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Scontri Francia ultime notizie. Francia, Darmanin: per terzo giorno consecutivo dispiegati 45mila agenti. La nonna di Nahel: «Fermatevi, basta violenze»

Sono stati oltre 700 i fermi in Francia nella quinta notte di proteste per la morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre. Un'auto in corsa è stata lanciata contro l'abitazione del sindaco di L'Haÿ-les-Rose, alle porte di Parigi, e la moglie e uno dei suoi due figli piccoli sono rimasti feriti. Appello della nonna di Nahel: “Fermatevi. Non distruggete vetrine, scuole, bus, ci sono delle mamme”. Il ministro Crosetto: “Affrontare il tema delle disuguaglianze”

Francia in rivolta, auto contro la casa del sindaco di L'Hay-les-Rose
  • Hollande, «attaccare abitazione di un sindaco è attaccare la democrazia»

    “Attaccare il domicilio, la famiglia di un sindaco è attaccare la democrazia. Il significato di questo gesto va al di la della rabbia. In questo caso si tratta di colpire un uomo, la democrazia e la base della nostra vita in comunità”. Ad affermarlo ai microfoni del canale all news francese 'Lci' è l'ex presidente francese, Francois Hollande in merito all'attacco di ieri all'abitazione del sindaco Lr di la Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun da parte di un gruppo di rivoltosi che protestavano per l'uccisione martedì scorsa del 17enne Nahel da parte di un agente di polizia. “In questo momento bisogna applicare l'unicio principio importante: l'unità nazionale. Per sostenere la famiglia del giovane Nahel, la giustizia e sostenere le forze dell'ordine”, sottolinea Hollande.

  • Sindaco Haÿ-les-Roses, «chiaramente volevano bruciare la casa e uccidere»

    “Chiaramente volevano bruciare la casa e uccidere”. Ad affermarlo è il sindaco di la Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun, intervistato al tg delle 20 del canale francese Tf1 tornando sull'attacco sferrato la notte scorsa contro la sua abitazione, dove si trovavano la moglie e i figli. Un gruppo di rivoltosi, che protestavano dopo l'uccisione del 17enne Nahel a Nanterre martedì scorso da parte di un poliziotto, dopo aver sfondato il cancello di ingresso a bordo di un'auto, ha incendiato il veicolo con l'intento di dare fuoco alla casa. “Dal momento in cui hanno capito che c'erano persone all'interno della casa non hanno smesso e hanno cominciato a sparare con mortai per fuochi d'artificio”, racconta Jeanbrun.

    Il sindaco di la Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun. (REUTERS/Yves Herman)

    “Siamo sindaci, non siamo perfetti, non pensiamo di fare l'unanimità ma mai avrei pensato che si potesse arrivare a minacciare la mia famiglia a morte”, sottolinea il sindaco che presenterà una denuncia per tentativo di assassinio. Ieri sera, sottolinea, “mia moglie e i miei figli sono stati estremamente scioccati. Mia moglie ha fatto un atto di coraggio eccezionale per salvare i bambini”. Ora, spiega, “siamo stanchi, stiamo affranti, siamo tristi, siamo arrabbiati”. La moglie del sindaco di la Haÿ-les-Roses fuggendo con i suoi figli di 5 e 8 anni si è fratturata la tibia. “Per fortuna mi hanno detto che l'operazione è andata bene. Tra poco dovrebbe svegliarsi”, aggiunge Jeanbrun.

  • Ministero Interno, 45 agenti feriti,uno salvo grazie a giubbotto

    Sono 45 gli agenti di polizia e i gendarmi rimasti feriti negli scontri la notte scorsa, secondo il ministero dell'Interno francese. Un agente di polizia, colpito da un'arma da fuoco, si è salvato grazie al giubbotto antiproiettile a Nîmes nella notte di venerdì.

