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Circa 135mila lavoratori iscritti e 40mila imprese aderenti. Oltre 200 sportelli, dislocati in tutte le province del Veneto. Sono i numeri di Sani In Veneto, fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle imprese artigiane, che ha appena festeggiato i dieci anni dalla costituzione. A fondarlo, Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, per la parte datoriale e Cgil, Cisl e Uil Veneto in rappresentanza dei lavoratori. Il fondo nasce nel 2013, secondo un’idea di assistenza sanitaria territoriale capace di rispondere ai principi solidali e di intervenire anche in situazioni di straordinarietà.
«Siamo partiti in un contesto normativo nebuloso – spiega Jimmy Trabucco, direttore del fondo – costruendo un modello che pone al centro la relazione, grazie ad oltre 200 sportellisti, ma anche la territorialità, l’efficacia delle tutele e, soprattutto, la centralità dell’iscritto. Il futuro sarà caratterizzato da un’integrazione sempre maggiore con il sistema sanitario pubblico, come dimostrano la collaborazione già avviata con l’Ulss 8 Berica e il prossimo avvio della sperimentazione con l’Azienda Ospedaliera di Padova, a cui si aggiungono le convenzioni dirette con 400 strutture sanitarie private del Veneto, numero destinato a crescere ancora». Sani In Veneto garantisce infatti rimborsi e indennizzi su oltre 3.600 prestazioni sanitarie, dando anche la possibilità di avvalersi di strutture sanitarie private convenzionate col fondo, senza intermediari, sperimentando tra l’altro forme di convenzionamento diretto con il sistema pubblico. La collaborazione con l’Ulss vicentina, varata nei mesi scorsi, prevede, ad esempio, in questa prima fase, una scontistica su una serie di visite specialistiche (prima visita e controlli successivi) in regime privato, effettuate intramoenia, cioè nelle strutture del servizio sanitario nazionale, a cui possono accedere tutti gli iscritti.
Fondamentale per lo sviluppo del fondo è stata la decisione di puntare l’autogestione fin dal 2018, che ha consentito di eliminare gli intermediari, sviluppando strumenti di gestione su misura delle esigenze dei propri iscritti. Un modello che quest’anno fa un passo avanti anche per quanto riguarda la rete di strutture convenzionate. Se fino a fine 2022 Sani In Veneto si appoggiava al network di ambulatori e medici convenzionati con Aon e Previmedical (partner per la sanità integrativa), dal 2023 sarà attiva esclusivamente una rete di oltre 200 strutture con cui il fondo ha siglato in questi mesi importanti accordi, per garantire agli iscritti delle tariffe agevolate con una procedura molto più semplice della esistente. L’iscritto infatti potrà consultare l’elenco delle strutture nell’apposita pagina del sito, prendere appuntamento specificando la sua iscrizione al fondo e presentarsi esibendo l’apposita card, scaricabile dal portale per avere accesso alla scontistica prevista.
Le sfide del futuro, infine, saranno tante: l’integrazione con la sanità pubblica, l’ampliamento della base aderente, l’invecchiamento della forza lavoro, la fidelizzazione dei lavoratori e la sostenibilità economica sono solo alcuni dei temi su cui sarà necessario lavorare. «Le idee non mancano, le sfide neppure – commenta il presidente Antonio Morello – Dobbiamo continuare ad impegnarci come fatto in questi dieci anni».
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