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Rugby, un altro crollo dell’Italia: perde 60-7 dalla Francia e lascia la Coppa del Mondo

A distanza di una settimana lo stadio Groupama di Lione è testimone di un’altra sconfitta dell’Italia, pesante quanto prevedibile

di Giacomo Bagnasco

(AFP)

3' di lettura

La storia si ripete. A distanza di una settimana lo stadio Groupama di Lione è testimone di un’altra sconfitta dell’Italia, pesante quanto prevedibile. Dopo il 96-17 subìto dalla Nuova Zelanda, arriva la Francia a batterci 60-7 e a estrometterci dalla Coppa del Mondo. Tutto secondo le previsioni, in fin dei conti, visto che gli Azzurri hanno avuto la meglio di Namibia e Uruguay nei primi due match del primo girone ma non potevano avere speranze realistiche contro due grandissime del rugby mondiale.

Colpisce, purtroppo, il fatto che per l’ennesima volta l’avvio della squadra del ct uscente Kieran Crowley (al suo ultimo impegno: verrà sostituito dall’argentino Gonzalo Quesada) sia stato insufficiente sotto tutti i punti di vista. Intendiamoci: la differenza di qualità tecnica non era in discussione, ma trovarsi sotto 17-0 dopo 13 minuti (con la meta di Penaud arrivata prima che l’orologio facesse due giri) è la prova indiscutibile di un approccio psicologico ancora una volta deficitario. Chiaro che dopo avere visto il giovanissimo Bielle-Barrey andare via a tre giocatori italiani nello spazio di un fazzoletto per schiacciare in meta, le eventuali speranze di qualche ottimista erano già pronte a evaporare.

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A metà del primo tempo l’Italia non si era proposta nemmeno una volta nella metà campo avversario e nel frattempo i padroni di casa avevano incassato la terza marcatura pesante, firmata da Ramos.L’impressione? È quella che i nostri avversari - pur fronteggiati a tratti da una difesa decente - fanno tutto quello che vogliono. Anche se poi, per circa un quarto d’ora, l’Italia ha un buon risveglio e - nonostante l’uscita di Capuozzo per infortunio - si rende un paio di volte pericolosa, fino a segnare una meta con Ferrari, che però sarà annullata dopo una lunga consultazione che ha coinvolto tutto lo staff arbitrale.Segnava invece Penaud, e il suo secondo exploit sigillava il primo tempo sul 31-0.

La ripresa si apriva con uno stupefacente pezzo di bravura di Jalibert, a metà mandando fuori giri tutti i difensori, e con la segnatura di potenza di Mauwaka. Sconforto: errori, inadeguatezza, differenze abissali anche sul piano della disciplina (sei punizioni a favore e 16 contro). Ma tra le ultime due mete dei Bleus (entrambe a opera del rincalzo Moefana) arrivava anche la marcatura dei nostri: un attacco ben costruito sull’out sinistro seguito da una serie di cariche efficaci fino allo sfondamento di Zuliani, anche lui entrato dalla panchina.

Dal 2003 a oggi, cioè da quando i Mondiali sono organizzati sulla base di quattro gironi da cinque squadre, l’Italia ha compiuto sempre lo stesso cammino, vincendo due partite e perdendone due, ritrovandosi regolarmente eliminata. Ma i numeri di questa edizione sono più deficitari del solito.Il capitano Michele Lamaro, a fine partita, ha assegnato un 5 e mezzo all’Italia in questa Rugby World Cup, sottolineando, riguardo all’ultimo match, che la Francia ha segnato sempre dopo lunghe serie di fasi di gioco.

«Attaccavano con gli avanti e poi andavano al largo quando avevano creato il soprannumero. È dura da accettare, ma è andata così». Il ct Crowley osserva che le grandi, ai Mondiali, mettono sempre in campo le squadre migliori. «Avevo preso l’Italia al 14esimo posto nel ranking mondiale e la lascio all’11esimo ma questo non ha importanza. Ovviamente stasera sono molto deluso». Brucia avere subìto la somma inaccettabile di 156 punti nelle due partite. E dire che il presidente federale Marzio Innocenti si era detto sicuro che avremmo battuto la Nuova Zelanda o la Francia. Invece, brutta figura e game over.

La partita
Francia-Italia 60-7 (primo tempo 31-0). Per la Francia: 8 mete (Penaud 2, Moefana 2, Bielle-Barrey, Ramos, Jalibert, Mauwaka), 2 calci piazzati (Ramos, Jaminet), 7 trasformazioni (Ramos 6, Jaminet); per l’Italia: 1 meta (Zuliani), 1 trasformazione (Allan). Calci fermi: Ramos 7 su 7, Jaminet 2 su 3; Allan 1 su 1.

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