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Scongiurata la crisi di Acquedotto Lucano, ora nuove prospettive di rilancio

Bardi: operazione di risanamento senza nessun aumento tariffario a carico dei cittadini

di Daniela Casciola

3' di lettura

Scongiurato il rischio di concordato preventivo per Acquedotto lucano, la società che gestisce il servizio idrico e le infrastrutture della Basilicata. Lo ha confermato ieri il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi che, con l'assessore regionale all'Ambiente ed energia, Cosimo Latronico e con l'advisor di Acquedotto Lucano, Francesco Marotta, ha illustrato la situazione e le prospettive per il rilancio.

«La situazione di potenziale crisi aziendale – ha detto il Presidente Bardi – si era verificata perché a una già difficile situazione economico-finanziaria si è innestato il fenomeno globale dell'aumento dei costi dell'energia elettrica connesso anche agli scenari di politica internazionali che tutti conosciamo. Giunge oggi al termine un progetto di riforma organica importante condotto dai tecnici incaricati».

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Una operazione di risanamento senza nessun aumento tariffario a carico dei cittadini. «È stata una scelta in discontinuità rispetto a quanto accaduto in passato per risanare i bilanci in perdita – ha detto Bardi - La priorità indicata è stata quella di tagliare i troppi costi superflui, per mirare a un reale efficientamento».

Il Presidente Bardi ha fatto poi riferimento all''accordo con la Regione Puglia firmato la settimana scorsa con cui sono stati approvati gli aggiornamenti della componente ambientale della tariffa acqua e certificati i volumi che dalla Basilicata sono stati erogati in favore della Puglia, sui quali sarà applicata la tariffa dovuta, cosi da determinare con certezza il credito maturato dalla Regione Basilicata. Un accordo che Bardi ha definito "storico" e che «offre finalmente nuove prospettive ad AQL e una strategia complessiva che potrà portare in un futuro non troppo lontano anche alla riduzione delle tariffe»

«Gli interventi previsti da ReactEu e Pnrr garantiranno opportunità alle imprese e ai lavoratori e una riduzione delle inaccettabili percentuali di dispersione delle reti. Voglio rassicurare i sindacati, i lavoratori, i fornitori di AQL e i cittadini – ha detto Bardi. La Regione continuerà a fornire ad AQL tutto il supporto economico e di indirizzo necessari al fine di completare il piano di risanamento e di rilancio dell'azienda. L'acqua è dei lucani e i lucani devono riceverne i benefici. Dopo il gas l'acqua e, in prospettiva, anche l'energia elettrica. La nostra proposta sulle energie rinnovabili – ha concluso Bardi - è già nelle mani del ministro Pichetto Fratin. Questo è il cambiamento che abbiamo avviato».

«La nostra ambizione è di raggiungere l'autosufficienza energetica di Acquedotto lucano con l'obiettivo di abbassare le tariffe dell'acqua applicata ai cittadini lucani – ha aggiunto l'assessore regionale all'Ambiente ed energia, Cosimo Latronico. Intervenendo sui costi energetici - abbiamo messo e metteremo in sicurezza non solo AQL, ma anche tutti i lavoratori e tutte le imprese che lavorano con AQL, garantendo il futuro anche all'indotto. È un dovere che abbiamo nei confronti dell'ambiente e delle nuove generazioni, dato che l'acqua è bene vitale».

«Dal mese di febbraio del 2023 è stato possibile attivare la fornitura di energia elettrica a prezzi di mercato. Tale operazione – ha spiegato l'advisor di Acquedotto Lucano Francesco Marotta - ha comportato la possibilità di ridurre i costi dell'energia elettrica per l'anno 2023 da circa 65 milioni di euro a 33 milioni di euro. Nel mese di marzo del 2023 inoltre è stato chiuso l'accordo con Enel per il piano di rientro dell'intero debito scaduto. Aver stipulato l'accordo con Enel – ha concluso Marotta – equivale ad avere ottenuto un finanziamento di circa 45 milioni di euro, che sono le risorse finanziarie per risanare il debito aggiuntivo dovuto a tutto il periodo di fornitura dell'energia elettrica in salvaguardia».

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