Coppa del Mondo di rugby: due capolavori e due semifinali da brivido
Marsiglia vanno avanti Argentina e Inghilterra, che hanno superato rispettivamente il Galles (29-17) e le Isole Figi (30-24). Ma alla categoria dello straordinario - nel fine settimana appena concluso - appartengono i due match di Parigi, entrambi risolti a favore delle potenze dell’emisfero Sud: sabato Nuova Zelanda-Irlanda 28-24, domenica Sudafrica-Francia 29-28
di Giacomo Bagnasco
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Quattro semifinaliste e due capolavori: questo hanno prodotto i quarti di finale della Coppa del Mondo di rugby.
A Marsiglia vanno avanti Argentina e Inghilterra, che hanno superato rispettivamente il Galles (29-17) e le Isole Figi (30-24). Ma alla categoria dello straordinario - nel fine settimana appena concluso - appartengono i due match di Parigi, entrambi risolti a favore delle potenze dell’emisfero Sud: sabato Nuova Zelanda-Irlanda 28-24, domenica Sudafrica-Francia 29-28.
Le due europee, eliminate, lasciano il primo e il secondo posto del ranking mondiale, con tanti saluti all’ipotesi secondo cui questa Rugby World Cup avrebbe consolidato il turnover in cima alle gerarchie.
Ma nessuno è uscito ridimensionato da due confronti di eccezionale bellezza.
Si fa leggermente preferire - ma in fondo è questione di gusti - l’incontro fra gli All Blacks neozelandesi e l’Irlanda. Una meraviglia distillata in 80 minuti più un extratime che sembrava non terminare più. Perché nel rugby, anche se il tempo è scaduto, l’arbitro non fischia la fine mentre c’è un’azione in corso. E “quella” azione offensiva degli irlandesi, disperatamente in cerca della meta del sorpasso, è andata avanti per cinque minuti e mezzo, con una serie di fasi di gioco che pareva infinita. Ce ne sono volute 37 prima che il grande vecchio Sam Whitelock (151 presenze nei test match internazionali, record planetario assoluto) salvasse la squadra di Oceania guadagnandosi una punizione “tombale” per le speranze degli avversari.
Le due contendenti concludevano sfinite, in apnea, un confronto magnifico, intensissimo, corretto. Con tre mete per parte, pezzi di bravura individuali offerti in abbondanza, azioni corali eccellenti. Naturalmente c’è stato anche qualche errore, entrato a sua volta a pieno titolo in una trama completa, avvincente.
Gli All Blacks - cresciuti in maniera impressionante nel corso del torneo - hanno retto su tutti i fronti. Conducendo sempre nel punteggio, a dispetto di tre pericolosissimi avvicinamenti dell’Irlanda, e stringendo i denti nei 20 minuti complessivi che hanno dovuto affrontare con un uomo in meno, per le espulsioni temporanee di Smith e Taylor.
E se in attacco ci si è trovati sostanzialmente su un piano di equilibrio, è in difesa che i neozelandesi si sono garantiti il successo, con alcuni salvataggi magistrali: su tutti un prodigio di Jordie Barrett per impedire a un avversario, già in area di metà, di schiacciare il pallone a terra e smuovere il punteggio da quel 28-24 che, invece, è stato il risultato finale.
Nelle parole di un… sudafricano - l’ex internazionale Bobby Skinstad, campione del mondo nel 2007 e terza linea di valore assoluto - la sintesi di quanto si è visto in campo. Un riconoscimento alle due squadre (“Uno dei più grandi confronti a cui ho assistito in vita mia”) e uno al suo pari ruolo Ardie Savea, capitano dei Neri, votato man of the match: “Stupefacente, la migliore prestazione che ho mai visto fare a un n. 8”.
Mentre per l’Irlanda, che arrivava da 17 vittorie consecutive, continua la maledizione dei quarti mondiali: su 10 edizioni della manifestazione, nove volte è arrivata ai quarti e nove volte si è fermata lì.
Sudafrica-Francia ha avuto un avvio ancora più emozionante: sei mete (tre per parte) nella prima mezz’ora. Al ritorno dalla frattura allo zigomo, il mediano di mischia transalpino Dupont è subito entrato nella prima marcatura del match, realizzata dal pilone Baille, che poi si è ripetuto al 31’. Il Sudafrica ha risposto colpo su colpo, anche in virtù di un gioco molto meno chiuso del previsto, orchestrato dalla mediana che non ti aspetti, Reinach n. 9 e Libbok n. 10. E infatti le tre marcature degli Springboks arrivavano da altrettanti trequarti (Arendse, De Allende e Kolbe), mentre la Francia andava a segno anche con il tallonatore Mauwaka.
Velocità spaziale, cambi di fronte, gesti tecnici da applausi continui. Primo tempo alla Francia, 22-19 grazie a un piazzato di Ramos allo scadere, dopo un fallo da cartellino giallo di Etzebeth. In pratica, il Sudafrica gioca i primi 10 minuti della ripresa con l’uomo in meno ma non subisce punti e, intanto, mette in campo de Klerk e Pollard, cioè la mediana titolare.