  • Darmanin: per la terza volta schierati 45.000 poliziotti

    Per affrontare la 5/a notte di possibili scontri nel paese - dopo l'uccisione del giovane Nahel da parte della polizia - il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha annunciato che saranno schierati per la terza volta consecutiva 45.000 poliziotti. Fra questi, 7.000 a Parigi e nella regione Ile-de-France.

  • Portavoce Governo,«non è normale vedere 12enni alle 3 con spranga ferro in mano»

    Non siamo nel 'Signore delle mosche'”, il libro dello scrittore britannico William Golding, “il romanzo in cui adolescenti prendono il controllo in assenza di adulti. E' giocoforza constatare, e il ministro della Giustizia e il presidente della Repubblica francese lo hanno detto, c'è anche una questione educativa, il ruolo dei genitori. Ho dei figli e non capisco che dei bambini di 12 anni, alcuni sono stati arrestati ieri notte, possano essere nel centro di una città, lontani da casa, con una spranga di ferro in mano. Ci dobbiamo interrogare sulla responsabilità dei genitori”. Ad affermarlo è il portavoce del Governo, Olivier Véran ai microfoni di 'France Inter' in merito agli incidenti scoppiati in Francia in seguito all'uccisione del 17enne Nahel martedì scorso.

    ornando sulla protesta più in generale, Véran sottolinea che “c'è un movimento di rabbia, di difficoltà chiaramente. La morte del giovane Nahel è una dramma umano, che richiede delle risposte da parte della giustizia. C'è un'emozione, che non è limitata ai quartieri di periferia ma che attraversa tutto il paese, perché un ragazzo di 17 anni è morto in modo così brutale”.

  • Raccolti oltre 500mila Euro in donazioni per famiglia agente che ha sparato a Nahel

    Una raccolta di denaro a favore della famiglia dell'agente che ha sparato al 17enne Nahel ha fruttato oltre 500mila Euro. L'obiettivo della raccolta era quello di sostenere i parenti dell'agente “che stava svolgendo il proprio lavoro e comunque ha pagato un caro prezzo”, hanno reso noto i promotori della campagna, organizzata da Jean Messiha, sostenitore dell'esponente politico di estrema destra francese, Éric Zemmour.

  • Scholz: «Preoccupato» per violenze, ma non credo che la Francia diventerà instabile

    Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto oggi 'preoccupato' per il proseguimento delle rivolte in Francia. “Naturalmente seguiamo con preoccupazione” ciò che avviene in Francia e “spero molto, sono totalmente persuaso, che il capo dello stato francese trovi i mezzi per fare in modo che la situazione migliori rapidamente” “non credo che la Francia diventerà instabile”, ha affermato in un'intervista a Ard. Le violenze e i disordini hanno determinato il rinvio del viaggio in Germania del presidente francese Emmanuel Macron, atteso a partire da oggi per la prima visita di Stato di un presidente francese in Germania da 20 anni.

  • Nonna di Nahel, «ce l’ho solo con chi ha ucciso mio nipote, meno male che c’è la polizia»

    La nonna di Nahel assicura di avercela solo con il poliziotto che ha ucciso suo nipote, ma non con gli altri agenti. “Meno male che ci sono” afferma la donna, parlando con Bfmtv, dopo aver lanciato un appello alla calma. “Ho fiducia nella giustizia”, assicura poi. E su chi compie violenze in nome di Nahel: “Lo usano come pretesto”.

  • L’appello alla calma della nonna di Nahel, «fermatevi»

    “Voglio che finisca, ovunque”: la nonna di Nahel, il ragazzo ucciso durante un controllo stradale a Nanterre, reagisce alle violenze in corso in Francia e lancia un appello alla calma. “Io dico a quelli che stanno facendo danni, fermatevi! Non rompete le scuole e gli autobus. Sono le mamme che prendono gli autobus!”. “Vogliamo far calmare le cose. Non Vogliamo che facciano danni. Che se ne stia tranquilla, quella gente!”, dice ancora la donna. “Sono stanca”, confida poi. “E' finita, mia figlia non ha più una vita”.

