Scuola, il 62% dei diplomati ai professionali lavora entro due anni
A 7 giorni dal termine delle iscrizioni il 30% ancora non ha scelto la scuola superiore. Un aiuto in più arriva dal focus del ministero dell’Istruzione su 1,3 milioni di studenti.
di Eugenio Bruno
2' di lettura
Le famiglie italiane hanno ancora 7 giorni per scegliere la scuola superiore dei loro figli. Alle ore 18 del 24 gennaio il 30% non aveva ancora inoltrato via web la propria decisione. In soccorso degli indecisi arriva un nuovo focus del ministero dell’Istruzione che fotografa il lavoro di 1,3 milioni di diplomati. Ebbene, a due anni dalla maturità, lavora il 62% di chi esce dai professionali. A seguire i tecnici con quasi il 50 per cento.
Pregi e difetti
Le statistiche pubblicate dal ministero guidato da Lucia Azzolina (M5S) forniscono indubbiamente uno strumento in più alle famiglie che ancora non hanno deciso: un focus sull’inserimento nel mondo del lavoro dei diplomati. Lo studio analizza le performances occupazionali di 1,3 milioni di diplomati degli anni 2014, 2015 e 2016. E lo fa a due anni dal diploma.
Il pregio maggiore del rapporto consiste nella sua ufficialità. Non si tratta di una rilevazione a campione né di un sondaggio. Ma di assunzioni “vere” a cui si arriva incrociando le banche dati di viale Trastevere con le comunicazioni obbligatorie in possesso del ministero del Lavoro. Per tre anni diversi, due dei quali (il 2015 e il 2016) già vedono arrivare a regime la riforma Gelmini dell’istruzione superiore.
Il difetto principale è invece che dalle rilevazioni restano escluse intere categorie di lavoratori: autonomi, imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti oltre ai rapporti regolati con voucher e al lavoro somministrato. Una fetta non indifferente dell’offerta complessiva di occupazione.
In testa si confermano i professionali
Passando ai risultati offerti dai vari indirizzi di studio il primo dato che emerge è che, in media, il 37%degli studenti considerati ha avuto almeno un’attivazione di contratto, con un picco del 38,9% per i diplomati del 2015.
Soffermandoci sul 2016, che è l’ultimo anno scandagliato, balza agli occhi il 62% di occupabilità, sempre a due anni dal diploma, degli ex studenti dei professionali (il 65% nel settore industri e artigianato).
A seguire troviamo i tecnici con il 49,6%, che è poi la media tra il 50,2% del tecnico tecnologico e il 48,9 del tecnico economico.
Ultimi si posizionano i liceali con il 22,4% (che al classico scende al 14,1%) ma non è una novità visto che i liceali dopo la maturità tendono a iscriversi in massa all’università.
Prevalgono i contratti precari
Il terzo e ultimo dato degno di nota riguarda la tipologia di contratti e l’ambito lavorativo. Nell’evidenziare che la fetta più ampia di diplomati (28,8%) stipula il primo contratto dai 3 ai 6 mesi dal conseguimento del diploma lo studio ci dice che i rapporti di lavoro attivati sono in prevalenza (il 42,7%) a tempo determinato. E riguardano soprattutto il settore dei servizi (76,9%), davanti a industria (5,7%) e agricoltura (5,5%) . Con qualifiche, va da sé, di livello medio.
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