Ramos porta i suoi sul 25-19, ma il Sudafrica - anche grazie alla qualità dei “cambi” per la mischia - crea problemi più significativi agli avversari. Intensità sempre impressionante, pubblico scatenato, e poco prima del 70’ i due minuti della svolta: punizione giocata dai sudafricani e meta di potenza di Etzebeth, ripresa del gioco, nuova punizione per gli Springboks e Pollard stavolta centra i pali da oltre metà campo. Ramos riporta i suoi a meno uno ma gli ultimi, frenetici tentativi non servono. Francia nel dramma sportivo.
Partite emozionanti e anche avvincenti, ma distanti dall’eccellenza totale, Argentina-Galles e un’Inghilterra-Figi riaperta dai funamboli del Pacifico quando sembravano ormai usciti dalla contesa. Gli inglesi si sono visti rimontare da 24-10 a 24 pari nell’arco di quattro minuti nei pressi della mezz’ora della ripresa. Farrell, autore di 20 punti, ha rimesso le cose a posto con un drop e un piazzato, che hanno determinato il 30-24 al momento del fischio finale del francese Mathieu Raynal, tentennante e insufficiente.
Il Galles era partito bene, portandosi sul 10-0, ma non ha saputo scrollarsi di dosso l’Argentina e ha pagato, tra l’altro, l’inefficacia dei propri lanci da rimessa laterale (quattro su dieci sono finiti in mano avversaria). Per oltre un’ora i Pumas hanno segnato solo grazie ai calci di Boffelli e al 65’ gli anglosassoni erano in vantaggio 17-12.
L’arbitro inglese Dickson (subentrato in corso di gara al sudafricano Peyper, infortunato) ha graziato Petti, seconda linea sudamericano, che meritava probabilmente un giallo, poi due mete in 10 minuti hanno lanciato in orbita l’Argentina, che deve anche dire grazie a Moroni, autore in un momento fondamentale di uno dei più bei placcaggi del torneo.
Quattro continenti saranno così rappresentati nelle semifinali Argentina-Nuova Zelanda e Inghilterra-Sudafrica. L’impressione è che dal punto di vista dello spettacolo il meglio si sia probabilmente già visto.
Quanto ai pronostici, sembra più vicina una replica della finale del 1995, cioè Nuova Zelanda-Sudafrica, ma guai a dare qualcosa per scontato.
I QUARTI DI FINALE
Argentina-Galles 29-17 (primo tempo 6-10)Per l’Argentina: 2 mete (Sclavi, Sanchez), 5 calci piazzati (Boffelli 4, Sanchez), 2 trasformazioni (Boffelli, Sanchez). Per il Galles: 2 mete (Biggar, T. Williams), 1 calcio piazzato (Biggar), 2 trasformazioni (Biggar). Calci fermi: Boffelli 6 su 7, Sanchez 1 su 1; Biggar 3ite su 4. Cartellini gialli a Smith e Taylor (Nuova Zelanda)Nuova Zelanda-Irlanda 28-24 (primo tempo 28-17)Per la Nuova Zelanda: 3 mete (Fainga’anuku, Savea, Jordan), 3 calci piazzati (J. Barrett 2, Mo’unga), 2 trasformazioni (Mo’unga, J. Barrett). Per l’Irlanda: 3 mete (Aki, Gibson-Park più 1 meta tecnica da 7 punti), 1 calcio piazzato (Sexton), 2 trasformazioni (Sexton). Calci fermi: J.Barrett 3 su 4, Mo’unga 2 su 3; Sexton 3 su 4.Inghilterra-Figi 30-24 ((primo tempo 21-10)Per l’Inghilterra: 2 mete (Tuilagi, Marchant), 1 drop (Farrell), 5 calci piazzati (Farrell), 1 trasformazione (Farrell). Per Figi: 3 mete (Marta, Ravai, Botitu), 1 calcio piazzato (Lomani), 3 trasformazioni (Kuruvoli 2, Lomani). Calci fermi: Farrell 6 su 8; Lomani 2 su 4, Kuruvoli 2 su 3. Cartellino giallo a Habosi (Figi).Sudafrica-Francia 29-28 (primo tempo 19-22)Per il Sudafrica: 4 mete (Arendse, De Allende, Kolbe, Etzebeth), 1 calcio piazzato (Pollard), 3 trasformazioni (Libbok 2, Pollard). Per la Francia: 3 mete (Baille 2, Mauwaka), 3 calci piazzati (Ramos), 2 trasformazioni (Ramos). Calci fermi: Libbok 2 su 3, Pollard 2 su 2; Ramos 5 su 7. Cartellino giallo a Etzebeth (Sudafrica).
LE SEMIFINALI
Venerdì 20 ottobre: Argentina-Nuova Zelanda Sabato 21 ottobre: Inghilterra-Sudafrica.
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