Salman Rushdie aggredito a New York
Lo scrittore, 75 anni, nel 1988 era stato raggiunto da una Fatwa subito dopo la pubblicazione del suo celebre best seller “Versetti satanici”
di S.Bio.
4' di lettura
La Fatwa lo aveva raggiunto già nel 1988 subito dopo la pubblicazione del famoso libro “Versetti satanici”. Di più per chiunque lo avesse ucciso c’era una taglia di oltre 3 milioni di dollari. E così oggi lo hanno aggredito. Lo scrittore Salman Rushdie, 75 anni, è riuscito ad alzarsi da solo dal palco al Chautauqua Institution, nello Stato di New York, dopo essere stato ferito al collo. L’assalitore è stato bloccato, ma al momento non sono chiare le sue condizioni, anche se - da quanto si apprende - prontamente è stato accompagnato in ospedale per accertamenti sulle ferite riportate.
L’aggressione
Una foto scattata subito dopo l’aggressione mostra un agente della sicurezza con le mani sul petto di Rushdie mentre un altro gli tiene le gambe sollevate in aria. Subito dopo l’aggressione infatti è stato soccorso dalle persone presenti che gli hanno sollevato in alto le gambe, presumibilmente per far arrivare più sangue al cervello.
Erano centinaia le persone presenti al Chautauqua Institution, nello Stato di New York, per assistere alla conferenza dello scrittore nell’ambito di un festival letterario. Tutte sono state evacuate subito dopo l’aggressione.
Aggressore
La polizia dello stato di New York ha confermato che il sospetto aggressore dello scrittore è sotto custodia delle forze dell’ordine. L’uomo, è stato reso noto, ha raggiunto il palco durante l’evento letterario ed ha aggredito Rushdie e il moderatore dell’evento. Un agente delle forze dell’ordine dello stato, incaricato della sicurezza dell’evento, ha subito preso in custodia il sospetto.
L’ayatollah Khomeini
E’ questo il libro più noto di Rushdie, ma anche quello che gli ha rovinato la vita. Dopo la sua pubblicazione, e la fatwa dell’ayatollah Khomeini, che per le sue allusioni lo giudicò blasfemo verso l’Islam, Rushdie è stato costretto dal 1989 a vivere nell’ombra, e nella paura. In realtà nella sua lunga carriera letteraria Rushdie ha prodotto molti libri, tra cui dei veri capolavori, come “I figli della mezzanotte”, ovvero della mezzanotte del 15 agosto 1947, giorno della dichiarazione dell’indipendenza dell’India. Un racconto che si ricollega alle sue origini.
Rushdie è infatti nato a Bombay, il 19 giugno 1947, anche se poi è cresciuto a Londra, dove si è trasferito all’età di 14 anni, per poi studiare all’Università di Cambridge. Ma “I Versetti satanici’ oltre a condizionare la vita al suo autore ha anche causato la morte di molte persone in tutto il mondo: cinquantanove, secondo Bbc News, tra traduttori assassinati e persone rimaste uccise durante le manifestazioni di protesta e le contromanifestazioni di sostegno, nonché quelle di condanna per la censura imposta al volume in alcuni Paesi. In Italia nel 1991 venne pugnalato nella sua abitazione milanese Ettore Capriolo, traduttore del libro, fortunatamente non a morte. Da allora Rushdie, che si dichiara ateo, si è abituato a vivere sotto scorta, nascosto al resto del mondo per circa un decennio. Poi, a poco a poco ha iniziato a riemergere. Nel 2004 si è nuovamente sposato, per la quarta volta, con la modella ed attrice indiana Padma Lakshmi, dalla quale però si è separato nel 2007. Nel 2015 ha aperto la Fiera del libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell’Iran. Il governo iraniano, in maniera ambigua nel 1998 aveva affermato che non avrebbe più sostenuto la fatwa, ma molte organizzazioni iraniane hanno invece continuato a raccogliere fondi per una “taglia” sulla sua testa, da aggiungere ai circa 3 milioni di dollari originariamente offerti da Khomeini nel 1989 per la sua esecuzione. E le cose non sono poi cambiate dopo la morte di Khomeini. L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha infatti rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019, in occasione del “trentennale”, via Twitter ha scritto: “Il verdetto dell’Imam Khomeini riguardo a Salman Rushdie si basa su versi divini e, proprio come i versi divini, è solido e irrevocabile”.
“Victor City”
Un’eroina che lotta contro un mondo patriarcale sarà al centro di “Victor City”, il nuovo romanzo dello scrittore anglo-indiano che uscirà in contemporanea il 9 febbraio 2023 negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Si tratta di un romanzo fantasy epico ambientato in India, ha spiegato l’editore Jonathan Cape che si è assicurato i diritti di pubblicazione per la Gran Bretagna e i paesi del Commonwealth, escluso il Canada, mentre Random House negli Stati Uniti e Knopf in Canada pubblicheranno a loro volta il libro.
Seppellito nel cuore di un palazzo in rovina tra le ceneri di un impero, in un vaso d’argilla è nascosto un segreto. Quando Pampa Kampana, nove anni, protagonista di “Victor City”, inizia a sentire la voce di una dea, giura a se stessa che nessun’altra donna subirà l’inconcepibile destino della sua amata madre. Secondo una sintesi diffusa dall’editore, la sua magia crea una città potente; le sue parole sussurrate ispirano la sua gente a crescere e a cambiare; la sua poesia traccia l’ascesa e la caduta del suo impero.
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