  • Associazione sindaci, domani alle 12 tutti davanti ai municipi

    Sindaci e cittadini di Francia sono invitati a riunirsi domani alle 12 davanti a tutti i municipi della Francia, dopo l’attacco all’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses (Val-de- Marne). Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia (Amf). “L’Amf ha deciso di invitare i funzionari eletti e la popolazione a mobilitarsi, non ci arrendiamo e pertanto domani alle 12.00 abbiamo deciso con tutti i sindaci di Francia di convocare una manifestazione nelle piazze davanti ai municipi, dove suoneremo le sirene e continueremo il nostro lavoro quotidiano affinché ritorni l’ordine ”, ha dichiarato David Lisnard, su TF1.

  • La prefettura autorizza l’uso di droni a Parigi per acquisire immagini

    Un decreto prefettizio autorizza l’uso di droni a Parigi per acquisire immagini nel quadro della situazione di violenze ed incidenti conseguenti all’uccisione di Nahel. Il decreto autorizza l’acquisizione, la registrazione e la trasmissione di immagini mediante droni a Parigi e in alcuni comuni dei Hauts-de-Seine e in tutti i comuni di Seine-Saint-Denis a partire da questa sera alle 18 e fino a lunedì alle 6.

  • Premier, dopo attacco a sindaco, «nulla rimarrà impunito»

    La prima ministra francese, Elisabeth Borne, ha assicurato oggi ai sindaci di Francia, dopo l’attacco con un’auto-ariete contro la casa del primo cittadino di Haÿ-les-Roses, nella Val-de-Marne, vicino a Parigi, que il governo “non lascerà impunita alcuna violenza” e che la “massima fermezza” sarà applicata nelle sanzioni. “Non lasceremo nulla impunito - ha dichiarato la premier in visita nella cittadina con il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, per esprimere il suo sostegno al sindaco Vincent Jeanbrun (Les Républicains) - saremo al fianco dei sindaci”.

  • A Nimes aperto il fuoco contro un agente, salvo per il giubbotto

    Un'inchiesta per tentato omicidio di soggetto titolare di pubblica autorità è stata avviata in Francia dopo che nella notte tra venerdì e sabato è stato aperto il fuoco contro un agente di polizia che si è salvato grazie al suo giubbotto antiproiettile. A riferire l'episodio, avvenuto a Nîmes, è stata oggi la procuratrice della Repubblica, Cecile Gensac, che ha aperto l'inchiesta. “Il fatto che indossasse il giubbotto ha permesso all'agente di non rimanere gravemente ferito”, ha dichiarato. Una radiografia ha confermato la presenza di un proiettile all'interno del giubbotto.

  • Borne a Hay-les-Roses, moglie del sindaco operata

    La premier francese Élisabeth Borne è arrivata a Haÿ-les-Roses, dove è venuta ad esprimere il suo appoggio al sindaco, il cui domicilio è stato attaccato la notte scorsa dai rivoltosi. Il primo cittadino ha intanto reso noto che la moglie, ferita nell’agguato, “viene operata oggi e ha scoperto che non potrà camminare per tre mesi”. “Ma soprattutto si preoccupa per i bambini, è la nostra prima preoccupazione”. Borne è accompagnata nella sua visita dai ministri dell’Interno, Gérald Damarnin, della Transizione ecologica Christophe Béchu e delle Collettività territoriali Dominique Faure.

