, a 15 mila euro con un unico versamento. Secondo Spinelli alcune delle ragazze imputate o indagate nel procedimento 'Ruby ter' sarebbero andate, a più riprese, a chiedere soldi nella residenza milanese dell’premier, il quale a sua volta gli avrebbe dato ordine di procedere.

Da Bergamini a Malan i commenti
«Berlusconi nuovamente a processo, accusato di aver convinto dei testimoni a dire la verità. Assolto finalmente nel processo Ruby, ora è accusato per essere stato generoso con persone che, come la giustizia ha già accertato, hanno detto la verità», ha commentato il senatore forzista Lucio Malan. «Quella fiducia nella giustizia oggi invocata da tanti nelle varie cerimonie giudiziarie non viene certo aiutata da questo accanimento ormai più che ventennale», sottolinea Malan.Si tratta di accanimento e persecuzione, scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, non ci sono più parole per definire la 'fissazione' che una parte della magistratura ha nei confronti del presidente Berlusconi. «È arrivato l'ennesimo rinvio a giudizio, che il 5 aprile porterà il nostro leader ad essere processato, come hanno detto i suoi legali, per 'reato di generosità'. Tutto questo è inaccettabile e non è degno di un Paese civile e democratico come l'Italia». In una nota Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia, sottolinea che «Proprio mentre si torna a parlare di elezioni e di una rinnovata agibilità politica in arrivo da Strasburgo per Silvio Berlusconi, puntuale interviene certa magistratura con il solito accanimento ai danni del leader dei moderati italiani. È un copione fin troppo noto e prevedibile, che tuttavia continua a farci indignare: è un nuovo colpo alla democrazia del nostro Paese». Per la parlamentare di Forza Italia Mara Carfagna da vent’anni si assiste «a un’ invasione di campo da parte di una piccola parte della magistratura che usa gli strumenti a sua disposizione per tentare di abbattere e screditare quelli che vengono ritenuti avversari politici». Per Carfagna Berlusconi «ha dimostrato di essere più forte di qualsiasi accanimento ed azione giudiziaria pretestuosa e strumentale, ha dimostrato che nulla lo può piegare e di certo non lo farà questa ennesima assurda accusa».

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