Saf un sistema che non funziona
di Alberto Dell'Amico (Massa Carrara)
1' di lettura
Il commercialista è un soggetto specializzato per definizione che, in questo momento di crisi generalizzata dei mercati e delle istituzioni, ha urgente bisogno di tutele per continuare ad esercitare proficuamente quella che dovrebbe essere una “professione protetta”. Ben venga il rilancio dell’immagine della categoria attraverso l’esaltazione e il riconoscimento delle nostre specializzazioni, purché tale attività da parte del nostro Consiglio nazionale sia rivolta all’esterno e non, invece, nei confronti degli iscritti, addossando loro nuovi fardelli di ore-corso, spese di iscrizione, obblighi e limitazioni.
Ciascuno di noi dedica già tantissime ore di studio alle proprie materie e già adempie alla formazione professionale indirizzandola in senso specialistico. Ogni altra proposta che miri all’introduzione della specializzazione limitata a poche materie e garantita sotto il profilo scientifico-metodologico attraverso i corsi tenuti presso Saf (costosi, prolissi e tenuti anche da docenti improvvisati) ha l’unico scopo di creare nuovo business per le scuole e di selezionare gli iscritti non già sulla base dei meriti ma delle opportunità, creando un’ulteriore discriminazione a danno dei piccoli commercialisti e di quelli “di provincia”, già fortemente penalizzati dalla crisi economica dei loro distretti.
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