Scuola, lunedì di nuovo in classe 719mila studenti. Superiori, verso rientro dal 7 gennaio
Ecco cosa cambia tra lezioni in presenza e dad per effetto del declassamento cromatico: le novità regione per regione
di Enrico Bronzo
2' di lettura
L’ultima ordinanza del ministro della Salute Speranza ha riportato alcune regioni rosse a livello arancione: Lombardia, Piemonte, Calabria. E alcune che erano arancioni a livello giallo: Liguria e Sicilia. Ma è il cambiamento delle prima ad avere impatto sulla scuola e sulle lezioni in presenza o a distanza per gli studenti di seconda e terza media. Per effetto del declassamento cromatico di alcune regioni, infatti, rimangono da lunedì con la didattica a distanza 3,31 milioni di alunni. Il calcolo lo fa Tuttoscuola.
Restano infatti a casa collegati in dad:
1) I 2,73 milioni di studenti degli istituti della secondaria di secondo grado di tutta Italia;
2) 507mila alunni del primo ciclo (elementari e medie) nelle zone rimaste rosse (Campania, Toscana e Abruzzo). La zona rossa prevede la dad dalla seconda media in su, ma come vedremo in Campania la dad vale dalle seconda elementare in su;
3) 80mila alunni di seconda e terza media del Piemonte. Il governatore Cirio, nonostante la Regione sia diventata zona arancione, ha deciso di tenerli ancora in dad.
In Calabria e in Lombardia, passate dal rosso all'arancione, da lunedì ritorneranno invece a seguire le lezioni in presenza circa 719mila alunni, per la maggior parte delle classi seconde e terze di scuola secondaria della Lombardia i cui studenti si aggiungeranno a quelli di prima media, rimasti in presenza.
In Campania
In Campania da mercoledì 25 novembre sono invece tornati a scuola solo i più piccoli, ovvero i bambini della scuola dell'infanzia e la prima classe della scuola elementare; il governatore De Luca oggi pubblicherà un’ordinanza per prorogare fino al 7 dicembre la dad dalla seconda classe della scuola primaria in su. La decisione è stata presa a conclusione della riunione odierna dell'Unità di crisi.
I docenti
Con il rientro in classe degli alunni scendono da 362mila e 332mila i i docenti che continueranno a insegnare da casa. Saranno in classe anche 110.091 docenti di sostegno mentre 60.288 loro colleghi seguiranno gli alunni affidati in altra forma.
Governo orientato ad aprire le superiori il 7 gennaio
Tutti in classe dal 7 gennaio. È l'orientamento prevalente nel governo, in vista del varo del nuovo Dpcm con le misure anti contagio da Covid. Nel vertice di venerdì notte Conte e i capi delegazione non hanno preso una decisione finale: «La discussione sulla scuola è ancora aperta», viene spiegato. Ma fonti dei diversi partiti di maggioranza confermano che i ragazzi delle superiori dovrebbero tornare in classe solo all'inizio del nuovo anno, mentre a dicembre proseguirebbe per loro la didattica a distanza anche nelle zone gialle. Aprire a dicembre - è il ragionamento - vorrebbe dire portare i ragazzi in classe una o due settimane al massimo prima di richiudere a Natale: meglio fissare fin d'ora l'orizzonte di gennaio.
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