Sardegna, navi e aerei per riportare a casa i positivi. Ed è allarme per chi si è spostato in altre località turistiche vip
Nel Sud dell’isola pochi contagi. L’assessore Nieddu: «C'è qualche contagio ma è legato a contatti con chi è stato fuori, in ogni caso si tratta di numeri fisiologici e molto bassi»
di Davide Madeddu
3' di lettura
Più che un “caso Sardegna” è un “caso di persone che si sono spostate da una parte all'altra”. Neppure un “caso Costa Smeralda”, giacché, come sottolineano dall'unità di crisi, i contagi emersi con il caso Billionaire e quelli successivi “sono comunque circoscritti a determinati luoghi”. E mentre si punta l'attenzione tra coloro che dalla Sardegna sono partiti alla volta di altre località turistiche, la protezione civile si sta attivando per predisporre un piano di rientro a casa per vacanzieri e lavoratori positivi al covid-19 e in isolamento nei centri di villeggiatura. Il Piano dovrebbe essere attuato realizzando un un ponte aereo con la Penisola oppure attraverso una o più navi dedicate al trasporto delle persone risultate positive oltre Tirreno e quindi alle proprie abitazioni.
La diffusione sui territori
C'è poi l'aspetto legato ai contagi e alla diffusione del virus nei territori. A leggere i dati ufficiali che l'unità di crisi della Regione dirama quotidianamente si scopre che mentre nel nord dell'isola si hanno numeri a due cifre, nelle altre aree dell'isola i numeri dei nuovi casi sono “fisiologicamente tollerabili”. “Non c'è un caso Sardegna ma ci sono delle persone che hanno ruotato attorno ad alcuni locali - premette Marcello Acciaro, responsabile dell'Unità Covid del nord Sardegna -. E questa affermazione la dimostriamo con il fatto che nei tracciamenti che abbiamo fatto e che stiamo continuando a predisporre nell'ambito dell'indagine legata ai contagi i nomi che si ripetono sono sempre gli stessi”. Il responsabile dell'unità ricorda che “quei numeri sono legati a quanto avvenuto dopo il 5 agosto, perché sino a quel momento noi avevamo numeri bassi”. Per tutte le persone individuate sono scattati i protocolli con isolamento e tamponi. “Siamo in presenza di quello che possiamo definire virus di importazione - premette Mario Nieddu, assessore regionale alla Sanità - e questo si può tranquillamente appurare analizzando gli spostamenti di queste persone”. Il responsabile della sanità aggiunge: “Se non si rispettano i protocolli e le procedure c'è il rischio che il virus continui a circolare, raggiungendo chiaramente altre località turistiche che possono essere Cortina o altri luoghi. Per questo motivo verificheremo tutti gli ingressi, le presenze e gli spostamenti di chi è risultato positivo”.
Sud con pochi contagi
Diversa la situazione nelle zone a sud dell'isola. “C'è qualche contagio - argomenta Nieddu - ma è legato a contatti con chi è stato fuori, in ogni caso si tratta di numeri fisiologici e molto bassi”. A fare scuola nell'affrontare l'emergenza c'è stato poi l'esempio di Carloforte nell'isola di San Pietro dove dopo una festa in discoteca si sono registrati dei contagi ed è partita subito la macchina dell'emergenza. “Nell'arco di poco tempo abbiamo fatto 1.200 tamponi - dice Betty di Bernardo, vice sindaco e assessore ai servizi sociali - le discoteche sono state chiuse e c'è stata una stretta nel far rispettare i protocolli. Ora resta da definire la questione dei costi per la quarantena che, per il momento sono a carico del comune”. Nella cittadina tabarchina, il flusso turistico non si è comunque fermato ed è stata ripristinata la normalità. “C'è un alto grado di attenzione e rispetto dei protocolli - prosegue-, possiamo però dire e dimostrare che si può fare turismo in sicurezza”. Proprio per questo motivo e all'interno di questo ambito è stata inaugurata anche l'installazione permanete nelle stradine del centro storico “estate d'amare”. Per Paolo Manca, presidente di Federalberghi “il caso riguarda poche strutture e un gruppo di persone che si sposta da una parte all'altra. Il resto del turismo però viaggia in sicurezza e senza problemi”. Dello stesso avviso anche Nicola Palomba, responsabile di Confindustria Sardegna che sottolinea: “il distanziamento è fondamentale, e dove si rispetta i problemi sono ridotti al minimo”. Il tentativo delle organizzazioni di categoria è quello di superare la fase dell'emergenza e prolungare la stagione turistica sino a metà ottobre giocando “sul distanziamento, sicurezza e rispetto dei protocolli”.
Il nodo delle persone in quarantena
Intanto resta ancora da sciogliere il nodo delle persone in quarantena. Sia positive sia in isolamento fiduciario. Perché non è stato ancora siglato il protocollo da utilizzare per consentire un ritorno a casa. E inoltre i costi della quarantena, per il momento a carico dei Comuni.
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