San Francisco, ok ai robotaxi Cruise e Waymo. Sono davvero sicuri?
La Commissione per i servizi pubblici ha detto sì ai mezzi senza conducente. Potranno operare in tutta la città facendo pagare una tariffa
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Via libera a San Francisco, prima metropoli americana, ai servizi a pagamento dei robotaxi, veicoli senza conducente di sicurezza umano, passo fondamentale verso la commercializzazione della tecnologia. La Commissione per i servizi pubblici ha votato 3 a 1 per consentire a Cruise (di General Motors) e Waymo (di Alphabet, la controllante di Google) di ampliare su fasce diurne e notturne la circolazione delle loro auto, aumentando le aree del servizio e facendo pagare una tariffa. I test su strada per Waymo sono iniziati a ottobre 2018, per Cruise nel dicembre 2020.
Ore di testimonianze
La commissione, giovedì, ha ascoltato ore di testimonianze pubbliche a favore e contro le performance delle vetture che guidano da sole. Waymo gestisce una flotta di circa 200 auto in zone delimitate, al momento senza poter addebitare alcuna somma ai passeggeri. Cruise opera con 300 auto in tre città: San Francisco (dove può già fare pagare il servizio in un'area limitata), Austin e Phoenix, con una media di 1000 viaggi al giorno. Entrambi i servizi hanno migliaia di persone in lista d’attesa per provarli.
Diverse persone durante l’udienza hanno espresso l’opinione che l’espansione dei servizi di taxi senza conducente possa servire meglio i portatori di disabilità. I veicoli guidati da umani, è stato riferito, spesso trascurerebbero le esigenze delle persone con problemi fisici. Altri hanno affermato che i taxi a guida autonoma potrebbero eliminare il problema delle discriminazioni. «Ho avuto esperienze con autisti di servizi di ride sharing che mi hanno lasciato per strada. Gli autisti possono discriminare gli individui vulnerabili, incluse persone queer, nere e trans, molto più di un computer», ha detto Sean Durkin, residente a San Francisco, ai commissari durante l’incontro. Altri testimoni hanno argomentato che l’espansione dei veicoli autonomi renderebbe le strade della città addirittura più sicure.
Posti di lavoro a rischio
D'altra parte, molte delle persone che hanno testimoniato contro l’espansione dei veicoli a guida autonoma hanno sostenuto che questa tecnologia metterebbe a rischio milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, inclusi gli autisti delle app di ride sharing come Uber e Lyft, entrambe con sede a San Francisco, così come i lavoratori dei servizi di trasporto e consegna. Altri hanno focalizzato le preoccupazioni sulla sicurezza e sulle ricadute legali in caso di incidente.
Durante la sperimentazione dei robotaxi non sono mancate le polemiche e i casi provocati da situazioni impreviste (e qualche incidente), che i veicoli non hanno saputo leggere.
Secondo un recente studio di un team dell'Università di Copenhagen le auto a guida autonoma contribuirebbero, piuttosto, alla congestione del traffico e potrebbero essere potenzialmente pericolose a causa della loro incapacità di comprendere il comportamento umano. Questi veicoli, ai quali si guarda come al trasporto del futuro, farebbero fatica a interpretare i sottili segnali sociali umani che informano le decisioni di guida.
Un esempio tra gli altri è la decisione se dare la precedenza o procedere, una scelta che gli esseri umani in genere fanno in modo rapido e intuitivo. Date molte situazioni imprevedibili, alle quali un essere umano in genere risponde in maniera appropriata comprendendo ad esempio il linguaggio del corpo, è possibile perciò che le auto senza conducente possano rendere meno fluido il traffico, mettendo in difficoltà i driver umani.
Tesla nel 2024
Anche Tesla rientra nel dibattito, visto che le autorità federali hanno messo sotto inchiesta il suo sistema di assistenza alla guida denominato Autopilot, durante il cui utilizzo dal 2019 si sono verificati quasi 800 incidenti e sono morte 17 persone. Tesla ha distribuito, intanto, il suo software più evoluto, il Full Self-Driving, in versione beta a circa 400mila clienti volontari negli Stati Uniti e in Canada. Nonostante questi progressi, il team dell'Università di Copenhagen ha fatto notare che le effettive prestazioni su strada di questi veicoli sono un segreto commerciale gelosamente custodito, con una limitata comunicazione al pubblico. Il ceo di Tesla, Elon Musk, aveva annunciato i robotaxi Tesla per il 2020, obiettivo poi spostato al 2024, anche perché il progetto si baserà proprio sul Full Self-Driving in fase di messa a punto.
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