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Ruby ter, assolto Silvio Berlusconi. «Il fatto non sussiste»

L’ex premier era già stato assolto in via definitiva nel processo Ruby e dai Tribunali di Roma e Siena in due filoni processuali del “ter”

Polanco prima della sentenza, «anni di inferno»

3' di lettura

Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter. Nel complesso sono stati tutti assolti, qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori, i 29 imputati del processo milanese sul caso Ruby ter. Oltre al Cavaliere, le assoluzioni, sempre con la formula «perchè il fatto non sussiste», hanno riguardato tra gli altri Karima el Mahroug e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Arcore. «L’assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ottima notizia che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana», commenta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

I fatti contestati

Nella scorsa udienza una delle imputate, Barbara Guerra, aveva annunciato per stamani dichiarazioni spontanee, ma come avvenuto già altre volte alla fine la giovane non ha parlato. Nessuna delle cosiddette “ex olgettine” ha mai reso dichiarazioni davanti ai giudici (Tremolada-Gallina-Pucci) nel corso del processo con al centro le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, iniziato nel gennaio 2017 per fatti contestati che vanno dal novembre 2011 al 2015.

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I diversi filoni

Per Berlusconi, già assolto in via definitiva nel processo Ruby e dai Tribunali di Roma e Siena in due filoni processuali del “ter”, l’aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio avevano chiesto una condanna a 6 anni di reclusione e una confisca da oltre 10 milioni di euro. Ossia del prezzo della presunta corruzione: soldi e regalie, come case, macchine e contratti tv, che il Cavaliere, per i pm, avrebbe versato alle ragazze, ex ospiti delle serate del “bunga bunga” a Villa San Martino, per comprare il loro silenzio e la loro reticenza nelle deposizioni nei due processi sul caso Ruby. Tesi smentita dalla pronuncia dei giudici.

Gli argomenti della difesa

Da parte della difesa di Berlusconi, coi legali Federico Cecconi e Franco Coppi, era stata fatta domanda di assoluzione «perché il fatto non sussiste». La tesi difensiva è che il leader di Fi ha sempre versato quel denaro alle giovani per risarcirle per la vita rovinata dallo scandalo mediatico. «Un’assoluzione con la formula più ampia e più piena possibile, non posso che essere enormemente soddisfatto, tre su tre», dichiara l’avvocato Federico Cecconi commenta l’assoluzione del leader di Forza Italia ed ex premier Silvio Berlusconi nel processo milanese.

Karima: Ruby è stato tutta un’invezione

«Ruby è stata tutta un’invenzione, il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo». È quanto ha detto Karima el Mahroug dopo esser stata assolta a Milano. «Ho bisogno di tempo per assimilare. sono contenta perchè finalmente una parte di verità è venuta fuori».

Fi: subito commissione inchiesta su uso giudici

Forza Italia chiede «la immediata calendarizzazione della proposta di legge sulla istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull’uso politico della magistratura, per fare chiarezza su 25 anni di lotte giudiziarie usate come arma di scontro politico». Il capogruppo Alessandro Cattaneo manifesta «amara soddisfazione» per l’assoluzione. «Diamo un abbraccio al presidente Berlusconi e chiediamo verità su anni di feroci battaglie giudiziarie».

Fonti FdI: Commissione Fi è boutade, no invasioni di campo

Ma gli alleati di Fdi frenano. Proporre oggi una Commissione d’inchiesta sull’uso politico della giustizia è una boutade, un asso di bastoni lanciato sull’onda emotiva dell’assoluzione di Silvio Berlusconi. Noi crediamo che non si debba fare di tutta l’erba un fascio, che il 90% dei magistrati facciano bene il loro lavoro e che in casi poco chiari basterebbe fare delle ispezioni mirate. È quanto riferiscono diversi deputati di spicco di Fratelli d’Italia commentando la proposta di Forza italia di istituire una Commissione d’inchiesta sull’uso politico della Giustizia.

Per i pm di Milano corruzione c’era, «nessuna amarezza»

«Non c’è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista ci hanno dato la convinzione, che rimane, che ci siano state le false testimonianze e la corruzione». Così il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ai cronisti dopo la sentenza del processo milanese sul caso Ruby ter con cui sono stati assolti Silvio Berlusconi e gli altri imputati. «Fateci prima leggere le motivazioni», ha spiegato Siciliano a chi chiedeva se la Procura ricorrerà in appello.


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