IL VETTORE DEL PROGRAMMA APOLLO

Saturn V, come era fatto il super missile che per sei volte portò l’uomo sulla Luna

Sviluppato sotto la direzione di Wernher von Braun fu la macchina più potente mai costruita. Aveva tre stadi ed era alto 110 metri. Il primo stadio bruciava 13 tonnellate di propellente al secondo

di Mario Cianflone

(foto Nasa)

2' di lettura

Il Saturn V, il missile che ha portato l'uomo sulla luna per sei volte, è stata la macchina più potente mai costruita. Lungo 110,6 metri e largo oltre 10, con massa di 3.000 tonnellate, fu sviluppato sotto la direzione di Wernher von Braun, l’ingegnere del Terzo Reich nazista che progettò il razzo V-2 ma dopo la guerra fu “arruolato” dagli Stati Uniti.

Era composto da 3 stadi e aveva un compito incredibile: far uscire dall'attrazione gravitazionale terrestre la navicella Apollo e il modulo lunare Lem.

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Il razzo, costruito da Boeing, North American Aviation e Douglas Aircraft, era appunto composto da tre stadi. Il primo era spinto da 5 giganteschi motori Rocketdyne F-1 che con una spinta di 34mila kN (34 milioni di Newton) portavano, in circa due minuti e mezzo, il Saturno V a 61 km di altitudine e a una velocità di 8.450 Km/h, bruciando qualcosa come 13 tonnellate di propellente RP-1/LOX al secondo. I Rocketdyne F-1 erano alimentati, infatti, a kerosene (Rocket Propellant 1, RP-1) e ossigeno liquido (LOX).

Il secondo stadio era invece spinto da cinque motori J-2. Erano l’elemento chiave di tutta la macchina. Prodotti sempre da Rocketdyne, bruciavano però ossigeno e idrogeno liquidi e con una spinta complessiva di 4,4 milioni di Newton (4.400 kN) in sei minuti portavano l’astronave a 25mila km orari e a una quota di oltre 180 km. Ma serviva ancora più velocità per entrare nella traiettoria di inserzione lunare.

L'obiettivo era accelerare fino a 28mila km/h. E qui entra in funzione il terzo stadio che è spinto da un unico motore J-2 (1.000 kN) porta il tutto fino a 39mila km orari. A suo interno l'astronave composta dal modulo di comando (capsula Apollo) che ospitava i tre astronauti (sbarcavano sulla luna due, mentre uno rimava in orbita lunare) ed era il veicolo che rientrava verso la Terra ammarando; dal modulo di servizio con motori di manovra, propellente, acqua e ossigeno e celle di energia (anche le famigerate fuel cell che fecero fallire la missione Apollo 13) e infine il modulo lunare Lem che portò due astronauti sulla Luna per ciascuna missione, dopo una manovra che prevedeva l'aggancio della capsula Apollo con il Lem alloggiato nel terzo stadio. Apollo doveva staccarsi e girare di 180 gradi, attraccare il Lem e proseguire il suo volo verso la Luna. Sembra incredibile solo a pensarlo.

Complessivamente furono lanciati 13 razzi Saturn V dalla rampa 39 del Kennedy Space Center, all'interno del programma Apollo composto da 17 lanci. Il “Saturno 5” con Apollo 8 (prima di questa missione la Nasa usava razzi Saturn 1B) permise di effettuare, il 21 dicembre 1968, il primo volo umano in orbita lunare. Ogni lancio costava circa 6,5 miliardi di dollari dell'epoca. Gli astronauti che toccarono il suolo lunare furono in totale 12.

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