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Sanofi perde quota, delusione per il ritardo sul vaccino contro il Covid

di Giuliana Licini

(REUTERS)

2' di lettura

La Borsa di Parigi sanziona Sanofi, che cede oltre tre punti dopo l’annuncio dei ritardi nello sviluppo del vaccino contro il Covid-19. A Londra, GlaxoSmithKline, partner del gruppo francese nel vaccino, è invece sostanzialmente invariata. Sanofi e Gsk hanno reso noto che il loro vaccino sarà disponibile solo alla fine del 2021, perché il programma di messa a punto «è stato ritardato per migliorare la risposta immunitaria presso le persone anziane». Le due società prevedono di cominciare uno studio di fase 3 nel prossimo febbraio e se i dati saranno positivi, la fase 3 inizierà nel secondo trimestre del 2021. Se anche questa avrà esito favorevole, la domanda di approvazione del vaccino verrà inoltrata alle autorità competenti nel secondo semestre del prossimo anno, il che ritarderà la possibile messa a disposizione del vaccino nel quarto trimestre del 2021, mentre inizialmente si puntava all’inizio del secondo semestre.

I due gruppi hanno spiegato che i risultati preliminari di fase 1 e 2 sono stati deludenti. «Negli adulti tra 18 e 49 anni, i risultati intermedi hanno mostrato una risposta immunitaria comparabile a quella dei pazienti che si sono ristabiliti da un’infezione Covid-19, mentre tra gli adulti più anziani la risposta è stata debole ed è potenzialmente attribuibile a una concentrazione insufficiente di antigeni», hanno indicato in un comunicato. Il risultato dello studio «non è stato all’altezza delle nostre speranze», ha riconosciuto il presidente di Gsk Vaccines, Roger Connor. «Abbiamo annunciato un ritardo di 3-4 mesi nello sviluppo del vaccino. Dobbiamo ottimizzare la risposta immunitaria», ma «il programma non sarà abbandonato. Abbiamo fiducia nel fatto che metteremo a disposizione le prime dosi nel quarto trimestre del 2021», ha peraltro assicurato Thomas Triomphe, il vice-presidente esecutivo di Sanofi Pasteur, la divisione vaccini del gruppo francese.
Il vaccino contro il Covid-19 che i due gruppi stanno sviluppando si basa sulla tecnologia della proteina ricombinante che il laboratorio francese ha utilizzato per produrre il vaccino contro l’influenza e sulla tecnologia di produzione di coadiuvanti a uso pandemico messa a punto da Gsk.

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(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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