Benessere

Scorta di energia (e cura) alle terme

Con il fango termale “doc” si fa scorta di rimedi che preparano all’autunno: da Abano-Montegrotto al lago di Garda all’Alto Adige fino all’Emilia e alla Puglia. Approfittando del bonus da 200 euro

di Mariateresa Montaruli

4' di lettura

Il fango è come il buon vino. Può formarsi solo in presenza di una certa argilla, sotto un dato spicchio di cielo, bagnato da una certa acqua termale che sgorga, carica di un benefico bottino, dalle viscere della terra. Invece di invecchiare in cantina, matura per mesi in apposite vasche all’aperto, prima di poter essere utilizzato. Nel fango termale “doc”, formatosi sul terroir a determinate condizioni atmosferiche, germoglia spontaneamente una microflora che ne rappresenta la parte viva. Alle terme, culla della nostra medicina tradizionale e della cura di mente & corpo, si va per fare scorta di rimedi che preparano all’autunno, la stagione del rallentamento dei ritmi, del bisogno di portarsi al riparo e dell’eliminazione di ciò che è superfluo, che annuncia la quiescenza dell’inverno.

Terme con il bonus da 200 euro

Un ritorno favorito anche dalla disponibilità, a partire dall’8 novembre, del bonus terme deciso dal ministero dello Sviluppo Economico: 53 milioni disponibili equivalenti a 200 euro a persona, da spendere nei centri termali registrati su Invitalia. Ci sono 325 stabilimenti in Italia e alberghi termali con una capacità di 30mila posti letto per un fatturato annuo di 765,5 milioni di euro (stime Federterme 2019), da scegliere secondo le proprietà delle acque e la gradevolezza delle coccole wellness.

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Fango (vivo) con brevetto

Ma l’unico fango la cui efficacia è garantita da un brevetto europeo è quello di Abano – Montegrotto. «Potentissimo farmaco naturale le cui alghe producono un ciano batterio a forte azione antinfiammatoria - nota Guglielmo Di Blasio, direttore medico del Relilax di Montegrotto -, il fango è perfetto per la rigidità muscolare dei primi freddi»: cura le contratture muscolari, le articolazioni e le patologie neurologiche. Con la sudorazione che segue un impacco di fango, si eliminano i liquidi extracellulari in eccesso. Nell’organismo avviene così una sorta di reset, un’azione antiantalgica che si manifesta dopo due settimane da cure di almeno 6 giorni. «Un bagno termale - continua Di Blasio - rimineralizza, attiva il sistema circolatorio e il ricambio di liquidi, e induce la produzione di beta-endorfine, gli ”oppioidi” interni che favoriscono la gioia e la resilienza allo stress».

Sono 90 gli alberghi termali tra Abano, Montegrotto, Battaglia, Galzignano e Torreglia che traggono linfa dall’acqua termale salso-bromo-iodica che sgorga dall’Altipiano di Asiago e dai Monti Lessini, nelle Prealpi. Il fango è come una medicina naturale: si prende a stomaco vuoto o dopo una colazione leggera, applicato nelle parti del corpo che richiedono prevenzione o dove si sente dolore articolare. Le settimane AlcaRelilax delle Terme di Relilax, programmate anche per l’autunno, puntano a ristabilire l’equilibrio acido-basico, combinando dieta, massaggi e applicazioni di fango vivo.

Dal Garda all’Alto Adige

Sul Lago di Garda, è l’AquaLux Terme di Bardolino a insistere sulla detossinazione con la proposta di non solo idromassaggi. Peeling detossinante ai microgranuli di alga combinato a fango caldo e a trattamenti alla torba drenante compongono il pacchetto detox delle Terme fronte mare di Bibione. Il centro Aquaria di Sirmione, sempre in Lombardia, ha sviluppato, nei giovedì fino a dicembre, serate di Yoga & Mind che includono il Thermal Water Yoga in piscina termale a sfioro sul Lago di Garda. Un viaggio nell’acqua da cui si esce sostando nelle aree relax di Pioggia, Montagna, Aria e Fuoco.

Spostandosi verso la montagna, sono le Terme di Comano, in Trentino, a invitare, con i Winter in Spa, a un “breathwalking” d’inverno combinato a un ingresso giornaliero al Grand Hotel Terme di Comano. La Val di Fassa con le sue Terme Dolomia di Pozza di Fassa si distingue per i bagni di calore con vista sui tramonti dolomitici e per le ciaspolate nella neve che terminano con un thermal drink e finger food a km0. Agli sportivi hanno pensato le Terme di Pejo con fanghi e trattamenti defaticanti. Così anche il Bad Moos della Val Fiscalina, in Alto Adige: il suo bagno di zolfo aiuta a rilassare e distendere i muscoli. Alpine Experience anche per il QC Terme di Bormio (che include adesso anche il vecchio Albergo liberty Vette Alpine, del 1924, rilanciato con 15 suite con il nome di Villa Bagni di Bormio) per un pacchetto che prevede l’accesso illimitato al percorso termale direttamente dalla camera, in accappatoio.

Benessere dall’Emilia alla Puglia

Al T-Spatium, il centro benessere delle Terme di Tabiano, in Emilia, le cui acque sono ad altissimo contenuto di idrogeno solforato, tra i più alti in Europa, «lo scrub con i sali - suggerisce la Spa manager Soili Rainieri - pulisce, rigenera le cicatrici, aiuta il trofismo cellulare. L’Immersione in acqua delle mani aiuta a rigenerare i tessuti sottoposti in questo periodo a continua sanificazione. A Tabiano usiamo il fango termale anche direttamente sul cuoio capelluto per curare le dermatiti. Per rigenerare la pelle del viso, da tutelare in autunno perché esposta a vento e primi freddi, basta fare un aerosol: le particelle raggiungono anche le guance». All’insegna della rigenerazione autunnale anche lo scrub alla castagna e il trattamento ossigenante alle argille delle Crete Senesi del Thermal Retreat Fonteverde a San Casciano dei Bagni.

Le Terme di Saturnia Natural Destination puntano sulla miscela di fanghi, trattamenti detox e passeggiate mattutine. La polla sulfurea da cui sgorga a 37,5° l’acqua termale va a finire direttamente nella grande piscina del resort. Il bagno qui è con vista sulle colline e i pini marittimi della Maremma.

Cambia invece la scenografia alle Terme di Margherita di Savoia, in Puglia, con il suo lido affacciato su una spiaggia Bandiera Blu, dove il fango, di un insolito colore rossastro, matura con le “acque madri” delle Saline, particolarmente efficaci nei trattamenti anticellulite e osteoarticolari. Anche qui, in passeggiata, dopo aver “preso le acque”, cercate la specificità del terroir.

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