Sanremo, Morandi e Jovanotti (col doppio ruolo) vincono tra le cover. Share 60,5%: dato più alto dal ’95
Lorenzo duetta con l’ex ragazzo di Monghidoro ed è superospite di Amadeus: non il top dell’eleganza. «Brividi» in pole per la finale, Elisa terza incomoda
dall'inviato Francesco Prisco
I punti chiave
- Ascolti più alti dal ’95
- Podio prenotato da Mahmood & Blanco
- Il doppio ruolo di Lorenzo
- Jovanotti e il festival degli amici
- Le pagelle: Truppi commuove con De André
- Il medley auto-celebrativo di Morandi e Jovanotti
- Lauro «si scusa» con Loredana Berté
- La Rappresentante di Phil Spector
- Mahmood & Blanco, programmati per vincere
- Dargen D’Amico intriga con «Bambola»
7' di lettura
Primi verdetti, immancabili polemiche a Sanremo. Gianni Morandi ha vinto la serata delle cover grazie al «booster» di Jovanotti che, nel pomeriggio di venerdì, è arrivato a sorpresa in Riviera e si è diviso in un doppio ruolo: da un lato il duetto con l’ex ragazzo di Monghidoro, dall’altro le vesti di superospite (o meglio: «superamico») di Amadeus nel momento clou della quarta puntata. Secondi Mahmood & Blanco con l’omaggio urban a Giono Paoli de Il cielo in una stanza, terza una Elisa alle prese con una performance da talent, Fhalshdance: what a feeling eseguita tra ballo e canto.
Ascolti più alti dal ’95
Da registrare anche in questa quarta serata un boom di ascolti: nella prima parte, dalle 21:29 alle 23:39 si sono registrati 14 milioni 731 mila spettatori, con uno share del 59,2 per cento. Nella seconda parte, ossia dalle 23.44 alla 01.41 hanno assistito al Festival 7 milioni 543 mila spettatori, con uno share del 63.5 per cento.
Complessivamente l’ascolto è stato di 11 milioni 378 mila spettatori con uno share del 60.6 per cento. Nel 2021 la quarta serata del festival aveva avuto 11 milioni 115 mila spettatori pari al 43.3% nella prima parte e 4 milioni 980 mila con il 48.2% nella seconda. Per trovare ascolti più alti nella quarta serata, in termini di share, bisogna risalire al 1995, al Festival di Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll, che nella quarta serata ottenne il 65,8%. In quel caso gli spettatori furono 16,8 milioni. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta parla di «risultato di compiutezza. La televisione generalista si accende quando c’è dietro un lavoro di cultura. Ieri sera c’era la sensazione di quando la scrittura e la memoria di presente e futuro raggiungono il culmine. Sentivamo il bisogno di vivere un’esperienza liberatoria. Così la Tv generalista può portare davanti agli schermi chi sarà protagonista del nostro futuro». La media delle 4 puntate è pari al 56,2 per cento. Picco di ascolto con Amadeus che legge la dedica di Achille Lauro a Loredana Berté, Picco di share con Amadeus e Jovanotti. Coletta parla di «show contemporaneo, show valoriale».
Elena Capparelli di Raiplay and Digital sottolinea che «sulle piattaforme le due curve, diretta e ondemand, procedevano di pari passo. Tutto quello che si può fare per godere appieno del festival il pubblico lo fa. Abbiamo fatto il record di Raiplay: +90% la diretta rispetto al 2021, 400mila ore ondemand fruite, 24,5 milioni di interazioni social».
Podio prenotato da Mahmood & Blanco
La classifica generale del festival dopo le prime quattro serate vede sempre al primo posto Mahmood & Blanco con Brividi, seguiti da Gianni Morandi (Apri tutte le porte) ed Elisa (O forse sei tu), gerarchie che con ogni probabilità saranno confermate al termine della finale di sabato 5 febbraio. In quarta posizione Irama, poi Sangiovanni, Emma, La Rappresentante di Lista, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, Michele Bravi, Achille Lauro, Matteo Romano, Dargen D’Amico, Aka 7even, Noemi, Ditonellapiaga e Rettore, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Rkomi, Le Vibrazioni Yuman, Highsnob e Hu, Giusy Ferreri, Ana Mena e ultimo Tananai.
