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Garantire ora più che mai liquidità al sistema imprenditoriale e sostenere progetti di sviluppo innovativo sul territorio, per traghettare le imprese del Friuli Venezia Giulia fuori dalla tempesta inflazionistica, provocata dai rincari delle commodity energetiche e delle materie prime, che si stima in autunno potrà condizionare in modo ancor più pesante il contesto economico.
Questi gli obiettivi di Friulia, società finanziaria partecipata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nata nel 1967 per contribuire allo sviluppo dell’area nordestina.
Da oltre 50 anni la Spa con sede a Trieste rappresenta la principale realtà di riferimento per gli investimenti alle imprese locali proiettate alla crescita. Nell’ultimo esercizio ha erogato oltre 50,1 milioni di euro (+ 24,3% sul 2020), perfezionando 17 operazioni. Un intervento che ha permesso a numerose Pmi di sostenere nuovi progetti dopo le chiusure e i rallentamenti imposti dal Covid. L’utile netto si è dunque attestato a circa 5 milioni di euro (+8,7%), per un valore complessivo degli interventi di 204 milioni (+7,3%) investiti in 88 partecipate, l’80% delle quali costituite da piccole e medie imprese, dal fatturato aggregato pari a circa 2,5 miliardi di euro, che offrono occupazione ad oltre 9mila dipendenti.
L’orizzonte ora è preoccupante: ci attendono mesi pesanti. «Per le aziende sarà indispensabile contrastare l’aumento dei costi per non perdere competitività, introducendo processi di miglioramento della produzione, all’insegna dell’innovazione», spiega Federica Seganti, presidente di Friulia, che segnala come già il 2021 sia stato un anno complesso. «Le attività di tutti i comparti hanno dovuto affrontare le difficoltà di una ripresa dei traffici e della produzione in un contesto ancora ampiamente incerto – evidenzia - Queste particolari condizioni ci hanno portato ad impiegare una quota di investimenti senza precedenti, pari a oltre 50 milioni di euro. All’impegno sul fronte finanziario abbiamo affiancato la nostra expertise nella consulenza aziendale e gestionale, oltre al network di conoscenze che include le principali realtà imprenditoriali e istituzionali attive sul territorio».
Tra gli strumenti finanziari utilizzati, anche gli innovativi minibond, che le non quotate emettono e che Friulia sottoscrive per un impegno che nell’ultimo esercizio ha superato la quota di 11,7 milioni di euro di erogato, confermandosi tra le principali fonti alternative e complementari ai mutui bancari. «Sono flessibili e consentono rientri del capitale, aldilà del tasso di interesse, sui differenti flussi di cassa: estremamente rapidi, a sei mesi e fino ai due anni», aggiunge Seganti.
L’innovazione si declina anche sulle linee di business verso cui la finanziaria indirizza gli investimenti, dalla sanità al green, senza trascurare i comparti tradizionali, come manifatturiero, mobile, metalmeccanico e food. Nel segmento della sanità, l’impegno è rivolto alla ricerca: la Spa regionale mette a disposizione il Business innovation center (Bic Incubatori Fvg), secondo incubatore certificato italiano, favorendo così la creazione, a Trieste, di un polo del BioHighTech.
Nell’ambito del green e con la finalità di agevolare la transizione energetica, ha invece siglato un accordo con la società di consulenza e investimento Sinloc. La partnership prevede un’attività di ricerca iniziale per valutare opportunità di intervento innovativo in progetti con un focus sul tema delle energie rinnovabili.
Inoltre Friulia, anche attraverso le controllate, svolge una fondamentale azione di incoming. «Facilitiamo l’insediamento di imprese straniere che in regione trovano un habitat interessante, caratterizzato da una rara concentrazione di ricercatori e centri che si occupano di innovazione; un tessuto economico articolato e diversificato; un Pil stabile», sottolinea la presidente.
L’anno scorso la finanziaria, sottoscrivendo un aumento di capitale per un milione di euro, ha agevolato l’arrivo a Trieste di “Neurala Europe”, branch tricolore di Neurala, società statunitense fondata dal monfalconese Massimiliano Versace, specializzata nelle tecnologie dell’intelligenza artificiale applicate ai processi industriali. La vicinanza di diverse realtà accademiche d’eccellenza come Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste e gli atenei di Trieste e Udine è stata decisiva e consentirà di instaurare proficue collaborazioni. Dal 2006, inoltre, Friulia è la capogruppo di alcune società di interesse strategico regionale a cui fornisce servizi di holding, di coordinamento e supporto ed è stata regista dell’operazione che ha portato l’anno scorso all’accordo siglato tra la collegata strategica Interporto di Trieste e British American Tobacco, che aprirà qui il primo stabilimento nel Punto Franco Internazionale. La struttura logistica sarà operativa entro l’anno e sono già in corso le procedure di selezione del personale da inserire.
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