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Saldi liberi, ecco perché i commercianti dicono no

Per Confesercenti la deregulation avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla grande distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione

(ANSA)

2' di lettura

L’attesa del disegno di legge sulla concorrenza dello scorso anno non è ancora finita. Il Consiglio dei Ministri ha solo iniziato l’esame della legge annuale del 2022, prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che fissa anche una data ultima per l’approvazione del provvedimento alla fine dell’anno. Ma non lo ha approvato. Sarebbero necessari, secondo alcune indiscrezioni, degli approfondimenti sulle coperture economiche della parte sulle misure in materia di energia. Ma il testo è pronto, anche se non contiene nell’ultima stesura le norme sui saldi e quelle sul 5g.

Confersercenti: deregulation favorisce grande gruppi e online

Sui saldi la levata di scudi dei commercianti ha convinto il governo a stralciare il comma che toglieva alle regione il potere di stabilire i «periodi» e la «durata» delle vendite promozionali di fine stagione. Per Confesercenti ad esempio le vendite di fine stagione sono un evento utile ai consumatori e alle piccole imprese del commercio, dal valore di circa 8 miliardi di euro l’anno. Cancellarli avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla grande distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione».

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Anche Confcommercio a favore dello stop

Su una linea simile Confcommercio per la quale è «necessario confrontarsi con le associazioni d’impresa e con le Regioni per valorizzare le diverse tipologie di vendite straordinarie, tenendo conto del loro collegamento con fasi specifiche del ciclo commerciale e della vita d’impresa e dell’obiettivo di offrire ai consumatori condizioni di acquisto favorevoli, reali ed effettive»

Federmoda: tutelare negozi e addetti alle vendite

Apprezzamento anche dal presidente nazionale di Federazione Moda Italia - Confcommercio, Giulio Felloni per il quale «liberalizzare le promozioni e sottrarre alle regioni la potestà legislativa su date di avvio e durata delle vendite di liquidazione e saldi sono argomenti sicuramente da approfondire a tutela dei negozi, degli addetti alle vendite e dei consumatori»

I dubbi delle regioni

Anche le Regioni avrebbero espresso al ministro Urso i loro dubbi sulla liberalizzazione dei saldi. Anche perché la norma avrebbe sottratto un potere che oggi spetta proprio ai governatori, ossia stabilire sia l’inizio che la durata delle promozioni

Il nodo degli ambulanti

Il testo sulla concorrenza, per ora in stanby, affronta, tra gli aspetti più caldi, il tema degli ambulanti, su cui è necessario un intervento per evitare una procedura d’infrazione europea. La bozza del ddl prevede l’assegnazione tramite gara, salvaguardando però gli interessi degli attuali concessionari, delle micro-imprese e dei lavoratori. Nelle gare dovrà essere previsto un numero massimo di concessioni intestate allo stesso operatore all’interno dello stesso mercato e nei Comuni che non hanno ancora avviato i procedimenti, le concessioni in essere potranno essere prorogate fino al 31 dicembre 2024.


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