Save, Venezia e Chioggia collegate grazie al primo vertiporto del Veneto
Entro pochi anni la cittadina veneziana sarà raggiungibile a bordo di droni
di Barbara Ganz
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Il primo vertiporto del Veneto sarà a Chioggia: entro pochi anni la cittadina veneziana, sede di un porto scelto quest’anno da 36 crociere (erano state 13 l’anno scorso) e della prima flotta peschereccia d’Italia, ma che soffre uno storico gap di infrastutture, sarà raggiungibile a bordo di droni. È il primo tassello del piano di Mobilità aerea avanzata del Gruppo Save, che vede Chioggia apripista di un network più ampio: sono già una decina le località del NordEst sotto esame come possibili sedi di vertiporti che, da Venezia, puntano a collegare tutta l’area fino a lambire Cortina - già entro la data del 2026, appuntamento con i Giochi olimpici invernali - ma anche Brescia e Bologna. La roadmap di Save si snoda in un triennio e prevede tavoli di lavoro con Enac, Enav, Regione Veneto, sviluppatori e operatori di volo con droni.
Un sistema di viaggiare «sicuro, gon le stesse garanzie dei voli di linea, silenzioso e a emissioni zero», spiega Carlo Tursi, ad di UrbanV, la società costituita a ottobre 2021 da Save con Aeroporti di Roma, Aeroporto di Bologna e Aeroporti della Costa Azzurra, che si occupa della progettazione e realizzazione delle infrastrutture necessarie. Per Monica Scarpa, ad Gruppo Save, «la nostra visione è oggi l’intermodalità aria-aria. Alla collaborazione con Chioggia ne seguiranno molte altre. L’idea è collegare le isole della laguna, non solo Lido ma anche Murano e Burano». Dal punto di vista tecnico, può bastare una superficie grande come un campo da tennis; l’investimento necessario non supera i 10 milioni.
La Regione Veneto affianca i lavori con un Piano del trasporti «flessibile e pronto a ogni aggiornamento. Stiamo già studiando nuovi servizi, tecnologie e infrastrutture per il trasporto di persone con veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale», sottolinea Elisa De Berti, vicepresidente. Ma non solo le persone voleranno con i droni: si pensa a fare viaggiare le merci, ad esempio forniture sanitarie urgenti. Quanto a Chioggia, «abbiamo già immaginato un viaggio inaugurale carico di pesce fresco diretto ai ristoranti del NordEst», dice il sindaco Mauro Armelao. Secondo un studio Morgan Stanley il settore è in rapida espansione ed entro il 2040 varrà fino a un trilione di dollari con una crescita del numero dei produttori di droni per la mobilità sostenibile che arriverà entro il 2028-30 a 9.500 aeromobili preordinati e oltre 350 aziende attive. L’aeroporto di Venezia ospiterà due vertiporti, uno in connessione con il resto del NordEst e l’altro rivolto alla laguna e alle principali aree turistiche e logistiche: la previsione è di movimentare circa 340mila passeggeri all’anno. Troppo presto per parlare di tariffe, ma già si sa che saranno competitive rispetto alle altre formule.
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