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Sciopero di 24 ore all’ex Ilva di Genova

La Rsu ha annunciato la protesta, in continuità con la mobilitazione di Taranto ed è partito un corteo

di Raoul de Forcade

(Ansa)

2' di lettura

La Rsu unitaria dell’ex Ilva di Genova Cornigliano, ora Acciaierie d’Italia, in continuità con la mobilitazione di Taranto ha dichiarato 24 ore di sciopero a partire dal primo turno di oggi, 2 ottobre, anche nel reparto zincature.

I lavoratori si sono riuniti davanti allo stabilimento per decidere quali saranno le modalità di lotta.Tra gli striscioni esposti anche uno con scritto «Basta cassa» perché, spiegano i sindacati, «i lavoratori di Cornigliano hanno già pagato troppo».

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Al termine dell’assemblea tenuta davanti ai cancelli di Arcelor Mittal, i lavoratori, con alcuni mezzi pesanti, hanno iniziato un corteo e bloccato la vicina rotonda. Armando Palombo della Fiom ha detto che «la lotta inizia e non si sa dove va a finire. Siamo consapevoli di quel che facciamo ma andremo avanti finché qualcuno non si farà sentire».

L’allarme del sindacato

Nelle scorse ore i rappresentanti della Fim Cisl e delle Rsu avevano sottolineato che si sta vivendo «il periodo più buio della storia della siderurgia e del più grosso impianto produttivo italiano, che rischia di giungere al capolinea. Non sono serviti gli appelli e le denunce della Rsu di stabilimento in tutti questi anni. Oggi, più che mai, le preoccupazioni sono al limite, soprattutto dopo l’ultimo incontro col Governo che non ha assolutamente rassicurato i rappresentanti dei lavoratori».

Preoccupazioni che, hanno affermato i rappresentanti sindacali, si materializzano «non solo per il destino dei 965 occupati in Acciaierie d’Italia a Cornigliano ma anche per gli oltre 200 lavoratori di Ilva in As (amministrazione straordinaria, ndr), ancora in attesa di una proposta di assunzione come scritto dall’accordo del 2018 che ormai si sentono abbandonati ad altri destini ancora da definire».

Si prefigurano altre azioni di lotta

Lo sciopero appena indetto, aggiungono Fim e Rsu «purtroppo è destinato ad essere l’inizio di una lunga serie di azioni di lotta che vanno concordate con i lavoratori. Ricordando che a breve ci sarà un coordinamento nazionale delle Rsu e le segreterie di tutti i siti, per definire un percorso unitario e condiviso di mobilitazioni».

Il sindacato ha aggiunto anche di aspettarsi «che Regione, Comune di Genova, politica locale e parlamentari liguri escano allo scoperto per difendere la siderurgia nella nostra città e quindi schierarsi finalmente dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Basta parole, ci aspettiamo fatti concreti».

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