Affari fuori dall’art system: in fiera a Lagos l’Africa per gli africani
Le nuove stelle del presente e i moderni ritrovano voce con prezzi tra
2.000 e i 70.000 $, per la maggior parte dipinti e lavori fotografici
di Marilena Pirrelli
I punti chiave
4' di lettura
Corrono in asta, ma forse il luogo dove cercarli è proprio l’Africa. L’arte contemporanea africana continua a registrare un boom - dopo le forti vendite di Frieze e 1-54 a Londra – gli artisti africani ad ART X Lagos 2021 c’erano in gran numero insieme a un pubblico di collezionisti e operatori del continente. Le vendite dell’unica fiera d’arte fisica che si è svolta in Africa da quando è iniziata la pandemia, si è conclusa il 7 novembre, prosegue online fino al 21 novembre su ARTXLAGOS.COM. Mentre in asta da Phillips i giovani talenti africani continuano a registrare record, la Nigeria è attraversata da forti tensioni politiche e da una crisi economica che mette a rischio la sua crescita. Ciononostante la fiera a Lagos, centro economico e culturale del paese, ha acceso l’interesse dei collezionisti locali in cerca a casa propria delle stelle emergenti dell’Africa occidentale prima che brillino a livello internazionale.
«Molte delle 30 gallerie in fiera (15 presenti e altrettante online) hanno registrato solide vendite» ha commentato Tokini Peterside, ART X Collective founder & ceo della fiera, alla sua sesta edizione. «ART X Lagos è molto importante per la promozione dell’arte contemporanea dell’Africa – spiega Daudi Karungi dell’ugandese Afriart Gallery –. È nel continente e significa molto per l’arte africana essere apprezzata e scambiata in Africa. La fiera ha la maggior parte dei collezionisti africani ed è l’unica al mondo che ha visto il 90% di neri all’inaugurazione».
Gli espositori
Le gallerie provenienti da 15 paesi, in prevalenza africani (Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Kenya, Martinica, Marocco, Nigeria, Sénégal, Sud Africa, Uganda) hanno presentato 120 artisti africani e della diaspora, provenienti da oltre 30 paesi, dall’Angola allo Zimbabwe, dal Marocco alla Martinica, dall’Egitto al Sud Africa. Dei 30 espositori, 15 hanno aderito per la prima volta ad ART X Lagos, tuttavia non sono mancate defezioni di grandi nomi come Retro Africa, galleria basata ad Abuja presente in fiera sin dal lancio nel 2016, ora concentrata nell’espansione globale.
In fiera i prezzi oscillavano tra 2.000 e i 70.000 $ e la maggior parte delle opere erano dipinti e lavori fotografici, ad eccezione di una nuova sezione focalizzata sull’arte digitale promossa dall’asta NFT “Reloading”, organizzata in collaborazione con il marketplace SuperRare. L’incanto si è rivelato un successo per oltre il 75% degli artisti presenti, tra cui Youssef El Idrissi, Linda Dounia e Rendani Nemakhavhani, con opere vendute a un prezzo di riserva superiore a 1 ETH (4.500 $): il record è di Moonsun Diamond dallo Zimbabwe per «Standard Blues» battuto per 2,75 ETH (12.400 $).
Gli artisti
Tornando all’arte fisica, le opere presentate in fiera celebravano artisti famosi, come il modernista nigeriano Yusuf Grillo, membro dei Zaria Rebels – promosse l’identità artistica nigeriana prima dell’indipendenza della Nigeria dalla Gran Bretagna – o il noto fotografo nigeriano J.D. ’Okhai Ojeikere, esposto da MAGNIN-A, insieme a stelle emergenti della diaspora africana come Zanele Muholi (Tate Modern nel 2021, da Galerie Carole Kvasnevski), l’arcinoto e speculato Amoako Boafo (RA Summer Exhibition 2021, da Gallery 1957) e Aboudia, emulo di Basquiat (già alla Saatchi Gallery e in fiera da Galerie Cécile Fakhoury con prezzi tra 14.000 - 70.400 $). Per alcuni galleristi come Afriart Gallery, DADA Gallery, Pacers Gallery, OOA e KÓ con la presentazione delle stampe in edizione limitata di Yusuf Grillo vendute tra 6.000 e 8.000 $, è stato sold-out. Una delle opere più costose vendute è stato il grande dipinto «Friends like Twins» (2021) del giovane ghanese Kwesi Botchway (1994) per 60.000 $ da Gallery 1957, che il 17 novembre ha raggiunto al suo debutto in asta da Phillips il prezzo di martello per «Green Sofa» di 170.000 $ dalla stima tra 30.000-50.000 $. La galleria ha presentato anche nuove opere su tela di Adjei Tawiah, David Doku-Borlabi, Oliver Okolo, Patrick Eugène e Juwon Aderemi in un range di prezzo tra 10.000 e 25.000 $. Molto ricercata è anche la ghanese Araba Opoku, classe 1998, i cui colorati dipinti astratti mettono in scena le sfide alla carenza d’acqua, premiata con il primo Yaa Asantwewaa Art Prize dalla Gallery 1957, due suoi grandi dipinti sono stati venduti per 10.000 $ ciascuno dalla galleria KÓ di Lagos, fondata e diretta dalla collezionista Kavita Chellaram. L’ivoriano Nuits Balneaires (classe 1994) da DADA Gallery era offerto tra 1.500- 2.000 £ e il fotografo marocchino Mous Lamrabat da Loft Art Gallery era proposto a 2.800 - 6.500 €. Afriart Gallery di Kampala ha mostrato opere del pittore ugandese Henry Mzili Mujunga con scene della vita quotidiana nell’Africa orientale e dell’artista emergente ugandese Mona Taha i disegni a carboncino di struggenti ritratti di donne, quasi esaurendo il secondo giorno il lavoro di Mujunga tra 15.000 e 25.000 $ e quello di Taha tra 1.500 e 4.000 $. La galleria esporrà per la prima volta ad Art Basel a Miami Beach. Tanta figurazione e tanti colori accendono l’identità artistica africana.
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