    Francia, auto bruciata rimossa da casa del sindaco di L'Haÿ-les-Roses


  • Nuove proteste a Bruxelles per la morte di Nahel, 34 fermi

    Nuove proteste e nuovi fermi in Belgio sulla scia delle violenze esplose nelle banlieue francesi dopo la morte del diciassettenne Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto. La polizia del quartiere centrale di Ixelles, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Belga, ha fermato in tutto 35 persone, 31 delle quali minorenni, che - dopo essersi dati appuntamento sui social network - nella tarda serata di ieri si sono radunate nella piazza di Louise, di fronte al Palais de Justice, nel tentativo di “turbare l’ordine pubblico”. I fermi, di carattere amministrativo, sono stati disposti per consentire agli agenti di procedere con le identificazioni dei giovani. In seguito, dopo aver avvertito i genitori, i minori sono stati rilasciati. Nella notte tra giovedì e venerdì le tensioni si erano per la prima volta estese dalla Francia al Belgio con alcune proteste scoppiate nella zona sud del centro cittadino di Bruxelles, non lontano dalla Gare du Midi. Una forte mobilitazione della polizia federale aveva portato a 94 fermi, per la gran parte nei confronti di minori.

  • Crosetto, Francia preoccupa, affrontare tema disuguaglianze

    “É una situazione molto preoccupante. Siamo molto vicini perché è una situazione difficile da gestire per il governo francese. Ci auguriamo che finisca perché non è accettabile la violenza che è scoppiata e che sta colpendo non soltanto la Francia e le istituzioni ma molti cittadini francesi. C’è paura in tutta la Francia. Da fuori non puoi che osservare e augurarti che cessi. Ma questo deve insegnarci perché io penso che le disuguaglianze che si sono create negli ultimi vent’anni vanno affrontate in modo serio. Penso che anche l’Europa deve porsi il tema”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine di Fenix.

    “C’è un Europa dei mercati - aggiunge il ministro Crosetto, a margine della festa di Gioventù Nazionale - c’è un Europa delle regole, ma l’Europa che abbiamo avuto sempre in mente tutti è l’Europa delle persone, l’Europa dei popoli. E l’Europa delle persone e dei popoli esiste quando gli ultimi delle banlieue francesi e delle nostre periferie non sono lasciati indietro. Perché se sono lasciati indietro poi si creano gli humus per cose di questo tipo. Questo non può essere un problema francese. È un problema di tutti quelli che pensano che la società debba essere inclusiva e debba creare condizioni di vita buone per tutti. Perché se non è così poi alla fine la violenza esce fuori. Non lasciamo la Francia sola ma soprattutto prendiamo lezioni da quello che sta accadendo”.

    Scontri Francia, Crosetto: "Situazione preoccupante"
  • Prefetto polizia Parigi, gilet gialli tra i manifestanti

    Gilet gialli ed esponenti dell’estrema sinistra hanno reso parte alle manifestazioni iniziate in Francia dopo l’uccisione del giovane Nahel. A renderlo noto è stato il prefetto di polizia di Parigi.

  • Netanyahu, «ondate di antisemitismo in Francia»

    “Il governo israeliano segue con apprensione gli episodi e le ondate di antisemitismo che investono la Francia”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella riunione di governo a Gerusalemme. “Abbiamo assistito negli ultimi giorni - ha aggiunto - ad attacchi criminali contro obiettivi ebraici. Condanniamo con forza questi attacchi e appoggiamo il governo francese nella sua lotta all’antisemitismo”.

    Israele, Netanyahu: "Preoccupati da ondata di antisemitismo in Francia"
  • Ministero Interno smentisce restrizioni a Internet

    Il ministero dell’Interno francese ha lanciato l’allarme su una fake news condivisa sui social riguardante presunte “restrizioni temporanee sull’accesso a Internet in alcuni quartieri” chieste dalla polizia nazionale. “Si tratta di fake news”, assicura la polizia nazionale. “Questo documento è un falso, nessuna decisione è stata presa in questo senso”, scrive il ministero dell’Interno di Parigi in un tweet.

  • Vertice all’Eliseo alle 19,30 per fare punto sulle rivolte

    Il capo dello Stato francese Emmanuel Macron farà il punto della situazione all’Eliseo alle 19.30 durante una riunione alla quale parteciperanno il primo ministro, il ministro dell’Interno e il ministro della Giustizia, secondo quanto riporta la tv Bfmt.

