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Scostamento di bilancio, cos’è e perché è indispensabile per il decreto lavoro

Lo scostamento libera dello spazio per misure di politica economica utilizzando la leva del deficit. Ma proprio per questo, ampliando l’indebitamento ed allontanandosi solitamente dagli obiettivi di rientro di medio termine fissati dal Patto di stabilità, per utilizzare quegli spazi il governo deve chiedere un’autorizzazione al Parlamento

Def, ecco cosa prevede il Documento di economia e finanza del Governo

3' di lettura

La bocciatura della Camera allo scostamento di bilancio apre uno scenario che mette a rischio il decreto lavoro atteso in consiglio dei ministri il primo maggio. Il decreto si basa sulle risorse ricavate in deficit dal Documento di economia e finanza (pari a circa 3,4 miliardi),ora impantanato in Parlamento, per destinarle ad un ulteriore taglio del cuneo, oltre all’innalzamento del tetto di esenzione dei fringe benefit.

Che cos’è lo scostamento di bilancio

Lo scostamento di bilancio è una variazione degli obiettivi di finanza pubblica rispetto a quelli definiti in sede di approvazione del bilancio dello Stato, cioè con i saldi della manovra. Gli scostamenti, che rappresentano un cambiamento rispetto alla situazione cosiddetta “tendenziale” o “a legislazione vigente”, possono essere definiti ad aprile nel Documento di economia e finanza e ad ottobre nella Nota di aggiornamento al Def, in cui vengono fissati i parametri dell’anno successivo. Lo scostamento libera dello spazio per misure di politica economica utilizzando la leva del deficit. Ma proprio per questo, ampliando l’indebitamento ed allontanandosi solitamente dagli obiettivi di rientro di medio termine fissati dal Patto di stabilità, per utilizzare quegli spazi il governo deve chiedere un’autorizzazione al Parlamento.

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L’obiettivo del Governo

Il governo sta lavorando per ottenere il via libera del Parlamento allo scostamento entro sabato mattina. Ma le incognite sono diverse, a cominciare dalla reale presenza compatta dei parlamentari nelle aule, molti hanno già lasciato Roma.

Cosa prevedono le procedure parlamentari

Le procedure parlamentari richiederebbero anche dei nuovi passaggi in commissione, un quadro che porterebbe via altro tempo. Tanto da far slittare il tutto alla prossima settimana, si ragiona in ambienti della maggioranza. La situazione resta comunque fluida e il tentativo di chiudere la partita prima del primo maggio (e quindi di consentire il cdm sulle nuove misure per il lavoro) resta la priorità del governo.

Fonti, in Cdm il Def non cambia, modificata la relazione

In Consiglio dei ministri, a quanto si è appreso da fonti di governo, il Def non ha subito modifiche rispetto a quello già trasmesso. È stata modificata solo la Relazione. «Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova Relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il 1° maggio», si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il Def bocciato in parlamento era stato approvato in cdm l’11 aprile.

Camera, voto su nuova Relazione per scostamento venerdì alle 11,30

L’Aula della Camera voterà la nuova Relazione al Parlamento con la richiesta di un ulteriore indebitamento venerdì 28 aprile intorno alle 11,30 (con la discussione generale prevista dalle 9 e le relative dichiarazioni di voto dalle 10). Per questa votazione è richiesta la maggioranza assoluta. L’Assemblea procederà quindi al voto delle risoluzioni al Def, di maggioranza e opposizioni, e al voto di sei componenti dei consiglio di presidenza delle magistrature speciali. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.Il nuovo documento sullo scostamento approvato nel tardo pomeriggio dal Consiglio dei ministri verrà esaminato nella serata di giovedì dalla commissione Bilancio.

Def: La Russa Aula convocata venerdì 28 aprile

L’Aula del Senato è convocata per venerdì 28 aprile alle 14, si inizierà con le dichiarazioni di voto in diretta televisiva, poi si passerà al voto del Def e dello scostamento. Lo ha comunicato in Aula al Senato il presidente del Senato Ignazio La Russa comunicando le decisioni della Capigruppo. «Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta al Def alla Camera - ha spiegato - il governo ha ritenuto opportuno riconvocarsi per riformulare la relazione sullo scostamento. Benchè si sia regolarmente votato anche il Senato dovrà rivotare sulla nuova relazione e quindi su una nuova risoluzione». Prima potrebbero essere convocate le commissioni.

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