Il doppio ruolo di Lorenzo
Gianni e Lorenzo hanno insomma sfoderato l’artiglieria pesante: un medley di pezzi iconici dei loro repertori come Occhi di ragazza, Un mondo d’amore, Sono un ragazzo fortunato e Penso positivo. Giusto così: hai un potenziale che nessun altro concorrente può vantare e lo usi. O forse no: il regolamento di Sanremo 2022 faceva riferimento a cover, non a pezzi del proprio repertorio. Diciamo che si è derogato al regolamento con una certa discrezionalità. Dopo la loro esibizione, più avanti nel corso della serata, si è capito che a Jovanotti toccava anche il ruolo di superospite, fino a qualche ora prima smentito da tutto lo staff che lavorava al festival. Niente di illegittimo in termini di regolamento, per carità, ma c’è da chiedersi quanto questo doppio ruolo abbia potuto «spostare» in termini di voto, considerando che nella quarta serata di festival si esprimevano Sala Stampa, Demoscopica 1000 e televoto. È sembrato quasi voler stravincere. E stravincere non è mai il top dell’eleganza. Soprattutto se dopo il pezzo da ospite fatto con Amadeus parte pure lo spot del Jova Beach Party, il tour di Lorenzo sulle spiagge italiane che si terrà in estate. Tutti rilievi oggetto di discussione in sala stampa.
Jovanotti e il festival degli amici
Con accanto Amadeus, Jovanotti ha letto i versi di Bello Mondo di Mariangela Gualtieri. «In quest’ora della sera, da questo punto del mondo, ringraziare desidero il divino labirinto delle cause e degli effetti, per la diversità delle creature che compongono questo universo singolare». E ha ricordato quando, 35 anni fa, è nato il rapporto con Amadeus. «Era il 1987, anni in cui Claudio Cecchetto aveva riunito accanto a sé un gruppo di scappati casa. Io, Amadeus, Fiorello, Gerry Scotti, Linus, Nicola Savino... I ragazzi di via Massena, un po’ come i ragazzi di via Panisperna. Ma invece della bomba atomica, inventavano bombettine di allegria. Questo è il festival degli amici e sono molto contento di essere qua», ha detto invitando poi Amadeus a disegnare il suo Sanremo su un banchetto di scuola. Un bel pezzo, ma ci sarebbe stato benissimo anche nel festival dell’anno scorso, quando Lorenzo non duettava con nessun concorrente. Amadeus, in conferenza stampa, respinge le polemiche: «Se un concorrente porta un ospite, è un valore aggiunto».
La scaletta della quarta puntata del Sanremo Amadeus-ter, quella di duetti e cover di brani degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta, si è rivelata ricca e lunga, molto lunga. È stata una lunga notte e - novità non di poco conto, rispetto alle ultime edizioni, forse figlia della vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest - ci si è potuti cimentare anche con brani in inglese. Co-conduttrice è Maria Chiara Giannetta, protagonista di Blanca, la fiction rivelazione della stagione Tv. In collegamento dalla nave, i Pinguini Tattici Nucleari che suonano Ringo Starr e sfoderano i cartelli con un messaggio chiaro: «Due anni senza concerti. Fateci suonare».
Le pagelle: Truppi commovente con De André
Ma lo spettacolo vero sono le cover. Si parte con Noemi che si siede al piano per You make me feel (like a natural woman) di Carole King. Parte soft, poi sul ritornello finalmente ruggisce e ci ricorda perché è, a 13 anni dalla sua partecipazione a X Factor, è rimasta. Ed esplode nell’acuto finale. Voto: 7. Se vi chiedete cos’è l’arte in questo paese, guardatevi Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André rifatta da un Giovanni Truppi in canotta rossa (col cuore del circolo anarchico di Carrara) al piano con Vinicio Capossela (col fiocco dell’anarchia) alla chitarra acustica e Mauro Pagani all’armonica: un’interpretazione nervosa, sentimentale, innamorata, commovente. Qualcosa che assomiglia terribilmente alla rivoluzione. Voto: 10. Yuman trascina la classe jazz di Rita Marcotulli e My Way, pezzo reso iconico da Frank Sinatra, in territorio soul. Bello, voto: 7. Le Vibrazioni eseguono Live and Let Die di Paul McCartney, con Sophie di Sophie and the Giants e il maestro Beppe Vessicchio al pianoforte. Viene bene, ma è un’interpretazione in debito con la versione dei Guns n’ Roses. Voto: 6.5. Un po’ compitino quello di Sangiovanni che scomoda Fiorella Mannoia per rendere omaggio a Pierangelo Bertoli con A muso duro. Voto: 5.5.
