Sardegna, negli 8 porti nel 2022 archiviata la crisi da Covid
Con 5 milioni di passeggeri imbarcati e sbarcati l’isola supera il record del 2019, anche il traffico di linea registra una crescita dello 0,2%, mentre il settore merci subisce una lieve flessione
di Davide Madeddu
2' di lettura
La crisi dettata dal Covid sembra essere superata. Perché nel settore marittimo cresce il numero dei passeggeri, con 5 milioni di unità e il tonnellaggio delle merci registra una “sostanziale tenuta” nonostante la pesante crisi economica determinata dal conflitto russo – ucraino.
I dati registrati dall'Asdp del mare di Sardegna nel 2022 segnano un «totale riallineamento e in alcuni casi una crescita rispetto al 2019». Punto di partenza il volume del traffico passeggeri che, complessivamente tocca la soglia dei 5 milioni. «I numeri registrati nel 2022 ufficializzano, almeno sul versante dei traffici passeggeri, il superamento del record 2019 e la definitiva uscita da un biennio di crisi sanitaria mondiale senza precedenti – dice Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna –. Un bilancio incoraggiante, quello appena stilato, frutto di un lavoro costante e sinergico di tutto il cluster portuale, che ha visto tutti gli scali del Sistema resistere con determinazione alle sferzate della crisi e operare con profonda dedizione e professionalità, nonostante le restrizioni dettate dai protocolli per il contenimento del contagio che, è bene ricordare, hanno inciso anche per la prima parte del 2022».
Rispetto al 2019, inoltre, il traffico di linea registra una crescita dello 0,2%. E una crescita si registra anche sul fronte delle crociere che hanno chiuso il 2022 con un «+284,5 % rispetto al 2021, raggiungendo quota 220 mila e 595 passeggeri, 152 mila dei quali a Cagliari».
C’è poi la parte che riguarda il settore delle merci che chiude il 2022 con 43.814.388 tonnellate (circa 31 milioni nel porto di Cagliari) e una minima flessione rispetto all’anno precedente (poco meno di 100 mila tonnellate di differenza). «Scriviamo, quindi, una nuova pagina, mantenendo, però, una certa prudenza dettata, questa volta, dalla nuova crisi mondiale generata dal conflitto russo – ucraino e, di conseguenza, dall’incremento dei costi energetici e di trasporto che, nel 2022, hanno intaccato la movimentazione delle merci su gommato – conclude Deiana -. Anche in questo caso, i porti di sistema opereranno in regime di massima efficienza, aprendo a nuove sfide di mercato e mantenendo sempre viva l’attenzione sul settore dei contenitori che, alla luce dei piccoli segnali positivi sull’operatività dell’anno appena concluso, necessita di quel salto decisivo al quale, da anni, lavoriamo incessantemente, creando sempre nuove condizioni di attrattività commerciale, finanziaria ed operativa: dalle Zes, alla Zona Franca Doganale, fino all’Agenzia per il Lavoro Portuale del Transhipment».
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