«Scendere sott'acqua in apnea è un'esperienza di fusione totale con il mare»
Alessia Zecchini ha battuto ogni record ed è una delle atlete più forti del mondo. Per lei l'immersione è un'occasione per conoscere la meraviglia degli abissi
di Paco Guarnaccia
3' di lettura
Per ben due anni Alessia Zecchini aveva chiesto ai suoi genitori di poter far apnea. Poi, ecco esaudire il desiderio e a 13 anni cominciare con le immersioni. E, anche se chiaramente era una predestinata, ha dovuto attendere di compierne 18 prima di poter gareggiare nelle massime categorie. Il resto è storia con record del mondo, vittorie mondiali ed europee nelle varie discipline di questo sport avventuroso e con la partnership di un marchio che con il mare ha un rapporto talmente stretto e storico da avere l'ancora come logo: Ulysse Nardin.
Che sensazioni provi quando ti immergi? Una volta sott'acqua vieni circondato da un senso di pace, tranquillità e serenità. Il silenzio, il blu, i raggi del sole che attraversano l'acqua, sentire il mio corpo che si adatta a questo elemento: è meraviglioso. Insomma sono felice.
Pensi a qualcosa in particolare là sotto? Cerco di non pensare a nulla. Mi viene spontaneo quando faccio snorkeling, che per me vuol dire scendere a 20 metri. Ammiro solo il mare. Se sono in gara non devo proprio pensare ma rimanere concentrata al 100%. Una disattenzione può portare a sbagliare la prova e a farsi male.
La profondità non ti ha mai spaventato? No. A 16 anni era in vacanza con i miei genitori a Rodi e, non potendo ancora gareggiare nella massima categoria per via dell'età, mi iscrissi a una gara, la Skandalopetra, in cui si scendeva con una pietra, solo in costume e con lo stringinaso. Raggiunsi i 52 metri, a 70 cm del record del mondo… Mi hanno fermato prima che potessi arrivarci perché la pietra era ovviamente legata, e quelli dell'organizzazione ti portavano poi su loro…. Anche se ne ho molto rispetto ovviamente, per me la profondità è stupenda. Il mare è stupendo.
Quali sono le fasi più importanti quando gareggi? Ogni fase del tuffo ha una grande importanza, ma lo è anche il lavoro fatto in precedenza: dallo stretching, alla respirazione, al cercare di mantenere la concentrazione al massimo. Una volta in acqua bisogna nuotare nel modo migliore possibile senza consumare troppo l'ossigeno e senza commettere errori. Mi alleno sei volte la settimana per circa tre ore. Quando ho competizioni imminenti svolgo le mie attività in piscina con la scuola di nuoto pinnato. Poi anche pesi e rollerblade.
Restando in tema di gare: i tuoi record non si contano… … e quando li raggiungo è il coronamento di un sogno per me e per tutti quelli che mi sono vicino. Alle Bahamas nel 2017 nella stessa competizione scesi prima a 102 e poi a 104: un risultato che ho conquistato grazie al mio coach Stephen Keenan, che poi è scomparso pochi mesi dopo. Volevo superare quel record che resisteva da sei anni. L'avevo già fatto in allenamento e pensavo sarebbe stato facile, ma non avevo considerato la pressione di una gara così: l'ultimo giorno la mia avversaria Hanako Hirose scese a 103 metri, ma io riuscii a fare 104.
Le rivalità nell'apnea sono leggendarie. È ancora così? Sì e dopo quella con Hanako Hirose, da un paio d'anni c'è quella con Alenka Artnik, una ragazza slovena con la quale stiamo scrivendo la storia di questo sport. In un unico anno abbiamo migliorato dai 107 metri (il mio record) ai 113. Rivalità come questa rendono vivo questo sport.
Tra discese e salite il tempo è fondamentale. Scorre sempre troppo in fretta quando si ha qualcosa di bello da fare. Comunque sott'acqua bisogna calcolare tutto nei minimi dettagli.
Più facile con un orologio subacqueo di Ulysse Nardin con cui hai una partnership… Ho realizzato un video in Sardegna per l'orologio Lady Diver e da lì è nato tutto. Ho conosciuto l'azienda e aver visto come nascono questi orologi è stato incredibile: non immaginavo potesse essere così affascinante. La pazienza, la cura al dettaglio e i valori che ti trasmettono sono quasi paragonabili allo sport per come lo pratico e intendo io.
La campionessa di apnea Alessia Zecchini è nata a Roma nel 1992. Nel suo palmares ci sono diversi record del mondo.
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