Sanremo, ascolti ancora in calo. Ermal Meta primo in classifica
Il cantante guida la classifica davanti a Annalisa e Irama, costretto a gareggiare «a distanza». Elodie duetta con Fiorello, Achille Lauro si veste da Mina
di Francesco Prisco
6' di lettura
La seconda serata del Festival di Sanremo ha ottenuto, mercoledì 3 marzo su Rai 1, 10 milioni 113 mila telespettatori pari al 41.2% di share, la seconda 3 milioni 966mila con il 45,7%. Nel 2020 la seconda serata del Festival fu seguita da 12 milioni 841mila telespettatori, pari al 52,5%, nella prima parte e da 5 milioni 451mila con il 56,1% nella seconda. In media la seconda serata del Festival ha raccolto 7 milioni 586mila spettatori con il 42,1%. L’anno scorso l’ascolto medio raggiunse i 9 milioni 693 mila spettatori pari al 53,3% di share.
Coletta: «Abbiamo fatto nascere un fiore nel deserto»
Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta comunque sottolinea: «Io sono molto contento della seconda serata. L’ho vista come si guarda a casa e il tirante della narrazione televisiva. Serata molto variegata e appropriata per i tempi che viviamo. Mi aspettate tutti al varco sullo share. Voglio premettere che davvero questa edizione è incomparabile. Non è una tecnica di difesa, ma è il risultato del lavoro di un’azienda che ha provato a far nascere un fiore in mezzo al deserto. Se avessi trovato delle maglie rotte, lo avrei detto, La premessa forte è essere riusciti a fare questo show per tante ore dopo che per mesi e mesi l’azienda Rai ha dovuto preoccuparsi di protocolli costruiti al dettaglio». Sul discorso dello share, Coletta ricorda che tradizionalmente, a parte lo storico 2020, «nella seconda serata c’è un calo. Dopo molti anni il calcio ha coinciso con la settimana sanremese. L’Ariston vuoto è uno specchio congruo con quello che stiamo vivendo».
Maneskin, archiviata l’accusa di plagio
Arrivano news anche sulle accuse di plagio ai Maneskin nei confronti del brano F.D.T. dei Laszlo: la Rai precisa che non sono da prendere in considerazioni. Il genere rock ha dei canoni che si ripetono, ma non c’è plagio melodico o armonico. La questione va archiviata perché «il fatto non sussiste».
Amadeus: «Dati clamorosi, considerando il contesto»
Amadeus ringrazia la Rai: «Questa mattina ho ricevuto telefonate da tutti i vertici. Vuol dire che il lavoro che stai facendo è apprezzato. Quello che stiamo facendo noi tutti è qualcosa di unico e straordinario. Mi auguro che non accada più. Quando dicevo che Sanremo non si può fare senza pubblico, dicevo una cosa ovvia. Sanremo è l’evento maggiore che ha la Rai. E l’evento lo fa tutta la macchina di Sanremo. Svuotato di tutte le sue componenti, il Festival diventa un’altra cosa. Il campionato ha tolto 4 punti e mezzo. C’è in corso una guerra. C’è gente che non sa la sera mette il piatto a tavola. Questa cosa toglie forza all’evento. L’anno scorso era il massimo dell’evento». Questo è «il Sanremo televisivo più forte che ci possa essere».
Dato più basso dal 2015
La media del 42,1% di share per la seconda serata rappresenta il dato più basso dal 2015, quando il primo festival di Carlo Conti raccolse il 41.67% di share (ma in valori assoluti andò decisamente meglio, con 10 milioni 91 mila spettatori). Nel 2014 andò peggio, invece, al Fazio bis: la seconda serata raccolse in media 7 milioni 711mila spettatori con il 33.95%. Sanremo perde spettatori anche rispetto alla serata del debutto che ha avuto una media di 8 milioni 363 mila spettatori con il 46,6%. L’anno scorso il primo festival targato Amadeus era riuscito nell'impresa di migliorare di oltre un punto di share gli ascolti della prima serata, passando al 52.2% al 53.3 perc cento.
Ermal Meta in testa alla classifica
In testa alla classifica di Sanremo ci sono Ermal Meta, Annalisa e Irama. Particolare interessante, quest’ultimo, perché proprio Irama è rimasto in gara «in differita» a causa della positività di due membri del suo staff. Seguono, giù dal podio, Malika Ayane, Noemi, Fasma, Francesca Michielin e Fedez, Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Francesco Renga, Arisa, Gaia, Fulminacci, La Rappresentante di Lista, Maneskin, Max Gazzè, Colapesce e Dimartino, Coma Cose, Extra Liscio e Davide Toffolo, Madame, Gio Evan, Orietta Berti, Random, Bugo, Ghemon e Aiello. Questo il verdetto espresso dalla giuria demoscopica nelle prime due serate del Festival della Canzone italiana. La classifica della seconda serata, invece, proponeva nell’ordine Ermal Meta, Irama, Malika Ayane, lo Stato Sociale, Willie Peyote, Gaia, Fulminacci, la Rappresentante di Lista, Extra Liscio e Davide Toffolo, Gio Evan, Orietta Berti, Random e Bugo.
