Russia-Ucraina, i nuovi piani della Difesa: «Programmi speciali per cyber e spazio»
Giuseppe Cavo Dragone: il contesto attuale «richiama un clima da guerra fredda», ci vorranno anche nuove norme per aumentare la presenza della Difesa nei settori cibernetico e spaziale
di Marco Ludovico
I punti chiave
3' di lettura
Il conflitto Russia-Ucraina è una guerra «multidominio». A quelli tradizionali - terra, mare e aria - si sono affiancati cyber e spazio: scontri e minacce in questi settori sono riscontrati ormai ogni giorno. L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa, illustra le sue linee programmatiche alle commissioni Difesa riunite di Camera e Senato. Il contesto attuale «richiama un clima da guerra fredda» sottolinea l’ammiraglio. Programmi e ammodernamento delle Forze Armate vanno accelerati, il capo di Smd rivela i suoi piani. I settori cibernetico e spaziale avranno spinta prioritaria.
Un sesto dominio di conflitto
Cavo Dragone analizza lo scenario russo-ucraino. «Mi spingo ad affermare che forse un nuovo dominio di scontro si è delineato in questa guerra. Mi riferisco a quello cognitivo. Le armi in gioco sono il controllo dei media, le fake news, la strumentalizzazione dei social network». Tutto quello, insomma, in grado di «supportare la malign information e così interferire su sentimenti e opinioni pubbliche». La scacchiera delle azioni ostili pullula di mosse e pedine inedite, minacciose e in continuo movimento. Il sistema delle Forze Armate deve così riconvertirsi al più presto. La seconda - solo per ordine di elenco - priorità per il capo di Smd riguarda i due domini più giovani ma in piena azione: cyber e spazio. La prima priorità è «il perferzionamento dell’integrazione interforze»-
Difesa rafforzata: 1) i nuovi programmi cyber
Ci vorranno anche nuove norme, dice l’ammiraglio Cavo Dragone, per aumentare la presenza della Difesa nei settori cibernetico e spaziale così da «sviluppare la capacità di condurre operazioni in ambedue i domini». Ma intanto subito saranno integrati i programmi per «irrobustire la capacità di gestione e protezione dei dati, potenziare quelle contro le minacce cibernetiche, concorrere nella protezione delle infrastrutture critiche». In questo dominio «la Difesa deve avere un ruolo centrale». Nell’audizione emerge «lo sviluppo del progetto denominato Defence Cloud per realizzare un’unica info-struttura classificata». Sono inoltre necessarie «ulteriori risorse per abilitare la Difesa a condurre l’intera gamma delle operazioni cibernetiche». Con una serie «di progetti insieme all’università e l’industria nazionale».
Difesa rafforzata: 2) i nuovi programmi spazio
Per «il dominio spaziale è in atto una competizione globale senza precedenti» avverte l’ammiraglio Cavo Dragone. «Fa presagire possibili futuri conflitti cinetici, si estende ad attori provati e istituzionali, con incremento di rischi correlati». Arrivano «dallo spazio, verso lo spazio e nello spazio». Diventa necessaria, sottolinea il capo di Smd, «un’evoluzione della governance; lo sviluppo delle capacità operative; la cooperazione internazionale». Non solo: «Continueremo a investire sullo sviluppo tecnologico dei sistemi di telecomunicazione, osservazione della terra e posizionamento, navigazione e temporizzazione». Più investimenti anche «sulla Space domanin awareness (Sda) per avere consapevolezza della situazione nel dominio (minaccia, interferenze, etc.) così da contrastare azioni malevoli e rischi di escalation strumentali».
Le innovazioni nello Stato Maggiore Difesa
Cavo Dragone rende note le innovazioni nella strategia di governo delle Forze Armate. «La Difesa ha avviato una revisione continua della sua struttura operativa e organizzativa. In seno a Smd abbiamo costituito l’Ufficio generale Innovazione (Ugid) quale unico referente del processo innovativo a livello strategico». È nato anche «il reparto Pianificazione generale, precedente porzione del terzo reparto» denominato Politica militare. Sono «modifiche organizzative per dare una spinta crescente nello studio dei nuovi domini e tecnologie e un ammodernamento più mirato». Decisiva, poi, la formazione: «Nell’interscambio e il dialogo con le eccellenze nazionali come l’università, la ricerca e il Dipartimento informazioni e sicurezza (Dis) si consoliderà il ruolo del Casd» (Centro Alti Studi Difesa). Diventa «il polo formativo cyber della Difesa». Il Centro Alti Studi, infatti, ha assunto «nuove competenze e funzioni. Si configura, in via sperimentale per un triennio, in Scuola superiore a ordinamento speciale della Difesa di alta qualificazione e ricerca nel campo delle scienze della difesa e della sicurezza». Il rinnovamento culturale delle leadership militari è ormai obbligato urgente.
Russia-Ucraina: «Militari italiani in elevato stato di prontezza»
Il capo di Smd ha ricordato i dati del nostro impegno per il conflitto russo-ucraino. Come «ha evidenziato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in ambito Nato abbiamo di recente aumentato la presenza numerica degli Eurofighter in Romania per un totale di otto velivoli dedicati all’attività di sorveglianza aerea (air policing)». Ci sono poi «250 alpini con 139 mezzi in Lettonia per l’Enhanced Forward Presence e tre unità navali nel dispositivo delle Standing Naval Forces per la sorveglianza marittima dell’area Sud dell’Alleanza». L’ammiraglio rileva come «sono pronte a essere mobilitate altre 1.350 unità facenti parte della Very High Readiness Joint Task Force (Vjtf)». Ne fanno parte «500 incursori, oltre 77 mezzi terrestri, due mezzi navali e cinque mezzi aerei». Un contingente, precisa l’ammiraglio, «al momento in elevato stato di prontezza».
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