Scuola, arrivano i ristori per i «danni da Dad»
All’Istruzione nasce un fondo di 2 milioni. Servirà a finanziare: attività gratuite culturali, sportive, soggiorni estivi, sostegno sulla base delle ore di insegnamento perse in questi due anni.
di Cl.T.
I punti chiave
2' di lettura
Arrivano i ristori per i danni da Dad. L’annuncio arriva dai deputati Dem, Paolo Lattanzio e Paolo Siani, membri della Commissione Cultura della Camera, dopo l’approvazione in nottata di un emendamento al decreto Befana (1/2022) sui ristori educativi. «Finalmente si riconosce che i danni della pandemia peggiori li hanno subito soprattutto i ragazzi e le ragazze - sottolineano i due parlamentari in una nota -. Non c'è dubbio che la Dad, per quanto fatta con dedizione da alcuni professori, abbia comportato perdite educative, culturali e soprattutto socio-relazionali. Gli studenti e le studentesse si sono trovati ad affrontare una doppia mancanza: di apprendimento e di relazioni comunitarie».
La proposta
La proposta emendativa, costruita con le associazioni che si occupano di infanzia, istituisce presso il ministero dell’Istruzione, a partire dal prossimo anno, un fondo speciale di 2 milioni di euro da destinare, appunto, ai “Ristori educativi”: attività gratuite culturali, sportive, soggiorni estivi, sostegno sulla base delle ore di insegnamento perse in questi due anni. Nei prossimi mesi si lavorerà per avere una mappatura chiara dei gap e dei territori su cui intervenire. Come richiesto in particolare da Save The Children, non si prevedono forme di ristoro in denaro, ma opportunità educative e di arricchimento con un coinvolgimento anche del Terzo Settore.
I numeri del problema
Del resto, la scarsa qualità della Dad in larga parte d’Italia ha provocato molti problemi, a cominciare dagli apprendimenti, in forte calo, come certificato lo scorso luglio dalle prove nazionali Invalsi. Ma è anche in risalita la dispersione scolastica, quasi al 14%, con circa un milioni di alunni in affanno a causa del contesto degradato.
Colmare i divari
Insomma, hanno concluso i due esponenti Pd, i ristori educativi «non sono solo un intervento riparativo ma servono anche a costruire senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali. Un intervento che non è universalistico: noi non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi con attività formative adeguate in base alle necessità effettive e alla situazione di partenza».
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