Ryanair riduce le perdite, ma resta cauta per il resto dell’anno
La compagnia low cost ha chiuso l’anno fiscale con perdite di 355 milioni di euro contro 1,02 miliardi dell’anno precedente
di Mara Monti
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La compagnia aerea low cost Ryanair ha chiuso l’anno fiscale riducendo le perdite rispetto all’anno precedemte, ma rimane molto cauta sulla ripresa per il resto dell’anno a causa di molteplici fattori, dalla guerra in Ucraina all’inflazione.
Il vettore ha riportato una perdita al 31 marzo pari a 355 milioni di euro, in calo rispetto a 1,02 miliardi dell’anno precedente una ripresa a cui ha contribuito l’allentamento delle restrizioni ai viaggi con l’attenuarsi della pandemia. Il risultato si colloca nella parte bassa della forchetta fornita in precedenza dalla società con un range tra 350 e 400 milioni di euro. I ricavi sono quasi triplicati a 4,8 miliardi di euro.
Il vettore irlandese che ha ribadito l’obiettivo di trasportare 165 milioni di passeggeri nel nuovo anno fiscale, non ha dato una previsione per l’anno in corso limitandosi a dire di puntare a una «redditività ragionevole». Le prenotazioni per la stagione estiva sono positive vicine ai livelli pre-Covid, ma l’impatto del conflitto e i rischi ancora legati alla pandemia rendono «poco pratico, se non impossibile, fornire una guidance ragionevole o accurata».
Ryanair prevede un’estate in forte ripresa grazie all’allentamento delle restrizioni e di essere «cautamente ottimista» sul fatto che le tariffe di alta stagione saranno leggermente superiori ai livelli del 2019, pur non escludendo di utilizzare riduzioni delle tariffe dei biglietti per stimolare il mercato.
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