Sconto contributivo da 52 milioni per le cantine
I fondi erano stati previsti per la riduzione delle rese: dai viticoltori sono stati utilizzati nei mesi scorsi appena 39 milioni sui 100 stanziati
di Giorgio dell'Orefice
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Le risorse messe a disposizione per il vino e rimaste inutilizzate, resteranno al vino. È questa la rassicurazione che viene dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge n. 126 del 13 ottobre 2020, ovvero la legge di conversone del Dl Agosto. Un provvedimento che all'articolo 58 quater destina 51,8 milioni di euro alla misura dell'esonero contributivo e previdenziale. Viene così ricollocata una fetta rilevante dei 61 milioni non spesi nell'ambito della riduzione volontaria delle rese (dai viticoltori sono stati utilizzati nei mesi scorsi appena 39 milioni sui 100 stanziati) e che vanno necessariamente utilizzate entro il 31 dicembre 2020.
Anche il settore vitivinicolo infatti avrà accesso all’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali previsti dal Dl Rilancio. Ma non è stato un percorso facile. Infatti prima di arrivare al sospirato via libera è stato necessario modificare con un emendamento (di cui si era fatta promotrice l’Alleanza delle cooperative italiane) il Dl Rilancio che inizialmente non comprendeva tra i beneficiari della misura, i codici Ateco relativi alle imprese vitivinicole e alle loro cooperative. Una volta effettuata questa integrazione è stato quindi possibile procedere, destinando proprio alla misura degli sgravi una fetta rilevante di quei 61 milioni ancora disponibili.
Un intervento che secondo molti produttori equivale a un’importante e immediata iniezione di liquidità per le imprese. «Ha così trovato soluzione – ha commentato il responsabile vino dell’Alleanza delle cooperative italiane, Luca Rigotti – il problema dell’impiego dei finanziamenti residui che non erano stati spesi per il comparto. Una soluzione che accogliamo con favore perché va nel senso da noi auspicato e le risorse finanziarie immediatamente disponibili alle imprese produttrici».
«È un provvedimento che va direttamente alle imprese che premia chi opera correttamente e per il quale sarà semplice dimostrare chi avrà utilizzato questi fondi – commenta il direttore generale di Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo –. Dispiace che non vada orizzontalmente a tutti ma premi solo alcune tipologie di imprese e cioè le aziende agricole e le loro cooperative. Ma è anche vero che con tempi così stretti era impossibile fare di più. La priorità era assicurare le risorse non spese allo stesso settore per il quale erano state stanziate».
La medesima legge inoltre destina i restanti 9,54 milioni «al finanziamento di misure di sostegno a vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica, da individuare con apposito decreto attuativo». La parola passa quindi al ministero delle Politiche agricole. In sostanza ci potrebbe essere ancora spazio per una misura di distillazione di crisi o di stoccaggio privato. Ma di certo con la scadenza al 31 dicembre il tempo stringe davvero
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