i colori delle regioni

Anche la Sardegna diventa gialla. Metà Umbria rossa

Sicilia e provincia autonoma di Bolzano, scalati in fascia arancione (dalla rossa) con l’ordinanza del 29 gennaio, non cambiano colore

di Andrea Gagliardi

Covid, Rezza annuncia una "lenta decrescita" dei contagi

4' di lettura

Cambia di fascia la Sardegna. In base ai dati dell’ultimo monitoraggio del 5 febbraio, passa dalla fascia arancione a quella gialla a partire, portando a 16 regioni e provincia autonoma nella fascia più 'light' della classifica. È il solo cambiamento della settimana. Non sono previste nuove ordinanze del Ministro della Salute per la giornata di oggi. La Sardegna tornerà in area gialla da lunedì, «allo scadere dell'ordinanza vigente». In fascia arancione restano Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia e Umbria. Nessuna regione in rosso.

Sardegna in zona gialla

Per passare da una zona più rigida a una più soft devono trascorrere due settimane con dati compatibili con la fascia inferiore. Complice anche una nuova interpretazione del Dpcm che ha eliminato la terza settimana di 'osservazione'. Interpretazione sollecitata dai governatori pressati dalle categorie 'vittime' della stretta. Sicilia e provincia autonoma di Bolzano, scalati in fascia arancione (dalla rossa) con l’ordinanza del 29 gennaio, non avevano chance di cambiare colore. Tanto più che mentre la Sicilia questa settimana ha valori da zona gialla, l’Alto Adige (Rt sopra 1 e rischio alto) continua ad avere numeri da fascia arancione. E lunedì 8 febbraio, torna in lockdown. Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi, i contagi non accennano a calare. E la a giunta provinciale ha deciso un inasprimento delle misure attualmente in vigore: chiusi i negozi, didattica a distanza nelle scuole, divieto di spostamento dai Comuni.

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Si sposta in fascia gialla invece la Sardegna. È vero che il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla Regione contro l'ordinanza firmata lo scorso 22 gennaio dal ministro della Salute Roberto Speranza che aveva riclassificato l’isola arancione. Ma i buoni dati del monitoraggio del 29 gennaio, confermati venerdì 5 febbraio, le hanno assicurare la zona gialla. L'assessore della Sanità della Sardegna Mario Nieddu nei giorni scorsi già incalzava: «I numeri parlano chiaro, l'attuale scenario del quadro pandemico è compatibile con la zona gialla, se non, addirittura, con la zona bianca».

Metà Umbria resta rossa

Tutta la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano saranno da lunedì prossimo in zona rossa. Lo prevede un'ordinanza che la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, si appresta a firmare. La presidente ha illustrato il provvedimento a tutti i sindaci in una lunga riunione terminata in serata. Prevista anche la chiusura totale di nidi e materne. Le disposizioni avrenno validità per due settimane. Nessuna ordinanza era stata adottata a livello nazionale. I valori dell’ultimo monitoraggio (unica regione italiana con rischio complessivo alto, in base ai famosi 21 parametri) la inchiovadano ancora in arancione. Ma oltre all’Rt in aumento sopra 1 nell’ultimo, a preoccupare sono i casi legati alla variante brasiliana e inglese. È stato il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza a spiegare che le regioni possono stabilire delle zone rosse all'interno del territorio laddove si sia verificata la presenza di varianti. E proprio in alcune zone della provincia di Perugia state individuate la variante inglese e sudafricana. Quanto al la Puglia, che lo scorso 29 gennaio registrava dati compatibili con la fascia gialla, ha evidenziato nell’ultimo monitoraggio un rischio complessivo alto che la inchioda in fascia arancione.

Toscana sotto osservazione, Chiusi zona rossa

Tra le regioni classificate in giallo destava qualche preoccupazione la Toscana. «Sono 4 settimane che siamo in zona gialla, e io mi sento moderatamente ottimista, però non posso dire di più perché siamo proprio sul filo» ha messo le mani avanti nei giorni scorsi Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Ma l’ultimo monitoraggio del 5 febbraio registra un Rt ancora sotto la soglia critica di 1. Resta perciò in fascia gialla. Ma Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha deciso l’adozione di una zona rossa nel comune di Chiusi (Siena) dal 7 al 14 febbraio a causa dell’accertamento di «varianti al virus più aggressive e di rapida trasmissione». Osservato speciale anche il Molise. Rischiava l’arancione ma resta in giallo, grazie a un Rt sceso sotto 1 nell’ultimo monitoraggio del 5 febbraio.

Valle d’Aosta verso la fascia bianca

Nessuna regione ha ancora i requisiti per accedere alla zona bianca. Una fascia dove la circolazione del virus è così bassa e l'impegno del sistema sanitario sul Covid così ridotto che si può procedere a una diminuzione delle restrizioni anche rispetto alla zona gialla, al momento quella con le regole meno stringenti. Servono requisiti stringenti per accedere alla fascia “bianca”: Rt sotto 1, un livello di rischio basso e una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Ma tra le regioni in pole per raggiungere l'obiettivo spicca la Valle d’Aosta. È la prima regione che questa settimana si piazza, per la prima volta sotto i 50 casi (43) oltre a rispettare i primi due requisiti. Seguono Basilicata e la Sardegna (58 casi). Più distanti la Calabria (80) e la Toscana (94). In fascia bianca è prevista l’apertura di palestre, piscine, bar e ristoranti anche se bisognerà continuare a rispettare il distanziamento e usare la mascherina.

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