San Valentino, quanto mi costi: per una rosa si spendono anche 10 euro
Cia-Agricoltori italiani: largo ai bouquet misti e ai mazzi con meno fiori e più verde ornamentale
di Micaela Cappellini
2' di lettura
L’inflazione non risparmia nemmeno gli innamorati. Quest’anno, per una rosa di quelle classiche - a gambo lungo, sopra i 70 centimetri, quasi tutte in arrivo dall’estero - si può arrivare a spendere fino a 10 euro. Un mazzo da 12 diventa un salasso, per le tasche di un cavaliere medio. Per fortuna che il genio italico non va in vacanza per San Valentino, e nei bouquet sostituisce le rose con le foglie ornamentali. Alla vista il mazzo resta ricco, ma il conto è meno esoso.
A rivelarlo è l'Associazione dei florovivaisti di Cia-Agricoltori italiani, che questo 14 febbraio prevede un aumento del 20% delle vendite di ruscus e di eucalipto, queste sì made in Italy, che riempiono i vuoti lasciati dalle rose e all’ingrosso costano solo 10 euro al chilo. L’associazione prevede anche una crescita del 20% delle vendite dei bouquet misti, con composizioni dal costo medio intorno ai 20 euro: iris, ranuncoli, fresie, anemoni, gerbere e garofani.
In Italia il fatturato dei produttori di fiori recisi, a differenza del Nord Europa, è particolarmente legato alle ricorrenze: la festa della mamma, quella della donna, San Valentino e il giorno dei defunti, che rappresentano da soli più del 50% degli acquisti annui di fiori. Nel nostro Paese il florovivaismo vale il 5% della produzione agricola e conta 27mila aziende e 100mila addetti, di cui 20mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto intero vale 2,5 miliardi di euro, con cinque regioni che intercettano l'80% della produzione nazionale: la Liguria, che copre il 31% del totale, la Campania con il 16%, la Toscana con il 13%, la Puglia con l'11% e la Sicilia con il 10%.
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