Il Salone del Mobile chiude con 307mila visitatori e archivia l’epoca Covid
Un’edizione di grande successo, con il 15% in più di ingressi rispetto al 2022, il grande ritorno dei cinesi e stand affollati per tutta la settimana
di Giovanna Mancini
I punti chiave
7' di lettura
L’epoca della pandemia è finalmente alle spalle per il Salone del Mobile di Milano, che ha chiuso un’edizione di grande successo, con 307.418 visitatori in sei giorni, in crescita del 15% rispetto ai numeri del 2022 e in graduale riavvicinamento ai livelli dell’epoca pre-Covid. Ma soprattutto, come ci tiene a precisare la presidente Maria Porro, con visitatori ed espositori di grande qualità e di provenienza globale (rispettivamente, il 65% e il 34% arrivavano dall’estero), che conferma il ruolo internazionale della manifestazione milanese, ancora punto di riferimento per tutto il mondo del design.
Merito anche di un format e di un’offerta fieristica che ha saputo ripensarsi e rinnovarsi, facendo anche tesoro di quanto imparato negli anni della pandemia, come precisa Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. Il nuovo layout di Euroluce è stato molto apprezzato dalle aziende ed è il punto di partenza per un ripensamento di tutti gli ambiti del Salone.
I numeri della 61esima edizione
Vediamo nel dettaglio i numeri di questa edizione: il Salone ha ospitato oltre 2mila brand espositori (per il 34% esteri, da 37 Paesi), tra cui 550 giovani designer da 31Paesi e 28 scuole e università di design da 18 nazioni. Gli oltre 307mila visitatori sono arrivati da 181 Paesi, con il 65% di buyer e operatori di settore esteri. Particolarmente significativo è stato il ritorno della Cina, dopo un’assenza di tre anni dovuta alle rigide politiche anti-Covid del governo di Pechino e si è confermata il primo Paese per numero di presenze al Salone dopo l’Italia, seguita da Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna con Brasile e India a pari merito. Significativo anche il dato dei giornalisti accreditati: oltre 5.400, di cui il 47% proveniente dall’estero.
La soddisfazione degli organizzatori
«La 61ª edizione del Salone del Mobile.Milano è stata un successo internazionale ed è grande la soddisfazione per aver superato le attese – ha commentato Maria Porro -. Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato con l’obiettivo di dare nuovi sensi e valori alla visita in fiera e nuove esperienze ai visitatori che ci hanno raggiunto. Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni importanti: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando tutto il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore».
Il Salone è stato «ancora una volta il motore che ha riacceso la città», ha concluso Maria Porro, ricordando anche il prezioso contributo di ICE, che ha supportato nell’apertura verso nuovi mercati come quello indiano o mercati in crescita come quello americano ed è stato cruciale il ruolo del digitale.
Stand affollati e affluenza in aumento
Ma non c’era bisogno di attendere i numeri ufficiali per affermare che il Salone 2023 è stato un successo. Bastava percorrere i corridoi della fiera in un qualsiasi giorno della settimana, osservare i volti e ascoltare lingue di tutto il mondo, per rendersi conto di quanto questa manifestazione sia ancora un evento imprescindibile per chi lavora nel settore dell'arredamento, che si tratti di produttori, rivenditori, progettisti o interior designer. Basta ascoltare i commenti dei tanti espositori presenti con i loro marchi, che esprimono entusiasmo e sorpresa per la quantità e la qualità dei visitatori. «Abbiamo dovuto contingentare gli ingressi per consentire a chi entrava di vedere con calma le nuove collezioni», dice ad esempio Marco Piscitelli, ceo di Molteni&C, che aggiunge: «Per quanto ci riguarda, credo che il saldo finale sarà anche superiore a quello del 2019. In ogni caso, con questa edizione ci siamo lasciati alle spalle il periodo del Covid». Affluenza in aumento anche per l'azienda veneta Lago, che solo nei primi due giorni ha raggiunto i 10mila accessi, più che raddoppiando i numero dell'anno scorso. «Noi abbiamo avuto una media di 9-10mila visitatori al giorno – dice Claudio Luti, presidente di Kartell –. Ma più che i numeri, l'aspetto importante è che i clienti si sono seduti al tavolo e hanno finalizzato ordini e inoltre abbiamo avviato molti nuovi contatti».
Momento di business decisivo per il settore
Sì, perché in questa fiera le aziende lavorano e firmano ordini. «Il Salone si conferma un grande motore per il sistema, capace di ottimizzare i tempi e valorizzare le nostre imprese», dice Maria Porro, presidente del Salone, che tira un primo bilancio di questa edizione piena di novità, dal nuovo layout di Euroluce alla disposizione di tutti gli stand su un unico livello. «Espositori e visitatori hanno apprezzato queste trasformazioni – spiega – e gli strumenti digitali messi a disposizione per gestire meglio i flussi dei visitatori, che comunque nei prossimi mesi cercheremo di migliorare ulteriormente».
Anche per Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il nuovo format di Euroluce è stata una sfida vinta: «Sappiamo che le fiere devono cambiare ed evolvere, per continuare a giocare un ruolo importante nel business delle aziende e con Euroluce abbiamo dimostrato che si può fare – spiega Feltrin –. È un processo di cambiamento, intrapreso necessariamente durante la pandemia, ma che guarda oltre la pandemia e continuerà a evolvere, estendendosi anche ad altri ambiti del Salone. Gli espositori hanno investito bene le loro risorse, i visitatori hanno investito bene il loro tempo. Lo dicono i numeri, lo dice l’entusiasmo che si è respirato durante la settimana e lo dice la massiccia presenza della stampa e delle istituzioni con cui abbiamo condiviso temi fondamentali per il legno-arredo come formazione, internazionalizzazione, sostenibilità e filiera corta con legname made in Italy».
