ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùÉ polemica sulle auto bianche

Scioperi dai bus ai taxi: il 9 e 10 ottobre città a rischio paralisi

Magi (+Eu), la lobby delle auto bianche ci rende lo zimbello d’Europa: riescono a scioperare nonostante il regalo fatto loro da questo esecutivo

Prendere un taxi è sempre di più un percorso a ostacoli

4' di lettura

Autobus, tram e metropolitane e taxi. Per la mobilità urbana si avvicinano giornate di fuoco con gli scioperi proclamati per il 9 e il 10 ottobre prossimi. Si comincia lunedì prossimo quando scatterà la protesta degli autoferrotranvieri dell’Usb. Per quel giorno, la sigla sindacale ha riconvocato lo sciopero di 24 ore, inizialmente previsto per il 29 settembre scorso. Protesta al centro di un braccio di ferro tra il sindacato e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, che con un’ordinanza di precettazione aveva disposto la riduzione dell’astensione dal lavoro da 24 e 4 ore. Per tutta risposta, l’Usb ha deciso di rinviare lo sciopero al 10 ottobre e confermarlo di 24 ore, dalle 8.30 alle 17.00 e dalle ore 20.00 fino a fine servizio. Nel giorno dello sciopero, l’Usb ha indetto anche una manifestazione davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Al centro della vertenza sicurezza sul lavoro e aumenti

Al centro della vertenza le rivendicazioni in materia di sicurezza sul lavoro e aumenti retributivi. «Sono oramai decenni - evidenzia l’Usb - che quella degli autoferrotranvieri è una categoria costretta a districarsi tra salari irrisori ed inquadramenti di ingresso che partono da poco più di 6 euro l’ora. Un lavoro dal quale oramai si “fugge” quale evidente indisponibilità dei lavoratori di sottostare a determinate condizioni senza il giusto riconoscimento del valore della loro mansione».

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Alta tensione per i taxi

Alta tensione nel settore dei taxi. Per martedì 10, Usb, Orsa e Fast Confsal hanno proclamato lo sciopero della categoria proprio mentre alla Camera veniva convertito in legge il dl Asset con le nuove disposizioni per l’aumento delle licenze delle auto bianche. Dopo il definitivo via libera, le reazioni della categoria non si sono fatte attendere. «Con lo sciopero vogliamo far capire come il ’decreto Asset’ sia una legge piena di insidie e pericoli, perché sì si parla di un aumento del 20% delle licenze, ma bisogna fare attenzione perché al bando delle nuove licenze possono partecipare società e privati, e questo per noi rischia di avvantaggiare le multinazionali», avverte il segretario nazionale dell’Orsa, Rosario Galluccio.

La protesta contro il decreto Asset

«Il 10 ottobre noi protestiamo contro il decreto Asset, che definiamo inopportuno in quanto mentre c’è una legge che aspetta da 4 anni e mezzo e sono i decreti attuativi del 2019, per andare a cercare di riordinare il settore, per ricostruire una mappa che il ministero dei Trasporti non ha, si introduce una misura che interviene senza avere dati concreti e abroga le norma che doveva stabilire come rilasciare le licenze sui territori. Insomma, esattamente l’opposto di ciò che avrebbero dovuto fare i decreti attuativi», denuncia Riccardo Cacchione, coordinatore di Usb Taxi.

Sala: sulle licenze taxi tentativo di scaricare il problema sui sindaci

«Sull’aumento delle licenze dei taxi e il decreto che le regola «vorrei fare una riflessione con gli altri sindaci perché vedo che sul tema c’è molto disappunto rispetto alle regole che sono uscite. Certamente c’è un tentativo, anche dalle dichiarazioni che ho sentito, di scaricare di nuovo il problema sui sindaci». É arrabbiato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando dello sciopero indetto dai tassisti per l’aumento delle licenze, a margine di un convegno dedicato al nuovo codice dei contratti pubblici. «Bisogna fare una valutazione soprattutto dal punto di vista economico, certo quello che ha proposto Anci non è stato considerato. Ma noi con una formula o un’altra dobbiamo andare avanti - ha proseguito - perché le lamentele sul servizio dei taxi mancanti sono significative a Milano». Per quanto riguarda le nuove licenze e i tempi «non abbiamo ancora nemmeno la pubblicazione del decreto e vogliamo capire cosa dice, almeno vederlo e guardarlo con attenzione».

Gualtieri: basta una riga per correggeer il decreto

«Con il governo non c’è polemica sui taxi: è fattuale. Se vogliono rimediare facessero un decreto di una riga che ripristina il 20 per cento delle risorse ai Comuni dalle licenze, e io gli farò l’applauso, faremo le nuove licenze un po’ prima. Questi sono i fatti». Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «In questo caso è stato incomprensibile ma non solo: oggi mi attaccano, ’spetta ai sindaci’... è un po’ la coda di paglia. Io sorrido. Sono polemiche della bolla mediatica. Però a me interessa di fare le licenze più in fretta. Io devo scegliere tra avere la procedura ordinaria o perdere risorse preziose. Altrimenti faremo la procedura accelerata e toglieremo i soldi ai romani. Intanto domani ho avviato la procedura, ho convocato le parti. Lo potevamo fare tre mesi fa. Pazienza. La storia di Roma è millenaria».

Magi (+Eu), la lobby dei tassist ci rende lo zimbello d’Europa

«In un colpo solo il governo ha fatto una norma contro i sindaci, contro gli utenti che non avranno alcun beneficio e contro la concorrenza, visto che non c’è alcuna liberalizzazione del settore. Peggio del governo Meloni solo i tassisti, che riescono a scioperare nonostante il regalo fatto loro da questo esecutivo: senza vergogna, visti i disagi che stanno provocando in tutta Italia, dove da mesi trovare un taxi è una operazione impossibile», scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi. «Per noi di +Europa non c’è altra soluzione che liberalizzare le licenze - sottolinea Magi - e aprire il settore ad altri operatori: basta restare ostaggio della lobby dei tassisti che ci sta rendendo lo zimbello d’Europa. Su questo sì che servirebbe un decreto, vista la necessità e l’urgenza dei cittadini di trovare un taxi. Ma per Meloni ci sono cittadini di serie A, cioè i tassisti a cui fare i regali, e quelli di serie B, vale a dire tutti gli altri».

Ncc, Salvini convochi tavolo di settore

«Approvato il dl Asset e persa l’ennesima occasione per mettere mano alle storture normative che ancora bloccano lo sviluppo del trasporto pubblico non di linea, chiediamo al ministro Salvini di convocare con urgenza il tavolo di settore, come promesso urbi et orbi prima dell’estate», affermano Francesco Artusa, Giorgio Dell’Artino e Mauro Ferri, rispettivamente presidenti di Sistema Trasporti, Comitato Air e Anitrav, le associazioni maggiormente rappresentative in Italia del settore del noleggio. «Purtroppo, nonostante i richiami dell’Agcm, le sentenze della Corte di Giustizia Europea, le denunce delle associazioni dei consumatori, spiace registrare come il nostro grido di allarme sia caduto nel vuoto. Il Parlamento e il governo non hanno voluto cogliere questa opportunità per affrontare le numerose asimmetrie della legge 21/92» proseguono i presidenti. «Chiediamo adesso - concludono i tre - un confronto franco e l’attivazione immediata del tavolo di settore per parlare dei decreti attuativi e delle numerose altre misure urgenti da porre in essere sin da subito. Noi ci siamo, speriamo che anche il governo sia pronto al confronto».

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