Il decreto energia

Sconto benzina e diesel, quanto dura? È possibile una proroga? Dieci cose da sapere

Per ora il decreto legge ha previsto che lo sconto su benzina e gasolio si applichi per un mese, fino al 21 aprile. Un intervento ulteriore potrebbe prendere forma se lo consentiranno gli spazi fiscali che l’esecutivo delineerà con il Def, atteso la settimana del 28 marzo

di Andrea Carli

Decreto energia, sconto benzina e diesel: ecco le cose da sapere

5' di lettura

Il decreto legge con le misure per contrastare gli effetti economici e umanitari della grave crisi internazionale in Ucraina, ovvero il dl 21/2022 in vigore da martedì 22 marzo (è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 21 marzo), ha registrato l’intervento del Governo per calmierare la corsa alla pompa dei prezzi di benzina e diesel.

A seguito di quanto previsto da questo decreto legge e dal decreto del ministero dell’Economia e delle finanze (di concerto con quello della Transizione ecologica) del 18 marzo, pubblicato sulla stessa edizione della Gazzetta ufficiale, è “arrivato” uno sconto sul prezzo di benzina e gasolio alla pompa da 30,5 centesimi al litro (25 centesimi più 5,5 centesimi di Iva, calcolata su una base imponibile in cui entrano anche le accise).

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A quanto ammontano le nuove accise?

Le aliquote dell’accisa sono rideterminate per la benzina nella misura di 478,40 euro (a fronte dei 728,40) per mille litri e per il gasolio usato come carburante nella misura di 367,40 euro (a fronte dei 617,40) per mille litri.

A partire da quando si applica la riduzione delle accise?

Le nuove aliquote di accisa si applicano a partire dal giorno di entrata in vigore del decreto legge 21 (quindi dal 22 marzo) e fino al trentesimo giorno successivo alla medesima data, quindi fino al 21 aprile.

Quanto deve scendere il prezzo medio dei carburanti?

Secondo il Codacons, sulla base dei dati pubblicati dal Mite martedì 22 marzo, il prezzo medio della benzina deve scendere in Italia a 1,78 euro al litro, il gasolio a 1,77 euro/litro. Secondo Altroconsumo, considerando il prezzo industriale medio rilevato nella mattinata del 22 marzo e applicando le nuove accise in vigore (la riduzione di 25 centesimi), si ottiene un costo medio per la benzina pari a 1,832 €/litro e un costo medio per il gasolio pari a 1,819 €/litro.

Le compagnie si sono adeguate ai nuovi prezzi?

Compagnie e operatori della distribuzione carburanti hanno rivisto dal pomeriggio di martedì 22 marzo i prezzi raccomandati di benzina, diesel e Gpl per tenere conto del taglio delle accise deciso dal Governo. Sul territorio i prezzi alla pompa continuano a scendere per l’effetto del taglio delle accise. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia degli ultimi dati disponibili dell’Osservaprezzi Mise, i prezzi medi praticati del 24 marzo risultano ridotti rispetto al giorno precedente di 5 cent/litro su benzina e diesel self service e di 7 cent/litro sul servito dei due prodotti. Mettendo a confronto i prezzi medi praticati del 24 marzo con quelli del 22 marzo, quando sono scattate le nuove accise, i prezzi alla pompa risultano inferiori di 29 cent/litro su benzina e diesel self service e di circa 28 cent/litro per benzina e diesel servito. Al netto di possibili ritardi nelle comunicazioni dei dati all’Osservaprezzi, l’alleggerimento fiscale deciso dal Governo (30,5 cent tra accise e Iva) risulta pertanto quasi integralmente recepito. In base alle verifiche effettuate nelle ultime ore dal Codacons, i casi di distributori che non si sono adeguati ai nuovi prezzi non sono frequenti, ma ci sono.

Quanto si risparmia su un pieno da 50 litri?