Il ritorno dei cinesi e i mercati emergenti
Un altro aspetto di grande soddisfazione è la presenza estera, che ha raggiunto il 66% dei visitatori, con il ritorno superiore alle attese della Cina, nuovamente in testa alla lista dei Paesi di arrivo (secondo le rilevazioni di venerdì sera), seguita da Germania, Francia, Stati Uniti, Brasile, Spagna e India. Mercati storici e mercati emergenti, dunque, a cui vanno aggiunti quelli africani, anch'essi in aumento. «Il Salone fornisce sempre delle sorprese – osserva Massimiliano Messina, presidente di Flou –. Normalmente noi a dover andare in giro per il mondo in cerca di partner e spesso, soprattutto per le aziende più piccole, non è facile avvicinarsi a certi Paesi. Qui invece è il mondo che ci viene a cercare e si avviano contatti e progetti inaspettati».
Il successo della nuova Euroluce
In crescita la presenza estera anche tra gli espositori, con il 34% del totale, dice Maria Porro. Tra i debutti al Salone ci sono le dieci aziende danesi di arredo e illuminazione riunite nel Danish Pavilion che ha esposto a Euroluce: «È la prima volta che veniamo qui – spiega Søren Falck, responsabile fiere dell'associazione industriale Dansk Industri che ha organizzato questo progetto –. In passato abbiamo sempre partecipato alla fiera Light+Building di Francoforte, ma quest'anno abbiamo deciso di venire a Milano e devo dire che siamo molto contenti della collocazione all'interno di Euoluce». È piaciuto, del nuovo progetto di Euroluce progettato dallo studio Lombardini22, l'aspetto “democratico” del layout, pensato come un percorso a serpentina che non penalizza nessuno (come capita invece nel tradizionale schema a griglia delle fiere) e su cui si affacciano gli stand aperti delle aziende, pensati per dare subito al visitatore un'idea della proposta presente – eventualmente da scoprire e approfondire. «Mancavamo da alcuni anni a Euroluce e siamo contenti di essere tornati, questo modello ci convince molto – conferma Marco Pozzo, ceo di FontanaArte –. È stata veramente un'edizione straordinaria, con un flusso incredibile di visitatori da tutto il mondo, soprattutto dall'Asia.Tante geografie, al Salone di quest'anno. È un aspetto che ha colpito molti espositori, forse perché da quattro anni non si aveva un tale afflusso di operatori esteri. Tanti e «seri», come osserva Paolo Castelli, presidente dell'azienda omonima bolognese, che quest'anno ha deciso però di presentare una collezione pensata soprattutto per raggiungere i clienti italiani e crescere sul mercato interno.
Grande affluenza anche in città
I numeri in arrivo dal Fuorisalone confermano la forza dell’ecosistema del design che ha in Milano il suo epicentro: con 1.200 eventi diffusi in 20 quartieri della città (dal centro alle periferie) la Design Week milanese ritrova uno slancio e un entusiasmo che va persino oltre quelli del pre-pandemia. Anche in questo caso, gli organizzatori ci tengono a precisare che la qualità della proposta e della visitazione è il vero obiettivo di questo evento, ma i numeri sono impressionanti e non possono essere trascurati: Triennale Milano ha registrato oltre 77.300 visitatori dal 15 al 23 aprile, un dato che supera il risultato dell’edizione di giugno 2022 e conferma la risposta positiva del pubblico all’offerta di Triennale. «In questi giorni in Triennale abbiamo assistito a una straordinaria presenza di visitatori italiani e internazionali - afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano - in larga parte giovani, che hanno accolto con entusiasmo e interesse la nostra proposta di mostre, installazioni, incontri ed eventi».
Gli eventi di Interni Design Re-Evolution (che proseguirà fino al 26 aprile in Statale e Orto): hanno registrato oltre 20mila visitatori negli spazi dlel’Università Statale; oltre 200mila all’Orto Botanico di Brera, con 50 mila per l’installazione Walk the talk. L’Audi House of Progress al Portrait Milano ha avuto oltre 100 mila presenze, mentre dal lancio lunedì 17 aprile di Torre Velasca QR Code: Quick Re-Evolution Code, il video con la rappresentazione iperrealista della Torre Velasca realizzata da Elena Salmistraro e prima installazione digitale nella storia del FuoriSalone, è stato visualizzato da circa 150 mila utenti.
Anche i numeri delle “visite” sul digitale rendono bene l’evoluzione del Fuorisalone e parlano di una partecipazione importante e selezionata: la guida eventi di Fuorisalone.it ha proposto online oltre 900 eventi, raccontati sul sito da più di 8mila immagini prodotte da 100 reporter, studenti selezionati dal Politecnico di Milano. L’edizione ha contato dall'inizio dell'anno un'audience di più di 550mila utenti unici e più di 3,2 milioni di pagine viste. Tra i canali social più visitati al primo posto Instagram, che ha visto per @Fuorisalone un incremento di 17mila follower nei giorni dell'evento e una copertura di più di 2 milioni di utenti.
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