Rugby, un successo prezioso per l’Italia in Giappone
di Giacomo Bagnasco
3' di lettura
Ci voleva, eccome se ci voleva. Dopo otto sconfitte consecutive l'Italia va in vacanza con un successo molto importante in casa del Giappone. E a dispetto di uno scarto di tre soli punti (25-22, primo tempo 12-3 per gli Azzurri) il team di O' Shea ha “diretto” quasi sempre l'incontro, rimanendo costantemente in vantaggio e resistendo bene al tentativo di riscossa finale dei padroni di casa. Che sabato scorso a Oita si erano imposti 34-17 ma una settimana dopo - a Kobe - si sono trovati di fronte un XV quasi immutato negli uomini però tanto cambiato per atteggiamento, scelte ed efficacia. A partire da una mischia che ha saputo riscattarsi nelle fasi statiche come nel gioco aperto.
La sofferenza finale poteva essere evitata sfruttando un po' meglio un possesso di palla decisamente superiore, almeno nel primo tempo. Ma la vittoria elimina i possibili rimpianti e l'ultima parte della gara ha comunque messo in mostra un'Italia che non ha smarrito la lucidità. Stavolta ha avuto un buon apporto anche dai giocatori entrati dalla panchina (Fuser su tutti). Quanto allo schieramento iniziale si possono sottolineare le prestazioni di Castello, Polledri, Hayward, Ghiraldini e Minozzi, ma con una prova collettiva convincente è anche più facile che alcune individualità emergano.
Azzurri più combattivi da subito, presenti e prevalenti sui punti d'incontro, con il Giappone impossibilitato a tenere alto il ritmo. Pure sotto l'aspetto della disciplina (nonostante due punizioni concesse nei primi minuti) le cose sono andate meglio. Il primo provvedimento serio riguarda Anise, fuori 10 minuti per un placcaggio alto su Ghiraldini, ma la prima segnatura arriva a uomini pari. Metà del primo tempo: affondo deciso di Hayward che parte dalla propria metà campo ed è ben sostenuto da Violi, pronto poi a sostenere Benvenuti che fugge sull'out destro e va in meta. Passano cinque minuti e si replica, con modalità tutte diverse. Pressione offensiva italiana nei cinque metri del Sol Levante e avanzate ripetute fino al tocco decisivo di Ghiraldini. Fa 12-0, perché stavolta Allan non trasforma.
Nel finale di primo tempo perdiamo una mischia e due rimesse a nostro favore, ma limitiamo i danni a un penalty di Tamura. Alla ripresa del gioco gli uomini di O' Shea sono di nuovo sul pezzo e in meno di cinque minuti tornano in meta. E' la prima marcatura azzurra di Jake Polledri, che dopo una punizione giocata in touche rompe un placcaggio portato da due avversari e segna sotto i pali per la facile trasformazione di Allan. Al 10' un “mini-fuorigioco” visibile solo con la prova tv nega a un fantastico Minozzi la meta che potrebbe portare a un vantaggio di 26-3.
Seguono 10 minuti di lotta, poi il Giappone vive il suo migliore momento portandosi a meno 2 con le mete di Tupou e del subentrato Mafi, al termine di azioni insistite e premiate da un varco che prima o poi si apre. Mancano 15 minuti e l'inerzia sembra cambiata. Ma qui l'Italia è brava a resistere e anche a riportarsi nella metà campo avversaria. Un fallo in mischia chiusa e un superbo recupero di Fuser consentono ad Allan di segnare due piazzati fondamentali. Da più 8 si scende a più 3 in seguito alla meta di Matsushima che provoca anche l'espulsione temporanea di Licata. Ma non c'è più tempo: evitiamo beffe immeritate e facciamo entrare in casa una folata di ottimismo.
LA PARTITA
Giappone-Italia 22-25 (primo tempo 3-12). Per il Giappone: 3 mete (Tupou, Mafi, Matsushima), 1 calcio piazzato (Tamura), 2 trasformazioni (Matsuda). Per l'Italia: 3 mete (Benvenuti, Ghiraldini, Polledri), 2 calci piazzati (Allan) 2 trasformazioni (Allan). Calci fermi: per il Giappone Tamura 1 su 2, Matsuda 2 sue 3; per l'Italia Allan 4 su 5. Cartellini gialli ad Anise (Giappone) e Licata (Italia).
loading...