Scuola, intesa Governo-Regioni: rientro in classe il 7 gennaio al 50%
Per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto si arriverà al 75% degli studenti delle superiori in presenza solo gradualmente. Corsia preferenziale per i tamponi rapidi
di Eugenio Bruno
2' di lettura
Intesa a un passo sul rientro in classe il 7 gennaio. Con una novità dell’ultim’ora preannunciata dal premier Giuseppe Conte: la riapertura per gli studenti delle superiori sarà più graduale del previsto. Si partirà con il 50% di popolazione studentesca tra i banchi e si salirà solo in su secondo momento al 75. Con «flessibilità» è la formula usata dal presidente del Consiglio. La chiave di volta sarà un aumento dei trasporti, con scaglionamento degli orari di ingresso e uscita nelle scuole e l’apertura posticipata dei negozi. Confermata la coirsia preferenziale per i tamponi rapidi a docenti e alunni mentre scompare il riferimento al prolungamenrto delle lezioni fino al 30 giugno.
L’annuncio di Conte
«Con le prefetture a livello provinciale c'è un tavolo dei ministri da giorni per coordinarsi e trovare soluzioni flessibili» per il ritorno a scuola il 7 gennaio. «Ho raccomandato perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese. Nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti». Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista a Porta a porta. «Dobbiamo ripartire con la didattica al distanza almeno al 50% per le scuole superiori di secondo grado, con il massimo di flessibilità».
La bozza di accordo
A sancire l’intesa dovrebbe essere la Conferenza unificata covnocata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Sul tavolo un testo-mini rispetto a quello maxi anticipato nei giorni scorsi sul Sole 24Ore. Oltre a un aumento dei mezzi di trasporto, anche attraverso il ricorso a bus privati, resterebbe nero su bianco la necessità di scaglionare gli ingressi e le uscite nelle scuole. Insieme a quelle di incentivare lo smart working nel pubblico e nel privato e di posticipare l’apertura dei negozi nei grandi centri.
Sì alla corsia preferenziale per i tamponi
Rispetto alla proposta originaria del governo è destinata a sopravvivere anche la corsia preferenziale per i tamponi a docenti e prof. Utilizzando delle unità di pronto intervento rafforzate con personale militare. Niente posticipo delle lezioni fino al 30 giugno invece. Alle Regioni quella norma non piaceva. Vorrebbero che fosse il Governo a disporlo con una legge nazionale. Ma all’interno dell’esecutivo per ora si è scelto di soprassedere. Più avanti si vedrà.
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