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Rugby, Benetton di misura nel derby di andata

di Giacomo Bagnasco

3' di lettura

PARMA - Può succedere, ma non succede quasi mai. Questa volta è successo. Nel rugby una squadra che ha percentuali più basse di supremazia territoriale e possesso palla, che in mischia chiusa subisce in maniera netta e, anche grazie a questo aspetto, si vede fischiare 14 punizioni contro e tre a favore perde con regolarità costante e con poche eccezioni. Una di queste eccezioni è stata colta dal Benetton Treviso, che ha avuto il merito di giocare con più concretezza in alcuni momenti e, soprattutto, di tenersi saldo attorno al fondamentale della difesa. E così si è aggiudicato per 10-8 il primo dei due derby d'Italia di fine anno, giocato in casa delle Zebre.

Se Marius Goosen, vice-allenatore dei veneti, a fine gara si è spinto a dire che “le Zebre hanno fatto più gioco ma la squadra più fortunata ha vinto”, è possibile capire l'andazzo della gara. Certo, alla sorte non amica le Zebre possono addebitare tra l'altro due calci fermi di Canna terminati sul palo, ma lo stesso n. 10 non può recriminare su un piazzato fallito da distanza sicuramente favorevole negli ultimi 10 minuti. E che dire dei tanti errori commessi dalla franchigia di Parma nella gestione della palla? Intendiamoci, in relazione al minore possesso ne ha commessi una buona quota anche il Benetton (e in alcune fasi particolarmente confuse sembrava che si facesse a gara nel “restituire il favore” agli avversari) ma nel primo tempo il monopolio delle Zebre era tale da costruire un buon vantaggio e invece, tra sbagli e incapacità di alzare il ritmo, i giocatori di casa sono riusciti nell'impresa di andare al riposo sotto 3-7.

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Ecco i rimpianti delle Zebre, conditi forse da un po' troppa auto-indulgenza: il capitano Castello, combattente di rilievo come al solito, elogia senza esitazioni la squadra, e l'allenatore Michael Bradley sostiene che per la maggior parte del match le Zebre hanno espresso un buon gioco sia in attacco che in difesa, confezionando una delle migliori performance stagionali nell'arco degli 80 minuti. Opinione su cui si può discutere, mentre l'ultima frase è senz'altro condivisibile: “Se si ripetesse una partita con queste caratteristiche potremmo vincerla con 15 punti di scarto”. Sull'altro versante il capitano del Benetton Marco Barbini salva sostanzialmente la difesa e il risultato: “Perché per il resto - spiega - non abbiamo giocato una gran partita, per le fasi statiche che non hanno funzionato e per la mancanza di disciplina che ci è costata numerose punizioni”.

La cronaca si può riassumere in un numero limitato di punti. Le Zebre hanno la bellezza di cinque falli a favore nel primo quarto d'ora, concluso con un tentativo di piazzato da parte di Canna che colpisce il suo primo palo. Alla mezz'ora il Benetton “gioca” un vantaggio assegnato dall'arbitro Mitrea con un cross di McKinley, un gesto che non pare ben eseguito perché l'ovale non è calciato in avanti. Eppure sulla linea dell'out l'ala Tavuyara riesce a conquistarlo e a girare attorno al diretto avversario Elliott per fuggire in meta. McKinley centra una trasformazione non facile e siamo sullo 0-7, con il vantaggio ridimensionato verso la fine della prima frazione da un calcio piazzato di Canna.

La ripresa si apre con gli ultimi punti dei trevigiani, ottenuti da McKinley dopo un “tenuto a terra” di Padovani. Adesso è il Benetton che sembra in crescita, anche grazie alla concretezza di uomini come Ruzza e Hayward, e Barbini va vicino alla seconda meta. Ma al quarto d'ora la segnatura pesante arriva dalle Zebre: ottima incursione profonda di Bisegni e palla che viaggia verso l'out sinistro per il tocco vincente di Elliott, seguito dal palo di Canna sul tentativo di trasformazione.

Il livello non si alza, i due punti di differenza a favore degli ospiti sono pochi ma si rivelano sufficienti. Al 31' Canna fallisce inaspettatamente un calcio in mezzo ai pali da meno di 30 metri, ma le Zebre restano in attacco. Un primo turnover firmato Benetton le respinge, però a 10 secondi dalla fine conquistano con determinazione un penalty che potrebbe essere decisivo. Palla in touche con lancio a favore, nuova infrazione dei veneti, drop di Brummer che esce e nuovo vantaggio assegnato alla squadra emiliana. La spinta del pacchetto dopo la rimessa vinta sembra efficace ma poi la macchina s'inceppa, gli avanti biancoverdi la fermano e si prendono una mischia. Ora sì che è finita.

LA PARTITA
Zebre-Benetton Treviso 8-10 (primo tempo 3-7). Per le Zebre: 1 meta (Elliott), 1 calcio piazzato (Canna). Per il Benetton: 1 meta (Tavujara), 1 calcio piazzato (McKinley), 1 trasformazione (McKinley). Calci fermi: Canna 1 su 4; McKinley 2 su 2

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