  • Iran invita governo Parigi a evitare violenza su manifestanti

    “Raccomandiamo al governo francese e alla polizia di prestare attenzione alle richieste dei manifestanti, dando prova di moderazione ed evitando qualsiasi violenza”. Così in un tweet il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, che ha invitato Parigi a “porre fine al trattamento violento” della popolazione rispettando “i principi della dignità umana”.

  • Le Maire, tutto mio sostegno a sindaco L’Haÿ-les-Roses

    “Tutto il mio sostegno a Vincent Jeanbrun e alla sua famiglia dopo l’attacco alla sua casa. Bravi per il vostro coraggio e la vostra determinazione a servire i nostri concittadini! Non permettiamo che la violenza, verbale o fisica, rimanga incontrastata”. Così su Twitter il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire.
    La casa di Jeambrun, sindaco di L’Haÿ-les-Roses, comune appartenente al dipartimento francese della Val-de-Marne, è stata attaccata ieri notte da alcuni manifestanti intorno all’1:30 nel corso di una delle proteste legate all’omicidio del 17enne Nahel M. a Nanterre da parte di un esponente della polizia francese.

  • Premier Borne, intollerabile attacco a casa sindaco L’Haÿ-les-Roses

    “La prima ministra condanna questi eventi intollerabili e offre il suo pieno sostegno al sindaco di L’Hay-les-Roses e alla sua famiglia. Ho inviato un messaggio al sindaco e alla sua famiglia, che sono ancora sotto shock. I responsabili saranno perseguiti con la massima fermezza”. Così, in un comunicato stampa, la prima ministra francese Elisabeth Borne si è espressa contro l’attacco avvenuto nella nota alla casa del sindaco di L’Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun.

  • Dal 3 luglio accesso a internet limitato durante la notte

    Dopo un'altra notte di violenze, il Ministero dell'Interno francese annuncia nuove misure straordinarie di sicurezza che includono restrizioni all'accesso ad Internet di notte in alcuni quartieri caldi delle città francesi. “Il Ministero dell’Interno francese desidera informare la popolazione delle misure eccezionali messe in atto per garantire la sicurezza e la tranquillità pubblica nel contesto dei recenti disordini. Dal 3 luglio e per un periodo di tempo determinato, verranno applicate restrizioni temporanee all’accesso a Internet in alcuni quartieri specifici durante le ore notturne. Queste restrizioni mirano a prevenire l’uso improprio dei social media e delle piattaforme online per coordinare azioni illegali e incitare alla violenza. È importante notare che queste restrizioni non sono poste in essere per limitare le libertà fondamentali dei cittadini, ma piuttosto per preservare la loro sicurezza e quella dei loro beni. Inoltre, le misure non riguarderanno i servizi essenziali, come ospedali, servizi di emergenza e infrastrutture critiche.
    Inoltre, vogliamo rassicurare la popolazione che i servizi telefonici, che consentono di raggiungere i propri cari o di contattare le équipe mediche in caso di necessità, funzioneranno regolarmente. Gli operatori di telefonia mobile e fissa continueranno a gestire i loro servizi senza interruzioni, per garantire la disponibilità delle comunicazioni essenziali in ogni momento”.

    Leggi anche / Il documento del ministero dell’Interno francese

  • Consolato cinese a Marsiglia protesta per attacco a bus turistico

    Il consolato generale cinese a Marsiglia ha protestato per l’attacco subito giovedì da un bus turistico a Marsiglia durante i disordini e le violenze conseguenti all’uccisione del giovane Nahel. La sede diplomatica si è rivolta alle autorità francesi lamentando l’accaduto. Alcuni cittadini cinesi presenti a bordo sono rimasti leggermente feriti dalle schegge dei vetri andati in frantumi. La Cina esorta i propri cittadini che si trovano in Francia o siano in procinto di andarci ad esercitare la massima vigilanza.

