Salario minimo: tutto quello che c’è da sapere sulla proposta delle opposizioni, dalla soglia minima ai beneficiari
La proposta prevede l’introduzione di una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali
I punti chiave
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Le opposizioni, ad eccezione di Italia Viva, hanno trovato l’accordo sul salario minimo (soglia minima inderogabile di nove euro) presentando una proposta di legge che potrebbe rappresentare il primo step di una base di progetto comune più ampio,ricercato e voluto da Elly Schlein. Pd, Movimento 5 stelle, Azione, Avs e +Europa hanno sottoscritto il progetto che presto sarà protocollato negli uffici parlamentari.
Dalla parte delle aziende, Confindustria ha chiarito di non avere problemi a discuterne. «Tutti i contratti di Confindustria - ha spiegato di recente il presidente dell’associazione datoriale Carlo Bonomi -, anche nelle qualifiche più basse, sono superiori ai 9 euro lordi: è il segno evidente che la contrattazione tra noi e il sindacato è virtuosa, porta a maggiori benefici a lavoratori e imprese».
E il governo frena. La ministra del Lavoro Marina Calderone non ha usato giri di parole: «Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge», ha chiarito. Posizione apprezzata dal capogruppo di Fratelli D’Italia alla Camera Tommaso Foti: «Bene ha detto Calderone, una legge non serve».
I sette punti della proposta di legge
In attesa che la proposta intraprenda il suo iter alla Camera, sono sette i punti in cui si articola la proposta di legge. Eccoli:
1) al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore;
2) a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali;
3) la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo;
4) conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario;
5) sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso;
6) sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati;
7) sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più “oneroso”.
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