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Saldi al via tra il 2 e il 5 gennaio: gli esercenti chiedono regole più chiare

Per Fismo-Confesercenti l’evento rischia di essere diluito dalla valanga di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano, su cui non c’è normativa

(ANSA)

2' di lettura

La stagione dei saldi si avvicina: tra il 2 ed il 5 gennaio prenderanno il via in tutte le Regioni italiane le vendite di fine stagione invernali, il primo grande appuntamento commerciale del 2023 e uno tra i più attesi dai consumatori. Lo ricorda la Fismo-Confesercenti (settore moda) sottolineando che l’evento rischia di essere diluito dalla valanga di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano e chiedendo regole più chiare.

«Una valanga promozionale - si legge in una nota - che rischia di disorientare i consumatori e travolgere l’evento dei saldi invernali, danneggiando gli imprenditori che correttamente aspettano il giorno previsto per dare il via alle vendite di fine stagione. A tutto vantaggio soprattutto dei grandi marchi e delle piattaforme web, ma anche di qualche negozio del retail fisico - che hanno già iniziato a bombardare d’offerte i consumatori. Dopo avere importato il Black Friday, adesso arrivano anche i Boxing Days, l’ennesima trovata per intercettare in anticipo i consumatori in attesa dei saldi invernali. Una strategia che ha fortemente diminuito, nel corso degli ultimi anni, l’effetto richiamo dei saldi sui consumatori. A svantaggio soprattutto della rete dei negozi di abbigliamento fisici, per i quali i saldi valevano fino a qualche anno fa fino al 30% del fatturato annuale».

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«Fermare la confusione»

«Purtroppo, quella delle vendite con sconto e anche sottocosto - dichiara Benny Campobasso, Presidente di Fismo Confesercenti - è diventata pratica commerciale diffusissima, con cui si cercano di mantenere i volumi perduti in questi anni di difficoltà. La pratica, però, di fatto penalizza le attività meno strutturate che non possono competere contro campagne promozionali così aggressive. I saldi - sottolinea - si applicano solo a prodotti che abbiano una stagionalità, come abbigliamento e accessori moda, seguendo una disciplina giuridica complessa che va dalla comunicazione preventiva dell’inizio delle vendite di fine stagione all’obbligo del doppio prezzo in cartellino. Dobbiamo fermare la confusione: bisogna rivedere le regole per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza, anche avvicinando di più la data di partenza delle vendite alla fine reale della stagione».

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