Al Festival si suona a orecchio
Al Festival della canzone italiana si suona a orecchio. Nella seconda serata ancora di più che alla prima, complici primi dati di ascolto non proprio esaltanti e il caso Irama che ha costretto Rai e discografici a rivedere il regolamento, consentendo agli artisti in qualche modo toccati da casi di positività di restare in gara mediante l’utilizzo dei video delle prove. Con queste premesse, per forza di cose si naviga a vista. Lo fa Fiorello che apre la puntata con un abito di piume nere danzando tra le poltrone dell’Ariston «popolate» da palloncini colorati.
Fiorello e l’appello per la campagna vaccinale
È la parodia (volontaria) di Achille Lauro che, a sua volta, è la parodia (involontaria) delle icone glam. Dissacrante quando allude al caso del palloncino di forma fallica, puntualmente scovato dai social, improvvisamente serio nell’appello ai «grandi: bisogna organizzare quanto prima una campagna vaccinale di quelle potenti, vogliamo vaccinarci tutti affinché questo incubo finisca». Più avanti, nello show, si cimenterà in una curiosa parodia di Vasco Rossi in versione «umarel». Più misurato del solito Amadeus: non rinuncia a parentesi «serie», come nel dialogo con Alex Schwarzer, il campione di marcia ingiustamente squalificato per doping, ma meno serio rispetto alla prima serata.
Le performance dei Big
Il concorso dei Campioni parte dal ritorno all’Ariston di Orietta Berti con il retro kitsch di Quando ti sei innamorato. Pezzo improbabile ma prova impeccabile. Quindi tocca a Bugo con l’omaggio a Lucio Battisti di E invece sì, interpretazione non brillante. Perduta nel Latin tamarro Gaia con la sua Cuore amaro. Happening caciarone dello Stato Sociale che su Combat Pop portano Elvis, John & Yoko, Elton John e il papa, ma non basta a tirare su una canzone oggettivamente debole. Quanto al siparietto, ricorda quello messo in scena da Gazzè nella serata precedente. Infelice il processo di normalizzazione cui Dardust ha sottoposto la Rappresentante di Lista (Amare). Probabilmente pagherà in chiave di classifica finale, ma più che la Rappresentante di Lista, sembra la Rappresentante Elodiesta. Dancefloor sofisticato quello di Malika Ayane (Ti piaci così). In linea con la recente tradizione sanremese Ermal Meta (Un milione di cose). Divertente il mariachi balcanico di Extraliscio e Davide Toffolo (Bianca luce nera). Di gusto parecchio conservatore Torno a te di Random che forse si chiama così perché prende le note a caso. Non proprio ispiratissima la Santa Marinella di Fulminacci. Superlativo Willie Peyote (Mai dire mai), naif Gio Evan (Arnica). Ultimo brano a sfilare è Con una lacrima di Irama. Ascoltata nella versione delle prove di lunedì scorso.
Il tributo a Laura Pausini
L’ospite più attesa della serata, Laura Pausini, fresca vincitrice del Golden Globe, scende dalla scalinata poco dopo le 22, introdotta da un omaggio scherzoso di Fiorello che, accompagnato dall’orchestra, incrocia La solitudine e Bohemian Rhapsody. «Non avrei mai immaginato di raggiungere un traguardo simile», dice. E, subito dopo, introdotta come una cantante in gara, intona Io sì, il brano che le è valso il Golden Globe. Quindi ci scapperà una improbabile jam sulle note di The Rhythm of the Night con Fiorello alle prese col beatbox e Amadeus cubista. Un brano di Corona, quando si dice lo spirito dei tempi.
Achille Lauro si veste da Mina
Solenne l’omaggio al maestro Ennio Morricone con il figlio Andrea che dirige l’orchestra dell’Ariston in Metti una sera a cena e il Volo alle prese con C’era una volta il West. C’è nostalgia alta e nostalgia meno alta: vedi il florilegio di vecchie glorie sanremesi sottratte alle migliori feste di piazza d’Italia, da Gigliola Cinquetti a Fausto Leali a Marcella Bella. E ancora Gigi D’Alessio fa da padrino per la nuova leva urban napoleana ed Elodie, in versione soubrette, si concede un duetto con Fiorello sulle note di Vattene amore. Achille Lauro travestito da Mina si cimenta con un Bam Bam Twist ballato da Claudia Santamaria e Francesca Barra.
Nuove proposte, in finale anche Shorty e Wrongonyou
Per la categoria Nuove proposte vanno in finale Davide Shorty (Regina) e Wrongonyou (Lezioni di Volo) che hanno avuto la meglio su Greta Zuccoli (Ogni cosa di te) e Davide i gemelli Dellai (Io sono Luca). Nella serata di venerdì affronteranno Gaudiano e Folcast per il titolo.
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