Secondo il Codacons, su un pieno da 50 litri (ovvero la capienza del serbatoio di un auto di segmento medio) il taglio di 25 centesimi equivale ad un risparmio di 12,5 euro a pieno. Secondo Altroconsumo, solo una settimana fa (il 15 marzo) con la benzina che viaggiava in media a 2,185 €/litro e il gasolio a 2,155 €/litro avremmo pagato un pieno di benzina più di 109 euro, e 107 euro un pieno di gasolio. Oggi lo stesso pieno ci costa 91,60 euro per la benzina e quasi 91 euro per il diesel. Insomma circa 17 euro in meno per un pieno.
Questo significa che per tutta la durata dell’effetto del decreto (30 giorni), un automobilista che utilizza spesso l’auto e abituato a percorrere ad esempio 30 mila chilometri all’anno, potrebbe risparmiare in questo mese quasi 62 euro sulla benzina o oltre 50 euro sul gasolio. In questo stesso mese di abbassamento delle accise, il risparmio scende a 10,30 euro (sulla benzina) e 8,40 euro (sul diesel) per un automobilista abituato a non fare più di 5 mila chilometri all’anno.

Lo sconto sarà confermato dopo il 21 aprile?

Per ora il decreto ha previsto che lo sconto su benzina e gasolio si applichi per un mese, fino al 21 aprile. Un intervento ulteriore potrebbe prendere forma se lo consentiranno gli spazi fiscali che l’esecutivo delineerà con il Def, atteso la settimana del 28 marzo. In occasione della conferenza stampa che si è tenuta al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina il presidente del Consiglio Mario Draghi, facendo riferimento ai circa 4 miliardi messi sul piatto dall'esecutivo e finanziati in gran parte grazie alla tassazione dei profitti in eccesso maturati in questi mesi dai produttori del settore energetico, ha confidato che «il Governo è consapevole della necessità di ulteriori interventi, ma la risposta a difesa di consumatori e imprese deve essere europea». Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha spiegato che il decreto contro il caro- energia da poco approvato «non sarà l'ultimo per mettere in sicurezza la ripresa economica.

Anche il presidente Draghi ha detto che questo non è l'ultimo intervento che immaginiamo di fare». Sull'ipotesi di un nuovo intervento contro i rincari, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha ricordato che «il governo ha già stanziato 20 miliardi di euro per contenere il caro bollette e l'aumento dei carburanti». salvo poi aggiungere: «È chiaro che monitoriamo i prezzi, siamo pronti a intervenire qualora fosse necessario». Intanto la Lega è già in pressing: ha chiesto «di confermare gli sconti sui carburanti anche per il futuro, evitando che gli italiani subiscano l'ennesima stangata tra un mese».

Di quanto sono aumentati i prezzi del carburante?

Intervenuto mercoledì 23 marzo in aula alla Camera per comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25, Draghi ha ricordato che «secondo la commissione Ue l'andamento dei prezzi» in Italia «è in linea con il resto d'Europa. Nel nostro caso - ha aggiunto - rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto ad un anno fa».

Ridurre in maniera temporanea l'accisa è sufficiente?

Altroconsumo ricorda che solo all'inizio dell'anno il prezzo medio alla pompa della benzina era 1,723 €/litro, mentre la media per il gasolio era pari a 1,587 €/litro. C'è, insomma, ancora molta strada da fare.Oltre alla riduzione temporanea dell'accisa è opportuno immaginare una riforma strutturale della tassazione dei carburanti: eliminare l'Iva ad esempio - secondo l'associazione dei consumatori - porterebbe da subito i prezzi della benzina sotto 1,80 €/l. Secondo l'Unione nazionale consumatori, il taglio di 25 cent delle accise basterà per tornare ai valori pre-conflitto solo per la benzina, non per il gasolio.

La corsa dei prezzi dei carburanti è finita sotto la lente dell'Antitrust?

Il 18 marzo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, a seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni nonché delle numerose denunce ricevute, ha notificato dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell'ausilio della Guardia di Finanza. L'obiettivo è quello di approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza.

Che cosa prevede il nuovo decreto per rafforzare il potere di controllo di Mister Prezzi?

Nell'ambito delle funzioni di controllo e verifica attribuite al Garante per la sorveglianza dei prezzi (detto anche “Mister Prezzi”), viene prevista la possibilità di richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo. Il mancato riscontro entro dieci giorni dalla richiesta comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria pari all'1 per cento del fatturato e comunque non inferiore a 2.000 euro e non superiore a 200.000 euro. Analoga sanzione si applica nel caso siano comunicati dati, notizie ed elementi non veritieri.

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