  • Politologo Roy, «in Francia polizia forte solo con i deboli»

    “In Francia non si è mai sentito parlare di uno spacciatore ucciso dalla polizia in una banlieue. C’è prima di tutto una dimensione sociale. La maggior parte dei giovani che partecipa ai disordini è figlia dell’immigrazione. In questa fascia della popolazione sono molti quelli che appartengono alla borghesia”. Così alla Stampa il politologo francese Olivier Roy. L’ascensore sociale in Francia ha funzionato parzialmente. È tutta lì la questione”. “Da 40 anni tutte le sommosse scoppiate nelle banlieue hanno avuto come punto di inizio la morte di un giovane ucciso dalla polizia. E’ assurdo vedere gli spacciatori agire tranquillamente in quei quartieri mentre un ventenne che passa con il rosso viene ammazzato dagli agenti. Siamo ormai a una situazione simile a quella americana. Per questo c’è un sentimento di profonda ingiustizia in quelle zone: la polizia tormenta i ragazzi ma non se la prende mai con i veri delinquenti”. Rispetto alle banlieue “il problema è stato individuato da più di 20 anni ma si è cercato di dare una risposta con una falsa politica. Già ai tempi di Sarkozy è stato fatto un parallelo tra le guerre di banlieue e il terrorismo islamista. I musulmani sono stati stigmatizzati, mentre gli aspetti sociali e generazionali di simili eventi sono finiti per essere marginalizzati”. Secondo Roy il peso dell’Islam su quanto sta accadendo è “zero. Sarebbe come dire che le rivolte degli afroamericani negli Usa sono protestanti o cattoliche. La prova è anche data dalla marginalizzazione degli imam, che sono tutti contrari alle violenze ma nessuno li ascolta”.

  • Bruciato in Francia pullman di una azienda bolognese

    Un pullman dell’azienda bolognese di autonoleggio Saca è stato distrutto dalle fiamme nella notte tra giovedì e venerdì nel Comune francese di Tours, circa 200 km a sud di Parigi. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino. L’incendio è collegato alle proteste di questi giorni che stanno mettendo a ferro e fuoco la Francia. Il pullman era utilizzato da un gruppo di turisti emiliani, circa una ventina di persone, partito da vicino Modena mercoledì scorso per un tour tra i castelli della Loira. “Giovedì sera, il giorno dopo l’arrivo - racconta il presidente di Saca, Alessio Passini al quotidiano - l’autista aveva lasciato il pullman fuori dall’hotel, perché non c’era la possibilità di parcheggiarlo altrove. Quando venerdì mattina è uscito per prendere il bus e caricare le persone per continuare il tour, si è trovato davanti solo uno scheletro completamente carbonizzato. Per fortuna, essendo successo di notte, né lui né i componenti del gruppo sono rimasti feriti”. L’azienda bolognese, una volta appresa la notizia, si è subito attivata per fornire al gruppo un nuovo mezzo di trasporto.

  • Sociologo Kokoreff, «nelle rivolte la storia si ripete»

    “La storia sociale delle rivolte si ripete. Dagli anni 70, tutte le rivolte urbane in Francia obbediscono allo stesso scenario. Un giovane vittima di razzismo muore a seguito di un’interazione violenta con un poliziotto. L’emozione collettiva porta alla rivolta. Le ’marce bianche’ fanno appello alla calma, ma la rivolta continua per alcuni giorni alimentata dalla repressione poliziesca”. Così al Fatto Quotidiano il sociologo francese Michel Kokoreff. “Nel 2005 le rivolte erano durate circa tre settimane - ricorda - Con il ritorno dell’ordine pubblico, le promesse di soluzione e di deghettizzazione dei quartieri sono volate via. Oggi non siamo nelle stesse condizioni. Mi sembra più appropriato il legame con George Floyd, nel 2019”. “Le stesse cause producono gli stessi effetti. La povertà, la disoccupazione, la precarietà, l’abbandono scolastico e la de-scolarizzazione sono cause strutturali, a cui si sovrappongono cause etnorazziali, sentimenti di esclusione, razzismo, islamofobia, discriminazioni di ogni tipo in particolari i controlli sul riconoscimento facciale”. “L’altro fattore che gioca un ruolo - dice infine - è lo spostamento del potere verso l’estrema destra. Siamo all’interno di un ’momento fascista’ in Francia. Lo si può misurare con il posizionamento politico dei sindacati di polizia. Dopo la Seconda guerra mondiale erano molto vicini al Partito comunista, poi al Partito socialista negli anni 80 e oggi al Rassemblement National se non peggio”.

