Boutique e strategie

Santoni apre in Galleria a Milano e recupera i livelli 2019 grazie all’artigianalità

L’ad Giuseppe Santoni presenta la seconda apertura del marchio in città, un progetto firmato Patricia Urquiola: «Per il 2022 prevediamo un fatturato in crescita a doppia cifra»

di Giulia Crivelli

2' di lettura

«Un’apertura che premia il lavoro di tutte le persone che lavorano in azienda e che dedico a mio padre, che mi avrebbe dato del pazzo per questo investimento, ma dentro di sé sarebbe stato orgoglioso e felice di questa seconda boutique a Milano». Giuseppe Santoni si divide tra la sede marchigiana dell’azienda, fondata nel 1975 dal padre Andrea, scomparso pochi mesi fa, e Milano, che Santoni ha eletto a seconda casa: lo showroom e la boutique del quadrilatero sono in via Monte Napoleone, tutti “firmati” da Patricia Urquiola.

L’interno della boutique

In ogni scarpa l’incontro fra l’intelligenza delle mani e quella artificiale

«Purtroppo sono quasi due anni che non riusciamo a viaggiare come si faceva prima del Covid – sottolinea Santoni –. Sicuramente alcuni spostamenti erano eccessivi, ma resta necessario incontrare di persona i responsabili dei singoli mercati, parlare con chi vive nelle città dove apriamo, avere un contatto diretto con realtà diverse dalla nostra». La tecnologia ha aiutato a restare operativi, ma soprattutto, spiega l’amministratore delegato dell’azienda, ha costretto a cambiare atteggiamento verso il digitale e l’innovazione in genere. «Il nostro è un prodotto artigianale e ogni scarpa, da uomo e da donna, richiede decine di passaggi di mani sapienti, anzi, intelligenti, e ore di lavoro certosino e appassionato – racconta –. Cose che l’altra intelligenza, quella artificiale, non potrà mai fare. Possiamo applicarla però in altri modi, la tecnologia, proprio per le cose che noi umani non sapremo mai fare in modo altrettanto rapido ed efficiente».

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Giuseppe Santoni, ad dell’azienda, di fronte alla nuova boutique di Milano

Nel 2022 si prevede una crescita a doppia cifra

Nel 2021 i ricavi di Santoni sono cresciuti fino tornare ai livelli pre Covid (83 milioni) e per il 2022 si prevede una crescita a doppia cifra, che porterà il fatturato a 93 milioni. «Sono stime prudenti, fatte sulla base delle campagne vendite delle collezioni primavera-estate, che si sono chiuse ben oltre i budget», spiega Santoni. I due negozi di Milano sono “gemelli diversi”: l’assortimento di calzature e accessori è simile (ma non identico) ma la boutique della Galleria – uno dei luoghi più affascinanti e identitari della città – fa un uso inedito della tecnologia.

Da questa stagione ogni prodotto ha un tag Nfc

«Insieme a Patricia abbiamo immaginato e realizzato un grande ledwall curvo, una sorta di fondale scenografico visibile già dalla vetrina – conclude Santoni –. Un elemento che invita il cliente a interagire. Davanti al ledwall c'è un piccolo tavolo: basta posarci sopra un qualsiasi articolo per vedere, trasmessi sul ledwall, il suo mondo e la sua storia, perché da questa stagione tutti i prodotti Santoni sono dotati di tag Nfc».

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