DETTAGLI

Sanatoria sugli assegni post-datati? La pericolosa idea siciliana

Il governatore Musumeci: «È contro la legge, ma in questo momento vogliamo vedere in faccia la realtà?». Una prospettiva che causerebbe il blocco nel sistema dei pagamenti

di Guido Gentili

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2' di lettura

In questa gravissima emergenza, la tenuta delle filiere - da quella sanitaria a quella alimentare, per cominciare - vuol dire tutto. E per permettere di farle funzionare occorre che stia in piedi, senza se e senza ma, un’altra filiera: quella dei pagamenti, pubblici o privati che siano.
La Regione Sicilia ha altre idee, e il presidente Nello Musumeci ne è promotore e interprete. Testualmente, dal Giornale di Sicilia: «C’è tanta ipocrisia, nessuno ha il coraggio di dire come stanno le cose. In Sicilia, forse anche altrove, gran parte delle piccole imprese lavora e acquista merci con assegni post-datati. Con l’emergenza in corso, chi ha già consegnato con assegni post-datati a trenta giorni non può pagare. Ed è chiaro che va in protesto (...). È contro la legge, ma in questo momento vogliamo vedere in faccia la realtà?».

La realtà. Musumeci ha appena firmato l’ordinanza regionale che chiude la domenica tutti gli esercizi commerciali e secondo la quale «si potrà uscire solo una volta al giorno per gli acquisti essenziali». Linea granitica, insomma, dove non ha fatto breccia la considerazione che magari, il lunedì, si rischiano affollamenti davanti a negozi e supermercati.
Invece si sgretola, la linea, sugli assegni post-datati. A tal punto che Musumeci, attraverso un apposito emendamento che la Regione Sicilia presenterà al decreto Cura-Italia, chiede che lo Stato intervenga con una “sanatoria a termine”, una “sospensione di sei mesi”, perché gli assegni post-datati non vanno protestati, evitando (questa sarebbe la ratio dell’emendamento) che i pagatori entrino nella black list pregiudicando così loro i finanziamenti per il futuro, quando sarà finita l’emergenza.

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Intanto l’emergenza nazionale imporrebbe invece, nel rispetto della salute pubblica, della legge, del diritto e della ragione, di far funzionare al massimo la filiera dei pagamenti (e non certo con la pratica degli assegni post-datati, sanzionati peraltro dalla legge), in modo che ad esempio la catena alimentare e distributiva non si interrompa e proceda anzi più spedita che mai.

Colpisce che sia un alto rappresentante delle istituzioni pubbliche, il presidente della Regione Sicilia, a progettare “sanatorie” per gli assegni post-datati senza la minima preoccupazione di cosa significherebbe un blocco nel sistema dei pagamenti. Ora, in questo momento, guardando in faccia proprio la realtà.

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