  • Nei disordini auto lanciata contro casa del sindaco

    Nella notte appena trascorsa un’auto in corsa è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Rose, alle porte di Parigi, e sua moglie e uno dei suoi due figli piccoli sono rimasti feriti, ha riferito lo stesso sindaco, mentre l’ufficio del procuratore di Créteil ha confermato all’Afp che è stata aperta un’inchiesta per tentato omicidio. Il sindaco, Vincent Jeanbrun, ha denunciato in un comunicato pubblicato su Twitter “un tentativo di omicidio di indicibile vigliaccheria”, avvenuto intorno alle 1:30 della notte, questo mentre “per tre notti” il primo cittadino si era fermato in municipio impegnato nell’emergenza dovuta ala violenza urbana.

    Scontri in Francia, la rivolta si allarga e contagia la Svizzera

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  • Valls, «in Francia è in crisi l’autorità dello Stato»

    La legge del 2017 che allargherebbe i casi in cui un poliziotto può sparare non va cambiata “perché si è limitata ad allineare le regole per la polizia a quelle all’epoca già in vigore per i gendarmi. L’abbiamo preparata e votata noi della sinistra rispondendo alle richieste dei poliziotti spesso minacciati da auto che non si fermano all’alt”. Così al Corriere della Sera l’ex premier e ministro dell’Interno francese Manuel Valls. “L’agente - dice ancora - è stato subito incriminato e incarcerato. La morte di un ragazzo di 17 anni è un dramma. Ma quel minorenne non avrebbe dovuto trovarsi alla guida dell’auto, e non era la prima volta che guidava senza patente. Ora bisogna lasciare lavorare la giustizia”. “È vero - ammette - c’è violenza nella società francese, forse più che altrove in Europa. La Francia è un Paese giacobino, verticale, dove lo Stato è molto forte. La crisi dell’autorità dello Stato porta a rimettere tutto in discussione”. A questo si aggiunge che nelle banlieue “si sono concentrati gli immigrati e i loro discendenti, essenzialmente di origine africana. Parte di loro non si sono integrati, non si sono assimilati, non amano la Francia, le sue istituzioni, i suoi simboli”. Non è però, secondo Valls, un tema di povertà: “È stato speso molto denaro, in quei quartieri. Nanterre non è una città povera. Il lavoro c’è”. Piuttosto “sono crollate le grandi istituzioni politiche, il partito comunista, la chiesa, i sindacati, le grandi associazioni. Anche i sindaci non hanno più la forza che avevano vent’anni fa. E l’Islam ha preso un ruolo importante, forse eccessivo”.

  • Salgono a 719 i fermi nella notte

    Salgono a 719 i fermi in Francia in seguito ai disordini nella notte appena trascorsa. Lo rende noto il ministero francese dell’Interno.

  • Ministero interni, 486 arresti nella notte

    Sono stati 486 gli arresti effettuati nella notte in relazione alle violenze urbane scoppiate in Francia dopo l’uccisione da parte della polizia di un giovane a Nanterre, nella banlieue parigina. Il bilancio è stato aggiornato dal ministero degli interni, specificando che a Parigi gli arresti sono stati 194.

