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Salvi i trasporti eccezionali, maxi proroga delle linee guida

Slittamento in vista anche per la validità della disciplina transitoria per le autorizzazioni al trasporto eccezionale di massa complessiva fino a 108 tonnellate effettuato mediante complessi di veicoli a otto assi

di Marco Mobili

Infrastrutture, Ugl: reti per lo sviluppo strategico del Paese

3' di lettura

Governo e maggioranza salvano i trasporti eccezionali e provano a evitare di mettere in ginocchio nel pieno dell’esodo estivo il trasporto su strada. Nelle prossime ore, infatti, le commissioni Bilancio e Finanze della Camera dovrebbero approvare, con il via libera del Governo, l’emendamento al decreto Aiuti che sposta dal 31 luglio 2022 al 30 settembre 2023 l’adozione delle linee guida sui trasporti eccezionali.

Il correttivo riformulato e che raccoglie di fatto le proposte di modifica presentate da Lega, Forza Italia, Italia Viva e Cinque Stelle, interviene sull’articolo 54 del decreto con cui il Governo aveva già differito dal 30 aprile scorso a fine luglio sia l’adozione delle linee guida sia la validità della disciplina transitoria per le autorizzazioni al trasporto eccezionale di massa complessiva fino a 108 tonnellate effettuato mediante complessi di veicoli a otto assi.

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Evitata la paralisi dei trasporti

La modifica proposta prevede che la disciplina transitoria si potrà applicare ai trasporti eccezionali, comprese eventuali misure di mitigazione del rischio, non oltre il 30 settembre 2023. Inoltre l’emendamento punta ad ampliare gli stessi contenuti delle linee guida che dovranno essere finalizzate ad assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, nonché la valutazione della compatibilità dei trasporti in condizioni di eccezionalità con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione.

Una scelta salutata con favore dal mondo delle imprese, dalle società che gestiscono le infrastrutture e dagli stessi enti territoriali. I tempi troppo stretti per l’adozione delle linee guida, infatti, avrebbero rischiato di paralizzare i trasporti in generale e non solo quelli eccezionali. Il controllo e l’adeguamento alle linee guida di infrastrutture e manufatti, ad esempio, avrebbe obbligato l’Anas ad allineare alle nuove regole sui trasporti eccezionali i 18mila ponti che gestisce (si veda il servizio qui a fianco).

In stand by l'utilizzo di mezzi con più assi

Nell’intervenire direttamente sull’articolo 10 del Codice della strada, le due commissioni di Montecitorio rivedono e chiariscono anche le modalità di esercizio del trasporto eccezionale con mezzi dotati di più assi rispetto a quelli indicati nelle diverse categorie di massa complessiva, che aumentano la sicurezza del transito su manufatti e opere d’arte distribuendo la massa su un numero superiore di assi. Come sottolineato dai parlamentari e dal ministero dei Trasporti la mancata indicazione della possibilità di svolgere trasporti eccezionali con mezzi in possesso di più assi di quelli indicati, in molti casi ha spinto gli enti gestori o proprietari di strade ad «autorizzare i transiti in termini strettamente letterali», impedendo di fatto alle imprese di utilizzare mezzi con più assi di quelli previsti e oggettivamente più sicuri per la tenuta delle infrastrutture.

L’adozione delle linee guida si è resa necessaria all’indomani della modifica apportata nel 2021 all’articolo 10 del Codice della strada con cui veniva vietata la possibilità di trasportare fino a un massimo di 108 tonnellate nei complessi di veicoli a otto assi. Con il decreto fisco-lavoro di fine novembre 2021 il Governo e il Parlamento intervennero ripristinando questa possibilità di trasporto vincolandola, però, all’emanzione di specifiche regole. Regole che dovranno, tra l’altro, definire le modalità di verifica della compatibilità del trasporto in condizioni di eccezionalità con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione, in coerenza, per altro, con quanto previsto da cosiddetto decreto Genova. Non solo.

Le linee guida dovranno disciplinare il rilascio dell’autorizzazione per i trasporti eccezionali così come le specifiche attività di verifica preventiva delle condizioni delle sovrastrutture stradali e della stabilità dei manufatti, interessati dal trasporto in condizioni di eccezionalità, che l’ente proprietario o concessionario (per le autostrade, strade statali e militari) e le regioni sono tenuti a effettuare, anche in considerazione del numero e della frequenza dei trasporti eccezionali, prima del rilascio dell’autorizzazione.

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