Le ultime da Radiocor
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I conti migliori delle attese della controllata Tim Brasil e la speranza di passi avanti nel dossier rete spingono i titoli Telecom Italia a Piazza Affari. Le quotazioni salgono mettendo a segno una delle migliori prestazioni del FTSE MIB. Tim Brasil ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con ricavi in crescita del 9,2% annuo a 5,86 miliardi di real, con Ebitda adjusted a 2,9 miliardi (+17,2%), Ebitdaal adjusted a 2,17 miliardi (+20,8%) e utile netto a 626 milioni (da 280). I numeri in valuta locale «sono del 2% migliori delle nostre attese sull’Ebitda (1% sull'Ebitdaal)» e mostrano «una superiore generazione di cassa (+67% YoY, +7,5% rispetto alle attese) grazie al contenimento» degli investimenti «sostenuto dai benefici del decomissioning dei siti di Oi e dalle sinergie M&A», sottolineano gli analisti di Intermonte.
Quanto al nodo della rete, secondo le ultime indiscrezioni di stampa Kkr si prepara ad accelerare per la presentazione di un'offerta vincolante entro fine agosto. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, alla fine della scorsa settimana il fondo ha inviato a una decina di banche una lettera per mettere insieme un maxi finanziamento da 10,5 miliardi con scadenza a cinque anni. La risposta degli istituti di credito, tra cui Jp Morgan, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bnp Paribas, Hsbc, Santander e Credit Agricole, è attesa appunto a fine agosto. L'offerta, in base alla scadenza fissata dal cda di Tim, era attesa entro il 30 settembre. Al momento restano invece dubbi su un possibile coinvolgimento di Cdp nella partita e in generale sulla possibilità che una quota di NetCo rimanga in mani pubbliche.
Sembra comunque, d'altra parte, che i francesi di Vivendi, primo azionista di Tim, possano assumere una «posizione più costruttiva», come sintetizzato da Intermonte. Secondo Repubblica, infatti, Vivendi sarebbe disposta a sedersi al tavolo con il governo «se verranno rispettate alcune condizioni, come la sostenibilità economica della ServCo, la società che rimarrà dopo la vendita della rete». In particolare, scrive il quotidiano, i francesi chiedono che in ServCo non rimangano più di 8mila dipendenti dei 40mila che andranno divisi tra NetCo e ServCo. «Accogliamo positivamente le indicazioni di stampa su un’eventuale accelerazione dell’offerta vincolante di Kkr già entro fine agosto e sulla posizione più costruttiva di Vivendi, a oggi considerando uno dei principali fattori di incertezza per il successo dell’operazione», commenta Intermonte. Al momento, rileva la Sim, i piani tuttavia prevedono che in ServCo rimangano circa 19mila dipendenti, destinatati a scendere a circa 17mila nel 2025-2026, «più del doppio degli 8mila chiesti ora da Vivendi».
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