  • Incidenti a Brest, in fiamme concessionaria auto

    Nella notte incidenti sono scoppiati a Brest, nel dipartimento di Finistère, nella regione della Bretagna, sulla costa occidentale della Francia. Lo riporta il quotidiano Le Telegramme. I manifestanti - che protestano per l’uccisione di un giovane da parte della polizia a Nanterre martedì scorso - hanno ’sparato’ razzi e fuochi di artificio contro le forze dell’ordine, come si vede in alcuni video pubblicati sui social. Un incendio è scoppiato in una concessionaria della Renault: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per sedare il rogo.

    Scontri in Francia, la polizia presidia gli Champs-Elyse'es
  • Notte tranquilla a Nanterre, presidiato tribunale

    “E’ una notte tranquilla a Nanterre. Sette furgoni della polizia presidiano il tribunale, gli agenti controllano i telefoni”. E’ quanto si legge sull’edizione online di Le Monde che ha fatto il punto sulla situazione della cittadina alla periferia di Parigi dove martedì scorso è stato ucciso dalla polizia il giovane Nahel Merzouk, scatenando proteste e violenze urbane in tutta la Francia. A Nanterre è stata inviata una compagnia di polizia dalla Normandia come rinforzo. Anche nel complesso residenziale Pablo Picasso dove risiedeva il giovane Nahel la situazione è tranquilla. A poca distanza ci sono ancora i rottami di molte auto carbonizzate che non sono ancora state rimosse.

  • Ministro interni, «notte più tranquilla»

    “E’ una notte più tranquilla grazie all’azione decisiva delle forze dell’ordine”. Lo scrive su twitter il ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, che sta seguendo l’evoluzione della situazione dal centro di comando di Parigi, dove è giunta anche la premier Elisabeth Borne che ha detto: “Sono venuta per riaffermare alla polizia il mio pieno sostegno e quello del governo”. Darmanin ha poi specificato che gli arresti effettuati dall’inizio della serata sono stati 427.

  • Rivolta contagia Svizzera, scontri a Losanna

    Ha contagiato anche la Svizzera la protesta violenta che fa seguito all’uccisione da parte della polizia di un giovane a Nanterre, nella banlieue parigina: in serata sono stati segnalati incidenti nel centro di Losanna, come riporta il media online ’20 minutes’. Violenze urbane e saccheggi si sono verificati nel quartiere Flon. Sono stati danneggiati e saccheggiati un negozio della Fnac e un negozio di scarpe. Circa 200 persone hanno poi affrontato le forze di polizia giunte sul posto in assetto anti sommossa.

  • Scontri e arresti a Rennes, Nizza, Marsiglia, Lione

    Incidenti si sono verificati nella tarda serata in molte città di Francia a seguito delle proteste per la morte di un giovane a Nanterre, ucciso dalla polizia martedì scorso. Come riportano i media d’oltralpe, a Rennes ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia nel centro della città, lo stesso è avvenuto a Nizza dove ci sono stati una ventina di arresti. A Marsiglia si segnalano incidenti in varie parti della città, in particolare lungo le strade che dal centro portano in periferia: un bar-tabacchi è stato saccheggiato e gli arresti sono stati 56. A Lione si segnalano scontri ’leggeri’ tra giovani e forze dell’ordine, gli arresti sono 22. Infine a Parigi, dove ci sono state tensioni soprattutto nella zona degli Champs Elysées, il numero degli arresti è salito a 80, come ha comunicato il ministero dell’interno.

  • Tensione a Parigi sugli Champs-Elysées

    Qualche tensione si segnala - alla quinta notte di proteste per la morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre - sugli Champs-Elysées a Parigi. La zona è completamente blindata ma gruppi di giovani di tanto in tanto fanno irruzione. La polizia interviene per sgomberare la zona ed evitare danneggiamenti e saccheggi. Sono 56 i fermi segnalati a Parigi, su 121 su scala nazionale. Ieri notte il numero totale aveva superato quota 1.300. Ventuno sono stati i fermati a Lione, 43 a Marsiglia, le due città considerate più a rischio e verso le quali sono affluiti in giornata importanti rinforzi di uomini e mezzi. La situazione appare sempre tesa, ma sotto controllo.

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