Scandalo Epstein, Deutsche Bank accetta di pagare 75 mln $ alle vittime
L’istituto finanziava l’imprenditore americano condannato per la rete di sfruttamento sessuale. Il risarcimento sarà diviso tra le vittime
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La Deutsche Bank ha accettato di pagare fino a 75 milioni di dollari per chiudere la causa intentata da una donna rimasta anonima che sostiene che l’istituto di credito tedesco abbia tratto vantaggio dall’avere Jeffrey Epstein, condannato per tratta di esseri umani, come cliente. La donna ha dichiarato di essere stata abusata da Epstein, presentando per la prima volta la proposta di azione collettiva contro la Deutsche a novembre, dopo che una legge di New York ha permesso di procedere a denunce per abusi sessuali riguardo alle quali era scaduto il termine di prescrizione.
La donna ha affermato che la banca tedesca «ha preferito il profitto al rispetto della legge» e sapeva che avrebbe «guadagnato milioni di dollari facilitando il traffico sessuale di Epstein». Decine di donne potrebbero dividersi il risarcimento dei danni, che sarà distribuito in base a importi determinati da un amministratore che valuterà le singole richieste. Le persone citate potrebbero ricevere fino a 5 milioni di dollari ciascuna. L’accordo pone fine a una delle tre cause che coinvolgono enti e istituti con cui Epstein aveva rapporti. Altre due riguardano JPMorgan Chase, che è stata citata in giudizio da un’altra presunta vittima, e le Isole Vergini americane, dove Epstein aveva una casa.
JPMorgan ha intentato una quarta causa contro l’ex dirigente Jes Staley, accusandolo di aver mentito sulla sua relazione con Epstein. Gli avvocati delle querelanti hanno dichiarato di ritenere che la somma pagata da Deutsche sia «probabilmente il più grande accordo per traffico sessuale che coinvolga un istituto bancario nella storia degli Stati Uniti». Nel 2020 Deutsche ha pagato 150 milioni di dollari al Dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York per i rapporti con Epstein e per le carenze interne in materia di conformità e l’anno scorso ha accettato di pagare 26 milioni di dollari agli azionisti che hanno accusato la banca di averli ingannati sul processo di selezione dei clienti.
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