Scrittori alle prese con l’incanto del Belpaese
“Italiani a spasso per L'Italia (1700-2000)”, a cura di Luca Clerici, Luni Editrice, è una raccolta di resoconti di nostri scrittori sulla Penisola
di Armando Torno
2' di lettura
Una battuta di Giuseppe Prezzolini, che ripeteva sovente a chi gli faceva visita nella sua casa d'esilio a Lugano, testimonia una verità sempre attuale: “In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio”. Eppure il nostro è il Paese che ha incantato uomini come Goethe o Nietzsche, Mozart o Velazquez.
Conoscerne le bellezze, visitarlo, meditare sui miracoli artistici e paesaggistici che lo caratterizzano, è quasi un dovere morale, soprattutto per un italiano. Ora un libro curato da Luca Clerici, intitolato “Il viaggiatore meravigliato”, propone una raccolta di resoconti di nostri scrittori sul Belpaese.
Su e giù per la Penisola
Insomma, pagine d'italiani che corrono su e giù per la Penisola, raccontando il loro “tour”, piccolo o grande che sia. I testi, tra entusiasmi o campanilismi, scoperte o luoghi perduti, vanno dal 1700 alla fine dello scorso millennio.Scelti attentamente, questi “traveller” di casa nostra ci restituiscono, per esempio, il settecentesco Antonio Vallisneri che parla delle sorgenti della Secchia o la Grotta che urla; oppure ecco una descrizione dei torinesi lasciata dall'ottocentesco Edmondo De Amicis (si resta colpiti dalle erbivendole “formidabili di tarchiatura, di pugni e di lingua”). E tra i molti del secolo romantico non manca Giovanni Verga: le sue pagine riportate sui dintorni di Milano descrivono la “malinconica pianura” che l'intensità edilizia ora ha ridotto a ricordo.Il ‘900 è anch'esso da scoprire. Magari con Giorgio Caproni che vi propone la visita al cimitero di Livorno o con Corrado Alvaro che vi parla del mare che “esplode di azzurro all'orizzonte dopo l'abbacinante bianco delle cave di marmo di Carrara”.Impossibile ricordare tutto. O elencare le sensazioni che si ricavano, come quella del “profumo del Verdicchio” di cui parla Mario Soldati o quelle della “Ritirata sul Bianco” testimoniata da Walter Bonatti. C'è infine anche qualcosa che si fissa nei pensieri, come “Le mummie di Palermo” descritte da Carlo Levi: “Quasi tutti i morti stanno in piedi, appoggiati ai muri, in una o parecchie file, molti hanno i loro vestiti, consunti…”.”Il viaggiatore meravigliato.
Italiani a spasso per L'Italia (1700-2000)”, a cura di Luca Clerici, Luni Editrice, pp. 576, euro 28
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