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Samp raddoppia dopo fallimento gruppo Maccaferri e cura svizzera

Ha chiuso il primo anno di piena operatività sotto la proprietà elvetica con un raddoppio del fatturato (da 12,9 a 29,3 milioni di euro) e un aumento di oltre il 50% della forza lavoro

di Ilaria Vesentini

2' di lettura

La Samp di Bentivoglio (Bologna), specializzata da quasi 90 anni nella produzione di macchine e tecnologie per cavi e fili elettrici, si lascia alle spalle le incertezze del triennio 2019-2021 – tra il fallimento della holding industriale Maccaferri e la pandemia – e chiude il primo anno di piena operatività sotto la proprietà svizzera con un raddoppio del fatturato nel 2022 (da 12,9 a 29,3 milioni di euro), un aumento di oltre il 50% della forza lavoro (da 57 a 88 dipendenti nel quartier generale bolognese) e la prospettiva di un altro anno, il 2023, con una crescita a doppia cifra.

La seconda vita

Una seconda vita, dunque, per l'ex Samp Sistemi, oggi semplicemente Samp Group – una delle quattro divisioni dello storico marchio Samp, acronimo di “Società anonima meccanica di precisione” di Bentivoglio del gruppo Maccaferri, dal 1936 sinonimo di soluzioni ingegneristiche avanzate nella metalmeccanica – dopo il salvataggio da parte della finanziaria elvetica HDV Partners, che nel luglio 2021 si è aggiudicata il ramo di azienda all'asta, dalla procedura di concordato preventivo, per 2,3 milioni di euro. «Non solo abbiamo conservato collaboratori e clienti storici ma in pochissimo tempo siamo riusciti a proporre un percorso di crescita e sviluppo che si sta già concretizzando, come testimoniano i 31 nuovi ingressi in un anno e mezzo e altre assunzioni sono in programma a breve termine e il merito è anche dell'ottimo rapporto con i sindacati», così Teodoro Ceglia, amministratore delegato di Samp, commenta la “cura” svizzera.

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Il futuro

È confermato l'impegno della proprietà di mantenere cervello e cuore produttivo del gruppo nella sede storica di Bentivoglio, dove ci sono 8mila mq di stabilimento produttivo e 800 mq di uffici, fulcro di una presenza globale tra Stati Uniti, Cina e Brasile (in questi ultimi due Paesi il gruppo opera anche con siti produttivi), con circa 200 collaboratori. I clienti spaziano dall'energia all'automotive, dalle infrastrutture alle costruzioni fino alle Tlc ovunque servano macchine per la produzione, la trafilatura, l'estrusione di cavi e fili in rame e alluminio.E il 2023 si prospetta un altro anno record per l'azienda bolognese, con ordinativi per 50 milioni di euro e la capacità produttiva tornata a pieno regime.

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