Il medley auto-celebrativo di Morandi e Jovanotti
Un po’ esercizio di stile quello di Emma alle prese con Baby One More Time di Britney Spears, con Francesca Michielin, ma comunque efficace. Voto: 6. In smoking giacca bianca-pantalone nero Gianni Morandi e Jovanotti, guidati dal producer Mousse T. si sono auto-omaggiati: un medley con Occhi di ragazza, Un mondo d’amore, Sono un ragazzo fortunato, Penso positivo. Standing ovation. Ti piace vincere facile. Voto: 7. Elisa è cresciuta musicalmente negli anni Novanta, decennio in cui tutto ciò che veniva dagli Ottanta era bandito. Ai limiti della stravaganza scelta di What a feeling di Giorgio Moroder, colonna sonora del film Flashdance. Lei canta alla grande, la ballerina Elena D’Amario balla alla grande, il pubblico dell’Ariston si rialza ma non riusciamo a capire che c’entra. Voto: 6.
Lauro «si scusa» con Loredana Berté
Achille Lauro (che canta al femminile) e Loredana Berté provano insieme a sorreggere il peso di un monumento nazionale intitolato Sei bellissima. Lei non è quella di quando aveva 26 anni, lui fa quello che può con quello che ha. Una standing ovation pure per loro ma il nostro voto è 5.5. A fine performance Amadeus legge la lettera con cui Achille Lauro si scusa con la Berté a nome di tutti gli uomini verso tutte le donne. Il tiktoker Matteo Romano porta Your Song di Elton John con Malika Ayane. Ci fosse l’Antonio Capuano di È stata la mano di Dio in platea, gli griderebbe: «Stai entrando nel decorativo». Voto: 3. Irama sale sul palco con un Gianluca Grignani che sembra Mickey Rourke in The Wrestler ed eseguono La mia storia tra le dita. Che già nella versione originale non si digeriva un granché. Voto: 4
La Rappresentante di Phil Spector
Divertente l’omaggio a Caterina Caselli di Ditonellapiaga e Rettore con Nessuno mi può giudicare. Voto: 7. Grande prova vocale di Iva Zanicchi su Canzone di Don Backy nella versione di Milva. Ma l’arrangiamento è puro cringe: Peccato. Voto: 5. Che hanno a che fare l’una con l’altra Il mondo di Jimmy Fontana, Figli delle stelle di Alan Sorrenti e Se mi lasci non vale di Julio Iglesias? Chiedetelo ad Ana Mena e Rocco Hunt. Voto: 4. Phil Spector sta bene su tutto. La Rappresentante di Lista lo sa e, con un piccolo aiuto di Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, appoggiano Be My Baby delle Ronettes su una base jungle. Quando si dice osare. Voto: 7
Mahmood & Blanco, programmati per vincere
Delicato e intimista l’omaggio di Massimo Ranieri e Nek a Pino Daniele con Anna verrà . Voto: 6.5. Manierismo puro quello di Michele Bravi che si misura con Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi di Lucio Battisti. Il voto è 5. Mahmood & Blanco si cimentano con una sofisticata rilettura Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Grande confezione: programmati per vincere. Voto: 6.5. Bella l’idea di Rkomi che si affida ai Calibro 35 per prodursi in un medley di Vasco Rossi: Fegato spappolato, Deviazioni e Cosa succede in città. Voto: 7.
Dargen D’Amico intriga con «Bambola»
Aka 7even duetta con Arisa sulle note di Cambiare di Alex Baroni. Ruspante, voto: 5.5. Highsnob e Hu rileggono in chiave urban Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, con Mr. Rain. Non ne avvertivamo tutto questo bisogno. Voto: 2. Intrigante l’esperimento di Dargen D’Amico con la Bambola di Patty Pravo. Voto: 7. Lascia il palco e chiede al pubblico di essere votato con una battuta («Qui in Italia, quando ci sono le votazioni, succedono sempre delle cialtronerie. Hai presente l’elezione del presidente della Repubblica?»). A Battisti rende omaggio anche Giusy Ferreri con una calligrafica versione di Io vivrò senza te, in coppia con Andy dei Bluvertigo. Voto: 5. Fabrizio Moro ha scelto Uomini soli dei Pooh. La sua non è una cover, ma un meme. Voto: 4.5. Chiude Tananai, versione «Er Pomata», offre un tributo a Raffaella Carrà con A far l’amore comincia tu, con Rosa Chemical. Trascurabilissima, voto: 3. Roba da dormirci su.
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