Sapere, verde, sport: così la Bocconi va al raddoppio con il nuovo campus
Inaugurato a Milano alla presenza del Capo dello Stato il nuovo campus da 35mila metri quadri
di Luca Orlando
4' di lettura
Anche in passato c’erano studenti. Ma ci andavano in gita, per capire come veniva prodotto ciò che trovavano in tavola ogni mattina, a colazione.
Presenza intermittente che ora diventa invece stabile e decisamente più robusta, con la trasformazione definitiva dell’area che una volta ospitava la Centrale del Latte di Milano nel nuovo campus dell’Università Bocconi.
Transizione dalla produzione fisica al sapere che rappresenta in fondo il paradigma di ciò che da qualche anno sta accadendo a Milano, progressivamente trasformatasi non solo in un hub di servizi e luogo privilegiato di insediamento delle multinazionali, ma soprattutto in una città universitaria, forte di oltre 200mila studenti.
Via Castelbarco, sede della storica Centrale del Latte milanese, chiusa nel 2006, si trasforma così in un polo al servizio della conoscenza. Dove trovano spazio una residenza studentesca da 300 posti, i nuovi edifici della Scuola di Direzione Aziendale, aree verdi che integrano un centro sportivo (con piscina olimpionica) che vanno a colmare il gap dell’ateneo rispetto alle migliori università globali, che accanto ad aule e laboratori sviluppano da sempre in spazi più ampi il concetto allargato di “campus”.
Ampliamento “fisico” ma anche concettuale, dunque, per un ateneo che del resto ha scelto con decisione la strada dell’internazionalizzazione, attraendo studenti da 99 paesi grazie ad un’offerta formativa che vede il 60% dei corsi erogato in lingua inglese.
Il campus
La nuova area si sviluppa su un’area di 35mila metri quadri, di cui la metà destinata a verde, che si traduce in spazi utilizzabili per 84mila metri divisi tra nuova sede della Sda (48mila metri q.), nuova residenza studentesca (19mila), centro sportivo/ricreativo (17mila).
Progetto dello studio giapponese SANAA che ha richiesto un investimento complessivo di 150 milioni di euro, per edifici che rispettano i criteri di sostenibilità garantendo autosufficienza energetica attraverso l’utilizzo di pompe di calore e pannelli fotovoltaici in grado di erogare 1.200 kW di potenza nominale. Un intervento robusto riguarda l’ampliamento della Sda, Scuola di Direzione Aziendale frequentata lo scorso anno da oltre 12mila manager, struttura che ora avrà a disposizione più di 2400 posti aula. Investimento ingente è anche quello nelle strutture sportive di supporto, che sarà operativo dal prossimo anno accademico, mentre i 17mila metri quadri di verde verranno aperti al pubblico nelle ore diurne a partire da gennaio.
Pronti, via
L’inaugurazione dell’anno accademico (il 117esimo), che vede la partecipazione del capo dello Stato Sergio Mattarella, assume così questa volta una portata diversa e si affianca ad un robusto investimento dell’ateneo sul territorio.
«La crescente consapevolezza delle sfide che andremo a vivere - ha spiegato il rettore della Bocconi Gianmario Verona nella relazione inaugurale - ci ha portato a immaginare già quindici anni fa la creazione di un vero e proprio campus universitario nel centro di Milano, una città che si sta trasformando in un ecosistema, attrattore internazionale di competenze e conoscenza, che va ben oltre i confini legati al mondo del fashion, design e della finanza che la hanno resa celebre a livello internazionale».
Crescita “fisica” ma non solo, con l’ateneo impegnato ad esplorare nuovi percorsi formativi e di sviluppo.
Dal prossimo anno accademico prende infatti il via il nuovo Bachelor of Science in Mathematical and Computing Sciences for Artificial Intelligence, laurea triennale in inglese che si propone di formare un nuovo tipo di laureato grazie ad un programma strutturato sui tre pilastri degli strumenti matematici, di modellizzazione (fisica ed economia) e computazionali.
«Abbiamo creato qualcosa di completamente diverso da ogni altro programma - spiega Verona - e fortemente sfidante: agli studenti che vogliano a loro volta distinguersi chiediamo indubbiamente di scalare una montagna, perché si tratta di un programma impegnativo. Ma una montagna che, una volta scalata, lascia una forza intellettuale unica».
Al via inoltre Bocconi for Innovation (B4i), nuova piattaforma che avrà il triplice ruolo di pre-acceleratore, acceleratore di imprese e luogo di sviluppo della corporate entrepreneurship, ossia dell'imprenditoria interna alle aziende, struttura che a regime ospiterà fino a 30 startup l'anno. La prima “call” è già aperta e si chiuderà il 6 gennaio 2020. Una volta selezionati i progetti riceveranno un sostegno economico di 30 mila euro e saranno ammessi gratuitamente a un percorso di accelerazione di quattro mesi. Piattaforma - spiega l’ateneo - che vuole favorire il giusto matching tra i saperi manageriali e di business della Bocconi e le competenze tecniche che giungono da partner come l'Istituto italiano di tecnologia (IIT), il Politecnico di Milano, l'Università degli studi di Milano, Citi Foundation ed HenkelX.
«Nonostante il ritardo - spiega Verona - l'Italia non è ferma, sta cercando di recuperare terreno in termini di capitali raccolti, numero di hub, incubatori ed eventi. E sicuramente Regione Lombardia e Milano rappresentano i fiori all'occhiello di quanto fatto sinora dal sistema paese soprattutto per quanto concerne il technology transfer. Alla luce delle nostre competenze, non solo nel campo della produzione di algoritmi ma soprattutto nella componente strategica, economica, finanziaria e commerciale, vogliamo fornire supporto alla guida nell'accelerazione delle startup e stimolo alla corporate entrepreneurship italiana».
I numeri
A frequentare i corsi di laurea e post-laurea della Bocconi sono poco meno di 15mila studenti, appartenenti a 99 paesi diversi, mentre il corpo docente dispone di 365 professori, il 31,5% donne, il 18,2% di provenienza estera. Nel ranking internazionale Qs la Bocconi è quarta in Eur0pa e 16esima al mondo in Social Sciencese and Management. Ad un anno dal conseguimento del titolo il 95,2% dei laureati è occupato, di questi più di uno su quattro trova lavoro all’estero.
Nel corso del 2019 l’ateneo ha erogato 30 milioni di euro in borse di studio per esoneri totali o parziali dalle tasse universitarie. Grazie al network internazionale in cui l’ateneo è inserito (sono salite a 281 le scuole partner), tra 2016 e 2019 gli scambi di studenti sono stati pari a 2185.
Scambi, collaborazioni e partnership che rappresentano una leva strategica rilevante della Bocconi, come testimonia la laurea magistrale in Cyber Risk Strategy and Governance avviata insieme al Politecnico di Milano, così come la rete di oltre 100 aziende partner e supporter che sostengono borse di studio e progetti di ricerca applicata, o ancora la partecipazione delll’ateneo ai principali network universitari.
«In un mondo in cui la complessità è imperante - spiega Verona concludendo il suo intervento - la sfida dell’integrazione della conoscenza e dello sviluppo delle competenze è la via maestra e il principio di apertura è il naturale portale per intraprenderla»
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