la crisi di governo

Ruocco: «Sblocchi Conte la trattativa». E anche i Dem: scenda in campo il premier

di Mariolina Sesto

Conte si dimette, oggi al via le consultazioni

2' di lettura

«Qualcuno prenda in mano la situazione», dice Graziano Delrio e il messaggio dal Pd sembra rivolto a Giuseppe Conte per sbloccare lo stallo che da stamani, con il “diktat” di Luigi Di Maio, ha complicato la
trattativa con il M5S. E la pentastellata Ruocco osserva: «Il nome del premier Giuseppe Conte nella trattativa c’è e questo ci fa piacere. Confidiamo sul suo buonsenso per un esito positivo della trattativa». Si moltiplicano in queste ore le voci che sembrano chiedere al premier uscente di prendere in mano il boccino della trattativa. Sia nel Pd che nei Cinque stelle si fa avanti la convinzione che deve essere lui a trattare, non Di Maio. E a conferma del suo ruolo crescente nella trattativa, il premier interviene in prima persona sull’affaire Di Maio-Viminale: «In presenza del Presidente Conte, non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento 5 Stelle né da Di Maio stesso».

I Dem: Conte tratti in prima persona
In mattinata il Pd ha picchiato duro contro Di Maio. «Colpa della sua ambizione», accusano i dem, secondo i quali vorrebbe essere ministro dell’Interno. L’incontro che avrebbe dovuto tenersi alle 11 è saltato per
volontà dei cinquestelle, «con una telefonata da Palazzo Chigi», sottolinea il Pd. «Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini», avrebbe detto Di Maio ai suoi. E ancora: «È un momento delicato e chiediamo responsabilità ma la pazienza ha un limite. L’Italia non può aspettare, servono certezze». In risposta i dem, accusando il M5S di non voler parlare di contenuti, non solo negano chiusure a Giuseppe Conte premier - «non c’è alcun veto», afferma ancora Delrio -, ma invitano
l’avvocato a trattare in prima persona, magari al posto di Di Maio. Di qui l’appello del capogruppo alla Camera: «Qualcuno prenda in mano la situazione». Un modo per far venire allo scoperto le reali intenzioni del capo M5s (se si muove solo per un posizionamento tattico o se pone un problema politico serio contro l’accordo) e capire se le sue mosse rappresentano essenzialmente una iniziativa personale o coinvolgono tutto il movimento.

Loading...

Il ruolo di Di Maio
Questione nodale è diventata dunque il ruolo di Di Maio.
Fonti M5S negano che abbia mai chiesto per sè il Viminale, ma il
Pd stigmatizza “l'ambizione personale” del capo politico M5S,
che sarebbe un ostacolo alla trattativa. Il Pd ha fissato la
cabina di regia della crisi alle ore 16 e prima di quell'ora si
attende un segnale dall'inquilino di Palazzo Chigi, un gesto che
possa far capire nettamente ai dem che solo con lui si tratta.
Intanto il capogruppo M5S alla Camera Francesco D'Uva lancia un
primo segnale: “Che Conte non sia il punto è un grandissimo
passo avanti, un’ottima notizia». «La trattativa non è saltata». E stasera alle 19 è in programma l’assemblea dei gruppi parlamentari. Difficile che non si discuta anche di questo.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti